di Marco PannellaSOMMARIO: I tentativi di abrogare la legge sul divorzio da poco approvata (1 dicembre 1970) sono molteplici: l'indizione del referendum abrogativo per il quale gli antidivorzisti stanno concludendo la raccolte delle firme; l'eccezione di anticostituzionalità della legge presentata davanti alla Corte; le trattative per la revisione del Concordato. Per queste ragioni viene convocata una manifestazione il 20 giugno 1971 a Firenze, anche per testimoniare il sostegno della LID alla comunità ecclesiale dell'Isolotto processata in quei giorni.
(IL DIVORZISTA n. 41 29 maggio 1971)
(Roma, 29 Maggio (IL DIVORZISTA) La Segreteria della LID ha inviato agli iscritti e simpatizzanti della Lega la seguente lettera:)
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Cari amici,
La LID e la LIAC indicono per il 20 giugno alle ore 19, in Piazza della Signora, a Firenze la maggiore fra le manifestazioni nazionali laiche e divorziste di questo ultimo anno.
Vari motivi e obiettivi hanno consigliato e richiesto questa decisione. Ne elenco alcuni:
1) Esattamente in quei giorni gli antidivorzisti avranno consegnato o staranno per consegnare le firme di richiesta del referendum abrogativo del divorzio e si aprirà quindi la lotta per vincere il referendum che, con tante illegalità, protervia, e dispendio di mezzi da parte della chiesa, ci è stato imposto;
2) il 16 giugno, probabilmente, la Corte Costituzionale emetterà la sua sentenza sull'eccezione di incostituzionalità dell'art. 2 della legge Fortuna, proposto dal Tribunale di Siena e da quello di Foligno. Ci auguriamo che sia a noi favorevole; in tal caso dovremo immediatamente difenderla dagli attacchi cui sarà fatta segno. Se - cosa impensabile - dovesse invece far saltare la legge Fortuna, la nostra risposta deve essere immediata e tale da incutere finalmente alle forze politiche che con tanta irresponsabilità in questi mesi si sono mosse il timore necessario perché riprendano la battaglia laica, senza indugi e con procedura di estrema urgenza;
3) il 21 giugno, cioè l'indomani della manifestazione, inizia il processo contro la comunità ecclesiale dell'Isolotto, ed i cinque sacerdoti e due laici che - in nome della confessionalità dello Stato e del principio concordatario - subiscono una scandalosa iniziativa giudiziaria. E' un vero attentato contro la libertà religiosa ed i diritti dei credenti e del cittadino. Noi dobbiamo impegnarci a fondo a loro favore, così come sempre più numerose le comunità ecclesiali, sacerdoti, religiosi, stanno facendo con la LID e la LIAC. E' necessario accelerare e pubblicizzare questo incontro e questa collaborazione: deve essere chiaro che, nella prospettiva del referendum, sarà il mondo dei credenti a spaccarsi e dividersi in democratici-laici e clericali, e non il mondo laico;
4) uno dei rischi maggiori che corriamo (a parte il referendum abrogativo e eventuali sorprese a livello di Corte Costituzionale) è che, nel corso della estate, nelle trattative per la revisione (cioè per la conferma) del Concordato, fra il nostro governo ed il vaticano, si inserisca qualche clausola volta a sanare il "vulnus" che la DC, il vaticano, la corte di cassazione, alcuni tribunali italiani asseriscono essere stato portato con la legge Fortuna ai patti lateranensi. Si tenterà cioè di inserire nei nuovi accordi norme che "integrino" (in realtà disintegrino) la legge Fortuna-Baslini-Basso-Spagnoli, non sopprimendola sul piano formale, ma condizionandone l'attuazione a nuove norme legislative. Per esempio quella di sancire l'obbligo per tutti coloro che si sono sposati con rito concordatario di esser sottoposti nel processo di divorzio anche ad un tentativo di "conciliazione" da parte delle diocesi.
Diventa anche per questo urgente rilanciare la campagna di raccolta di firme per l'abrogazione del concordato, prima di trovarci dinanzi al fatto compiuto.
Da Roma, organizziamo dei viaggi in treno ed in pullman, sia per l'intero week-end (sabato 19-domenica 20), sia per la sola domenica. La Federazione Giovanile Repubblicana, che ha già aderito alla manifestazione, organizzerà carovane e viaggi collettivi dalle regioni limitrofe, in particolare dall'Emilia-Romagna. Ci auguriamo che le delegazioni lid, in particolare quelle toscane (oltre Firenze, Pisa, Prato, Livorno, Viareggio), si mobilitino adeguatamente anch'esse per questa occasione; come pure federazioni e sezioni dei partiti laici.
Non abbiamo ancora deciso le forme della manifestazione, né i nomi degli oratori: ma c'è - a livello nazionale - questa volta, solo l'imbarazzo della scelta.
Cogliamo l'occasione per chiedere a tutti gli amici ed i simpatizzanti di attivare l'azione di tesseramento e di rinnovo per il 1971. Mi pare che la necessità e la capacità della LID, ormai, non facciano più dubbio per nessuno. Alla fine dell'anno, in Italia, se tutto va bene, vi saranno stati si e no quindicimila divorzi. Se non ci impegniamo a fondo, sin da ora, per vincere il referendum della prossima primavera rischieremo di trovarci tutti, e di far trovare il paese e milioni di "fuori-legge del matrimonio" dinanzi alla più atroce delle beffe.
Un saluto affettuoso da parte di tutti gli amici della Presidenza e della Segreteria Nazionale. Arrivederci a Firenze.