SOMMARIO: La sinistra rischia di commettere errori di valutazione nel giudicare i risultati delle elezioni politiche francesi: in particolare comunisti e socialproletari, che sembrano ora più portati a dare contenuti "moderati" alle lotte politiche dei prossimi mesi. Questa loro scelta sarebbe in contrasto con le indicazioni venute dalle elezioni del 19 maggio, le quali hanno mostrato una "radicalizzazione" a sinistra. E' evidente che il centro sinistra "è venuto meno" alla funzione assegnatagli, e che le forze del "capitalismo e del clericalismo" agiteranno presto una carta di riserva, "a destra come a sinistra", cioè o tra le forze reazionarie o con tentativi di condizionamento e corruzione a sinistra.
(NOTIZIE RADICALI, 26 giugno 1968)
Abbiamo visto come la Sinistra nel suo complesso rischia di commettere gravi errori di valutazione nel giudicare i risultati delle lezioni politiche francesi.
Il rischio riguarda più direttamente l'impostazione, gli obiettivi e i contenuti della lotta politica della Sinistra di opposizione in Italia. Ciò che temiamo è la possibilità che comunisti e socialproletari, sulla base di una errata valutazione della situazione politica francese, si preoccupino di dare contenuti moderati alle lotte politiche dei prossimi mesi.
Se questo si verificasse si tratterebbe di una scelta politica in netto contrasto con le indicazioni venute anche dalle elezioni del 19 maggio, che per unanime interpretazione hanno rivelato una radicalizzazione a sinistra della lotta politica italiana. Sarebbe un grave errore perché la situazione che si è creata prima con le lotte operaie e studentesche poi con i risultati elettorali del 19 maggio non rimarrà a destra senza conseguenze.
Bisogna guardare più in là delle apparenze dello schieramento politico, più in là delle scaramucce tattiche, più in là di questo governo fantoccio varato dal Senatore Leone, più in là del menzognero disimpegno dei socialisti. Bisogna chiedersi come reagirà la chiesa e questa radicalizzazione politica, come reagiranno le grandi forze del capitalismo italiano pubblico e privato.
Queste forze avevano puntato sul centro-sinistra come soluzione organica a lungo termine di stabilizzazione del regime. Qualunque sia lo sviluppo della situazione politica, anche se Rumor come è prevedibile riuscirà in autunno a varare un nuovo governo a partecipazione socialista, è indiscutibile che il centro-sinistra è venuto meno alla funzione che gli era stata assegnata. Sarebbe ingenuo credere che le forze che hanno sempre condizionato la politica italiana - quelle del capitalismo e del clericalismo - possano permettersi di correre rischi puntando su un'unica carta, quella del centro-sinistra. Il loro problema nei prossimi mesi sarà di inserirsi nella radicalizzazione della vita politica italiana, a destra come a sinistra, secondo una strategia articolata che non trascura alcuna carta di riserva. A destra questi interventi si tradurranno in maggiori finanziamenti, maggiori appoggi, maggiori possibilità organizzative per movimenti, strutture, e organizzazioni reazionarie che hanno diramazioni e influenza
nella Democrazia Cristiana. A sinistra comporteranno nuovi tentativi di condizionamento e di corruzione.
Rispondere a questa situazione con una linea moderata, rimandare ancora o attenuare ancora la necessaria strategia alternativa di sinistra sarebbe, più che un errore, una colpa.