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Ercolani Carlo - 30 agosto 1972
Lotterie nazionali: parrocchia pigliatutto
Uno sguardo dentro il regime

di Carlo Ercolani

SOMMARIO: Il ricavato delle lotterie di Stato va ad enti che fanno "opere di assistenza", senza guardare il fine dell'ente stesso. Gli enti che si sono attribuiti i fondi di alcune lotterie sono di svariata natura, da istituti di assistenza a circoli sportivi, ma sono le parrocchie e gli enti ecclesiastici quelle che vengono maggiormente beneficiati.

(LA PROVA RADICALE - BENIAMINO CARUCCI EDITORE - N. 4 - ESTATE 1972)

Vincere un terno al lotto o vincere la lotteria sono, nel linguaggio corrente, espressioni che stanno a significare una improvvisa ed insperata fortuna di chi veda piovere addosso del denaro che non si è guadagnato.

Ma il denaro piove dal cielo, con le lotterie, non soltanto per modo di dire e non soltanto addosso a chi abbia vinto il classico terno od un qualche altro premio, magari di consolazione. Si sa che, quale che sia il giuoco, chi vince sempre è chi tiene il banco. Il biscazziere non ha neppure bisogno di un po' di fortuna per vincere, ma solo del calcolo delle probabilità.

Ora è noto che anche lo Stato fa il biscazziere, con il lotto ed altri giuochetti. Ma, almeno per ciò che riguarda le lotterie nazionali lo Stato fa il biscazziere per conto terzi: l'utile delle lotterie è infatti devoluto, secondo la legge 4 agosto 1955 n. 722, a favore di enti »aventi finalità sociali, assistenziali e culturali che vengono di volta in volta indicati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio di concerto con i ministri del Bilancio, delle Finanze e del Tesoro.

Biscazziere, dunque, a favore di terzi ed a fin di bene.

I terzi, poi, dovrebbero essere enti particolari, la cui natura dovrebbe essere facilmente individuabile, data la precisa finalità istituzionale richiesta dalla legge.

Ma la natura degli enti, come quella degli uomini, sembra che non escluda mai la possibilità di intascare un bel mucchietto di quattrini, almeno in regime clericale e se si tratta di enti che siano espressione, sostegno, presupposto del regime.

Abbiamo sott'occhio tre decreti del Presidente della Repubblica, tutti e tre in data 2 giugno 1972, controfirmati da Andreotti, Taviani, Pella, Rumor, Colombo, relativi alla ripartizione degli utili delle lotterie di Agnano, Monza e Merano del 1967, della lotteria di Agnano del 1968 e della lotteria Italia del 6 gennaio 1972. Non di tutti gli utili, ma di una parte; perché per ogni lotteria di decreti e di ripartizioni ne vengono fatti parecchi nel corso di anni. Chissà perché: forse perché prima di distribuirle tra gli enti, le quote degli utili debbono essere distribuite tra i ministri ed i ministeri che debbono distribuirle e che si avvicendano nei vari anni.

Così il decreto relativo alle lotterie del 1967 provvede alla distribuzione dello 1,20706 per cento degli utili, dopo ben tre decreti dell'8 aprile 1968, del 12 novembre 1968, del 10 giugno 1969. Quello della Lotteria di Agnano del 1968 riguarda il 2,65221 per cento, dopo altri due decreti del '68 e del '69. Quello della Lotteria Italia del '72, riguarda il 10,264785 per cento, dopo un altro decreto in data 6 aprile per la distribuzione del 45,609322 per cento. Nei decreti non è invece indicata la somma elargita, ma solo la percentuale dell'utile totale assegnato. Il che equivale a tener segreto l'importo pagato.

Gli elenchi degli enti beneficiari danno un quadro assai edificante ci ciò che nell'Italia clericale si intende per »finalità sociale, assistenziale e culturale e per ente avente tale finalità.

Dei ventinove enti che si sono accaparrati la fetta di bottino delle lotterie del 1967, sette sono parrocchie.

La parrocchia, ritenevamo fino ad oggi, è un ente con finalità religiose, anche se può fare beneficenza, assistenza, etc. per superare l'ostacolo del disposto dell'art. 3 della legge, per le parrocchie, e per gli altri enti religiosi, si è aggiunto »per opere di assistenza . Ma altra cosa è il fine dell'elargizione ed altro quello dell'ente, cioè la natura di esso, cui per legge l'elargizione deve essere fatta. Con questo criterio i soldi in questione potrebbero andare benissimo alla FIAT o, magari, all'ENI, che, come è noto, di beneficienza e di assistenza ne fa moltissima, con vedute »sociali veramente molto ampie.

Alle sette parrocchie si aggiungono ben due monasteri, ambedue di Palermo, uno dei quali di certe suore cappuccinelle, dalla denominazione, pertanto, molto vezzosa. Vi sono poi altri sei enti sicuramente ecclesiastici: orfanotrofi, centri, organizzazioni parrocchiali. C'è poi un ente che, a giudicare dal cattivo gusto vagamente sadico della denominazione (unione ex alunni Cusmano »boccone del povero ) è pure quasi sicuramente ecclesiastico o giù di lì. In totale, quindi, quindici o sedici enti ecclesiastici, senza contare, poi, tutti quegli istituti, centri, circoli, non meglio qualificati (7), di cui è lecito ritenere che una buona parte siano di obbedienza clericale. Seguono due associazioni sportive, la Società calcistica per dilettanti di Aprigliano e l'Unione Sportiva Rivaltese; due associazioni combattentistiche, un corpo bandistico e cinque circoli culturali, di cui due, intitolati rispettivamente a Giacomo Matteotti ed a Paolo Rossi (non al giudice costituzionale socialdemocratico, è da ritenere, ma

allo studente ucciso dai fascisti all'università di Roma nel 1966) sembrano di ispirazione socialista.

