SOMMARIO: Successivamente all'entrata in vigore della legge istitutiva del divorzio gli autori, per evitare l'incapacità professionale, la disonestà e l'ingordigia dei legali, presentano una tabella indicativa del costo dei casi più semplici di processo di divorzio.

(IL DIVORZISTA N. 28, 31 dicembre 1970)

Cari amici,

la battaglia è vinta; abbiamo così mantenuto l'impegno che ci eravamo assunti nel dar vita alla LID, all'inizio del 1966, e che assieme abbiamo reso vittorioso in questi duri e lungi cinque anni.

Grande è ora la tentazione di ritenere conclusa la vita della LID; come, per altri, di strumentalizzarne il nome, la funzione, il prestigio per fini diversi. Decideranno, entro breve tempo, gli organi direttivi nazionali.

Intanto stiamo cercando di impedire che i separati diventino vittime dell'ingordigia, della disonestà, dell'incapacità professionale di legali che cercano di sfruttarne la dolorosa vicenda umana, rendendola ancora più costosa e intricata.

Per questo, nel presente numero, presentiamo a titolo indicativo una tabella relativa al costo presumibile dei casi più semplici di processo di divorzio. Pensiamo di fare così opera utile per voi.

In quanto Lega non abbiamo finora ritenuto possibile fare altro, di più preciso e impegnativo. Costituire dei veri e propri uffici di assistenza legale o indicare in ogni Tribunale degli avvocati di nostra fiducia presupporrebbe l'esistenza di una struttura centrale della LID, ancora per anni, per controllare questa situazione.

Sia quindi ben chiaro che qualsiasi iniziativa di tale natura impegna non la LID ed i suoi organi nazionali, ma solo chi l'assume.

Ci accingiamo, inoltre, a seguire l'impostazione che sul piano giudiziario verrà data all'attuazione della legge. In particolare veglieremo a che non si verifichino sabotaggi attraverso l'inadeguata attribuzione di spazio (personale e mezzi) nei vari Tribunali al lavoro conseguente all'istituzione del divorzio; o attraverso atteggiamenti di singoli magistrati le cui funzioni avessero rilevo nei processi di divorzio. In tal senso invitiamo fiduciari, amici e delegazioni e legali a tenerci informati.

Sul piano politico stiamo raccogliendo molte esortazioni e molti suggerimenti, che sottoporremo agli organi direttivi nazionali. Ma è bene sin da ora che ciascuno comprenda che non si tratta di mantenere a qualsiasi costo continuità formali. La LID, ad esempio, aveva già aderito e generosamente sostenuto l'iniziativa del Partito Radicale di referendum abrogativo del concordato. Ora si tratterà di vedere se anche gli altri partiti della Sinistra prenderanno posizione per l'abrogazione di questo patto iniquo e se non rischieranno di ripiegare tutti nella posizione favorevole alla cosiddetta "revisione bilaterale" tanto caldamente e non a caso sostenuta dal Vaticano. Purtroppo, in gran parte è quanto sta accadendo.

Cosa faranno, in tal caso (che è fondamentale, tanto da costituire inizialmente uno spartiacque fra le varie forze politiche) i divorzisti o ex divorzisti che sono anche iscritti a quei partiti?

Non crediamo all'utilità ed alla possibilità, fra di noi, di "doppi giochi". Almeno all'inizio della nuova campagna - come accadde per il divorzio - è necessaria molta chiarezza, molto coraggio, molta decisione.

E questo non è che un esempio.

Per finire, il solito appello - cui ci auguriamo giungerà una risposta responsabile e adeguata - a sostenere finanziariamente la situazione. La LID ha un sensibile passivo finanziario e anche le attività ridotte (come la pubblicazione e l'invio di questo foglio) costano. Ci auguriamo quindi che i laici ed i divorzisti inviino un contributo finanziario adeguato e rinnovino anche per il 1971 l'adesione alla LID.

Intanto, a tutti, inviamo gli auguri di un felice 1971 ed un affettuoso, cordiale saluto.