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LID - 13 novembre 1970
SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA DELLA PRESIDENZA E DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DELLA LEGA DEL 13-11-70

SOMMARIO: Maeco Pannella e Mauro Mellini hanno dichiarato che gravi informazioni fanno presumere che l'approvazione della legge Fortuna cora seri pericoli a causa di operazioni procedurali chiaramente ostruzionistiche tendenti a ripetere la situazione verificatasi lo scorso 1 ottobre. In seguito alla denuncia più volte compiuta dalla LID di questi atteggiamenti, può facilmente constatarsi che solo ad essa compete il compito di assecondare e di garantire il fronte parlamentrare laico con un'azione chiara nel Paese. In conseguenza di ciò, già 14 esponenti della LID hanno deciso di iniziare domani un pubblico digiuno per richiedere l'immediato voto del progetto di legge Fortuna. Inoltre M.Pannella ha dichiarato che, ove la CEI si pronunci pubblicamente sul merito della legge Fortuna, si prenderebbe atto della violazione da parte sua di precise norme concordatarie e se ne denuncierebbero le responsabilità alla magistratura. L'avv. Mellini ha fatto notare la pericolosità complessiva del comportamento del mondo cl

ericale e vaticano rilevando che i tribunali ecclesiastici hanno visto aumentare in maniera vertiginosa il numero di sentenze di nullità dei matrimonio allo scopo di mantenere il monopolio in materia di scioglimento di matrimonio.

(L.I.D. - LEGA ITALIANA PER IL DIVORZIO, 13 novembre 1970)

Nel corso di una conferenza stampa, l'avv. Mauro Mellini e il dr. Marco Pannella, a nome della Presidenza e della Segreteria Nazionale della LID, hanno dichiarato di ritenere che gravi informazioni e meditate valutazioni fanno presumere in serio pericolo l'approvazione della Legge Fortuna, da parte della Camera dei Deputati. E' in corso un vasto e pericoloso tentativo da parte del fronte clerico-fascista - secondo la LID - volto a ripetere l'operazione che lo scorso 1· ottobre fu quasi casualmente scongiurata grazie all'assenza di due parlamentari democristiani sulle mozioni Spagnoli di "non passaggio all'esame degli articoli del Progetto di Legge".

La LID afferma che, nell'analoga votazione avvenuta lo scorso anno alla Camera dei Deputati, v'erano già stati sicuramente almeno 10 `franchi tiratori' fra i gruppi laici, compensati dal voto segreto favorevole di almeno 8 deputati del MSI e 1 Monarchico. E' stato affermato che la LID dispone di precise testimonianze di parlamentari democratici che suffragano tale affermazione.

Pannella ha rilevato che il MSI, con "l'antidivorzista" On. Michelini, aveva concesso manifestamente una notevole libertà di comportamento ai suoi deputati, come dimostra il fatto che nelle commissioni l'On. Romeo e l'On. Manco poterono schierarsi con il fronte laico-divorzista; mentre con l'On. Almirante, come è noto non manca occasione per dichiararsi personalmente divorzista o perlomeno non contrario al divorzio, il MSI è giunto, nei giorni scorsi, a sostituire contro la sua volontà e la stessa prassi parlamentare, l'On. Manco della Commissione Giustizia, e l'On. Covelli l'On. Milia, per gli stessi motivi e la stessa procedura. Già al Senato, malgrado diverse assicurazioni fornite dall'attuale segretario nazionale del MSI anche a delegazioni divorziste, il gruppo senatoriale si è schierato compatto contro il divorzio. In tali condizioni, secondo, i dirigenti della LID, la situazione diventa molto drammatica, se si tiene presente che anche la DC ha avuto un anno per svolgere ulteriori tentativi di "cattura

" di "casi di coscienza".

Secondo Marco Pannella, dunque, nell'ipotesi di una votazione equivalente a quella del non passaggio agli articoli, tenendo presenti le cifre dell'anno scorso, è possibile e urgente affermare che "si è alla vigilia di un nuovo, più pericoloso 1· ottobre". Il clima di rassegnata attesa di un voto dato comunque per favorevole, che caratterizza l'attuale situazione, secondo la LID, è il più idoneo a garantire un massimo di spazio alle manovre definitive "di corruzione" della DC.

Inoltre la LID denuncia con la massima decisione l'arbitrarietà e la irritualità del'abbinamento del voto sul divorzio con quello sul decretone-bis, chiesta dall'On. Andreotti; l'inammissibilità di un dibattito parlamentare che, malgrado l'impegno e la garanzia di superiore imparzialità garantita al Presidente Pertini, viola di fatto lo stesso regolamento della Camera, che prescrive che in seconda lettura vengano presi in considerazione solo gli emendamenti successivi alla prima approvazione; la manovra a vasto raggio tendente a valorizzare e suscitare nuovi ostacoli, come l'arbitrario comportamento dell'Avvocatura dello Stato alla Corte Costituzionale, denunciato in Parlamento ed alla Procura Generale della Repubblica di Roma dagli Onn. Fortuna e Ballardini; l'uso ricattatorio dell'ipotesi di un referendum abrogativo e la persistente, continua [...] nel campo politico e legislativo; la situazione ormai incomprensibile determinatasi alla Camera oltre che il clima contro la Corte Costituzionale sempre più evi

dente e smaccato.