A ventisei enti sono andate le quote in palio della lotteria di Agnano del 1968. Di questi, 5 sono parrocchie, basiliche parrocchiali e chiese collegiate, sempre con la solita clausola »per opere di assistenza . Ben dieci sono istituti, monasteri, conferenze di S. Vincenzo, scuole religiose. Seguono un Patronato ACLI, l'Associazione Nazionale Autieri, una scuola materna, probabilmente anch'essa a carattere confessionale, l'Unione Italiana Ciechi di Padova e due circoli culturali, di cui uno, intitolato a Paolo Rossi, probabilmente di sinistra.

Ma assai più istruttiva è la rassegna dei 163 enti che si sono divisa la fetta (10,2647 etc.) della torta della Lotteria Italia del '72. Di essi 48 sono parrocchie, santuari, basiliche parrocchiali e chiese collegiali. 34 sono istituti, monasteri, scuole confessionali, vescovati ed enti religiosi in genere, sicuramente individuabili come tali. In totale, quindi, ottantadue enti confessionali, oltre quelli probabilmente tali, non individuabili attraverso la denominazione e quelli sicuramente controllati dall'apparato clericale. Ben diciotto associazioni, gruppi e centri sportivi concorrono massicciamente a dare il quadro delle attività sociali, assistenziali e culturali in voga in Italia. Seguono una diecina di Enti Comunali di Assistenza, quasi tutti calabresi e tre o quattro benemeriti enti per gli spastici, i ciechi etc., ed una dozzina di circoli culturali, tra i quali troviamo il misterioso »Circolo universitario e laureati normanni di Aversa. Non è questo l'unico ente del lungo elenco che si presenti i

n modo piuttosto stravagante.

Meritevole di una fettina piuttosto consistente, lo 0,029112% (il doppio di quanto è toccato alla scuola superiore di servizio sociale di Acireale, alla Casa delle Olivicole di Nerola, all'associazione assistenza spastici di Vicenza ed alla maggior parte dei beneficiari) è stata ritenuta la benemerita associazione »Amici del Museo dell'ombrello e del parasole di Gignese (Novara).

Di poco inferiore è il contributo assegnato alla Federazione Italiana del giuoco Handball, che, a quanto pare, ha pure una federazione provinciale di Bologna. Sport meno misterioso ma più significativo, data la sua evidente utilità per il ristabilimento dell'ordine e del rispetto della legge e la conduzione delle indagini in caso di criminali attentati, è il Karaté, alla cui Federazione nazionale è stato assegnato un contributo in verità più modesto, dello 0,011645. In compenso nessun contributo è stato assegnato, né mai sarà assegnato, ad uno dei molti circoli Pinelli.

Un contributo è toccato alla Società dei balestrieri di Gubbio, all'associazione »Libero Comune di Fiume in Esilio di Padova, al Movimento Nazionale Dipendenti dello Stato di Roma ed al Sindacato Libero Scrittori Italiani di Roma. Pure di Roma è una strana Associazione Sportiva »Foce del Mignone , foce che, peraltro, si trova in provincia di Viterbo e non è mai stata luogo di esercitazioni ginnico sportive.

Qualche interesse suscita persino la denominazione di una scuola materna: quella di Garaguso (Matera) intitolata a Rosa Colombo. Rosa Colombo non è la consorte di Cristoforo, navigatore e scopritore dell'America, ma la madre di Emilio, ministro democristiano, ex presidente del consiglio e deputato della Basilicata. Una volta gli asili si intitolavano a Rosa Maltoni Mussolini, madre del duce. Ogni regime la sua Rosa.

Il collegio elettorale dell'ex presidente ed attuale ministro per l'ONU sembra sia tutto un fiorire di iniziative sociali-assistenziali-culturali, se tanti sono stati gli enti di quelle parti prescelti per concorrere alla ripartizione. Soprattutto le parrocchie delle provincie di Potenza e di Matera sembra abbiano vocazioni assistenziali di gran lunga più intense e diffuse che in qualsiasi altra contrada. Nella sola Matera sette parrocchie sono state prescelte. Tre nel paese di Tricarico, tre in quello di Tursi, e poi le parrocchie di Avigliano, Bernalda, Ferrandina, Grottole, Moliterno, Montalbano Jonico e varie opere pie di Oppido Lucano, San Giorgio Lucano, Potenza, Nova Siri, Montalbano Jonico, Aliano, Accettura. In quest'ultimo paese esiste un asilo infantile »Principe Umberto delle suore discepole di Gesù eucaristico. Il trono e l'altare.

Di tutti questi enti, associazioni, etc. etc., quelli che fanno veramente pena ed urtano il lettore degli ineffabili elenchi, sono però quei tre o quattro circoli culturali intitolati a Filippo Turati, a Giacomo Matteotti ed a Paolo Rossi. In mezzo a tanti seminari, conventi, parrocchie, Patronati, Santuari etc. etc., non riescono tuttavia a nascondersi ed a passare inosservati, con il loro pezzettino di bottino, che non deve avere neppure il gusto del classico piatto di lenticchie.

 
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