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Mellini Mauro - 15 ottobre 1969
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di Mauro Mellini

SOMMARIO: Mauro Mellini, dopo un breve riferimento al congresso del partito Radicale che si è svolto a ravenna nel 1968 e che aveva come unico obiettivo la realizzazione del referendum abrogativo del concordato, esorta a partecipare il primo novembre al congresso di Milano nel quale verranno poste le premesse per un programma più incisivo ed ampio.

(NOTIZIE RADICALI N. 79, 15 ottobre 1969)

Ci ritroveremo a Milano il primo novembre per un congresso che vogliamo sia radicale anche nel metodo e nella concretezza degli obiettivi che dovremo fissare e raggiungere.

A Ravenna, lo scorso anno, ci siamo posti un'obbiettivo preciso: un'azione per promuovere il referendum abrogativo del concordato. Molti si saranno domandati se un partito può pretendere di esistere e di mobilitare i suoi aderenti con prospettive così limitate, ignorando il "resto" etc. etc.

Un'anno di lotte e di confronti ci consentono di riaffermare che la "limitatezza" degli obiettivi è tutt'altro che un segno di sclerosi per un partito che voglia essere realmente rivoluzionario e non dedito alla liturgia della rivoluzione.

La possibilità di incidere sulla realtà del paese non è certo esaltata dalla "globalità" delle professioni ideologiche. L'esperienza di quest'anno, viceversa, ci ha confermato che la scelta dell'obiettivo era buona e capace di portarci ad affrontare i più grossi nodi dell'autoritarismo nel nostro paese, a scegliere compagni ed avversari secondo una linea non occasionale capace di imporre ad altre forze scelte che potranno essere essenziali.

Potremo fare il punto sull'azione deliberata a Ravenna, e soprattutto potremo fissare il programma per portare avanti l'azione intrapresa, chiarendone a noi stessi ed ad altri il valore essenziale nella lotta per una vera democrazia in Italia.

Il carattere antiautoritario della lotta per l'abrogazione del concordato è, in sostanza il legame che salda questa con le altre battaglie che il partito conduce su altri fronti, quello antimilitarista, ad esempio. Ed è il legame che dà all'incontro con i gruppi che condividono con noi la battaglia un carattere non soltanto episodico, che spesso ci accade, anzi, di ritrovarci insieme sugli altri fronti di lotta.

In un momento in cui la rapida apparizione della nuova sinistra italiana declina in una crisi di astrattezza e di chiusure settarie, il nostro congresso potrà essere un'occasione per ritrovarci non già nell'angustia, ma nell'apertura vera che è quella della concretezza e del realismo della lotta.

Fare un congresso radicale, esser coerenti con il proposito di rifuggire da ogni astrattezza e di discutere veramente un'azione da svolgere, significa che la discussione ed i deliberati del congresso di Milano dovranno esser proporzionati anzi tutto all'apporto di presenze e di forze che il congresso potrà rappresentare.

Accorrere numerosi a Milano significa porre le premesse per un programma di lotta più incisivo ed ampio, quale ormai un'opinione pubblica non trascurabile si attende da noi, e quale la lotta intrapresa ed i risultati raggiunti ci impongono di affrontare.

 
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