In tali condizioni la LID constata che una volta di più le compete il compito di assecondare e garantire, oltre che di responsabilizzare maggiormente, il fronte parlamentare laico con un'azione chiara e dura nel paese.

Di conseguenza, già 14 esponenti della LID, indipendenti, radicali o socialisti, hanno deciso di iniziare domani un pubblico digiuno per richiedere anche con questa forma di lotta nonviolenta e civile l'immediato voto del progetto Fortuna-Baslini-Basso-Spagnoli.

(l'elenco dei partecipanti al digiuno stesso è allegato; n.d.r.)

Ribadita l'unanime volontà di tutta l'organizzazione di sostenere l'iniziativa dell'on. Fortuna - sia in sede politica che giudiziaria - contro quanto accaduto alla Corte Costituzionale nei giorni scorsi, la LID ha inoltre annunciato una nuova, clamorosa iniziativa. Marco Pannella ha dichiarato che, ove la Conferenza Episcopale Italiana si pronunciasse pubblicamente sul merito della legge Fortuna, del referendum, non limitandosi alle sue funzioni religiose e pastorali, si prenderebbe atto che "la CEI ha di nuovo violato le precise norme concordatarie che fanno assoluto divieto ai religiosi nell'esercizio delle loro funzioni, per di più equiparabili a funzionari dello Stato a ragione dei noti emolumenti da loro riscossi, e se ne denuncerebbero le responsabilità alla Magistratura, mentre si inviterebbe il Governo a prendere atto dell'avvenuta unilaterale violazione dei Patti Lateranensi".

Il Segretario della LID ha inoltre affermato: "Sappiano i Vescovi Italiani che nel caso in cui essi continuino ad attribuire ad una legge in discussione e in corso di definitiva approvazione da parte del Parlamento il carattere di calamità e di grave pregiudizio per la famiglia italiana, come è già avvenuta per l'assemblea dei vescovi cristiani, essi verrebbero denunciati anche per diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico".

L'avv. Mellini ha tra l'atro fatto notare la vastità e la pericolosità complessiva del comportamento del mondo vaticano e clericale, rilevando che i tribunali ecclesiastici sono passati ad emettere sentenze di nullità, in pratica di divorzio, con un crescendo macroscopico: non solo si passa dalle 67 sentenze di nullità dei primi 17 anni di applicazione del Concordato alle circa mille prevedibili per quest'anno, ma in un solo anno si registra un'incremento del 60% delle sentenze stesse. Si vuole quindi tentare di rendere sempre più macchinoso e impraticabile l'eventuale diritto di divorzio per serbare alla giurisdizione ecclesiastica il monopolio degli scioglimenti di matrimonio.

In ogni città italiana i laici ed i divorzisti dovranno nei prossimi giorni manifestare con energia perché la nuova prova di slealtà della DC e del MSI, dopo le assicurazioni fornite ai loro massimi livelli - nel momento della cosiddetta mediazione del Sen. Leone - da un sollecito e corretto dibattito conclusivo alla Camera dei Deputati, trovi la necessaria immediata risposta popolare.

Un appello ai partiti laici è contemporaneamente rivolto dalla LID perché essi portino alla giusta, doverosa conclusione il dibattito in corso.

Rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, i dirigenti della LID hanno tenuto a smentire categoricamente che esistano indizi atti a suffragare l'ipotesi che i "franchi tiratori" dello scorso anno alla Camera dei Deputati costituiscano una operazione politica di un qualsiasi ambiente politico laico parlamentare, trattandosi certamente, invece, di individui "perticati", secondo la definizione propria dell'On. Evangelisti, come conseguenza di una precisa politica di corruzione condotta dalla DC. La LID ritiene solamente auspicabile, in base a possibili equivoci alimentati in buona o cattiva fede, che gli onn. Taormina, Ariosto, Badini, Confalonieri chiariscano pubblicamente e tempestivamente la loro posizione.

ELENCO DEI PARTECIPANTI AL DIGIUNO

Angiolo Bandinelli - professore, Segretario uscente del PR - 43 anni

Roberto Cicciomessere - Studente - Segretario del PR - 24 anni

Brunella Chillotti - Funzionario PSI - 40 anni

Giovanna Minotti, impiegata - 36 anni

Dott. Lucilla Mosca - 40 anni

Grazia Pacifici, impiegata - 38 anni

Averardo Pacifici, sindacalista - 43 anni

Marco Pannella - Segretario Nazionale LID - tesoriere PR - 40 anni

Enrico Pesci - architetto, componente direzione PR - 40 anni

Aloisio Rendi, prof. Università Milano, componente direzione PR - 43 anni

Vittorio Risi, ragioniere 29 anni

Liliana Ronca, funzionaria PSI - 28 anni

Giulia Orano - pittrice - 66 anni

Carmela Adamo - insegnante

 
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