SOMMARIO: La presidenza della LID ieri ha emesso un comunicato nel quale, preso atto della decisione della Corte costituzionale sul referendum, si riafferma la richiesta alle forze laiche perché appoggino le posizioni di chiarezza della LID dando così un contributo essenziale alla lotta per i diritti civili. La presidenza della LID ha deciso di chiedere incontri con le segreterie dei partiti laici per stabilire le modalità della campagna per il "no" all'abrogazione del divorzio nel referendum popolare. Infine la presidenza torna a sollecitare una risposta dalla Presidenza della Repubblica alla richiesta avanzata dall'on.Fortuna di una udienza con il Capo dello Stato.
(NOTIZIE RADICALI N. 146, 1 febbraio 1972)
Roma, 29 gennaio - Si è riunita ieri la Presidenza della LID. Hanno preso la parola gli on. Fortuna, Baslini e Scalfari, Mauro Mellini, Marco Pannella, Gianfranco Spadaccia e Franco De Cataldo.
Al termine della riunione è stato emesso un comunicato nel quale la LID, preso atto della decisione della Corte Costituzionale sull'inammissibilità del referendum sul divorzio, "conferma" le riserve già espresse sulla questione; "ribadisce" la propria intransigente opposizione alla legge Carettoni e ad altri analoghi espedienti; "si appella" ai presidenti della Camere e del Senato perché valutino a fondo il grave rischio che una ipotesi di abrogazione avanzata al solo scopo di evitare il referendum legittimi il sospetto di una frode costituzionale e crei un conflitto di poteri; "rivolge" un appello a tutte le forze di base dello schieramento laico perché appoggino le posizioni di chiarezza politica e ideale della LID, dando così un contributo essenziale alla lotta per i diritti civili; "rivolge altresì" un appello ai dirigenti dei partiti perché abbiano i loro timori nei confronti di una consultazione che anche i sondaggi di opinione danno ormai per vincente. Non è infatti con la consultazione popolare, ma c
on il tentativo di evitarla con espedienti di dubbia costituzionalità che si danneggiano le istituzioni repubblicane e si alimenta la sfiducia dell'opinione pubblica.
La presidenza della LID ha deciso pertanto di "chiedere nei prossimi giorni incontri con le segreterie dei partiti laici" per stabilire le modalità della campagna per il "no", nel referendum popolare, alla abrogazione del divorzio.
Esprime infine il proprio rammarico per il fatto che una richiesta di udienza, rivolta dall'on. Fortuna per conto della LID al Presidente della repubblica, non abbia finora avuto risposta e torna a sollecitarla perché il Capo dello Stato ascolti i rappresentanti della Lega che ha espresso e organizzato in questi anni l'opinione laica e divorzista del paese.