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Pannella Marco - 8 agosto 1974
Saluto al Duce
di Marco Pannella

SOMMARIO: Da un sondaggio di Panorama-Demoskopea emerge che l'83% degli italiani chiede una nuova legge sull'aborto. Marco Pannella ironizza sugli esponenti del "Il manifesto" che scoprono solo adesso l'urgenza della battaglia per la depenalizzazione dell'aborto.

(NOTIZIE RADICALI n. 305, 8 agosto 1974)

Roma, 27 luglio (N.R. n. 294)

"Ho voglia di dare un "buon giorno", da queste pagine. A chi? A "Il Manifesto" che con la "Stampa" di Torino (sì, proprio lei) è l'unico giornale ad aver osato dare il rilievo giornalistico giusto a questa bomba di "Panorama" sull'aborto? Ma Luciana Castellina mostra, per tutti i suoi compagni, tanta di quella ipocrisia, tanta slealtà, nel suo apparente rigore e nella sua apparente autocritica e informazione, dopo un quarto di secolo che ci frequentiamo durante i quali è sempre stata assente o presentissima nella parte sbagliata in tutte le lotte per i diritti civili e di concrete liberazioni (per la "rivoluzione" e "il comunismo" è altra cosa!) che mi toglie, e definitivamente, ogni voglia. Questi compagni di "Il Manifesto" sono, nel peggio e nel meglio, la redazione italiana di più altra classe, che confezionano il prodotto di più alta classe che esiste sul mercato della stampa: nessuno, in Italia, è borghese, fin nelle più intime fibre, di loro. E noi siamo molto fiduciosi e interessati nei confronti dei

borghesi. Solo che raramente i "borghesi" sono intellettualmente, moralmente, generosi e onesti; e la loro intelligenza e cultura, oltre che la loro politica, ne risente e soffre. Non sono, insomma, "compagni", se non con rare eccezioni e in periodi intermittenti e felici di crisi delle loro esistenze. E quelli di "Il Manifesto", Magri, Castellina, Rossanda, lo confermano. L'umanità di compagni è loro estranea. Ci dispiace per Milani, Pintor, Valenziano, forse Natoli, ma non sono loro a marcare la azione politica e a caratterizzare quel giornale ed il non-movimento che c'è... (n.d.r. righe mancanti nell'originale ). Le avevo profetizzato che, anche sull'aborto, come sul divorzio, avrebbe dovuto ricredersi ben presto. Con una conversione lampo l'ha fatto. Buongiorno, Jotti!

Ma il saluto più sincero, non solo più provocatorio, lo mando ad una persona cui non ho mai parlato: all'on. Manco del MSI. Manco è un fascistissimo. Mi scrisse, una volta, alla LID, che lui era per il divorzio perché secondo lui Mussolini, a quel punto, lo sarebbe stato. Fatto sta che senza il suo voto determinante il divorzio sarebbe stato bocciato dalla Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati e senza la sua opera non vi sarebbero stati, nel non troppo segreto dell'urna, anche in votazioni fondamentali, voti "determinanti" e fascistissimi in votazioni definitive, senza i quali, forse, il divorzio sarebbe stato seppellito. Oggi l'on. Manco dichiara pubblicamente di essere per la liberalizzazione (anche se relativa) dell'aborto. Se glielo ha detto di nuovo la buonanima, viva la buonanima! Vedremo se fra i tantissimi antifascisti della DC ne troveremo uno solo a prendere una posizione così civile e umana. Se lo farà, lo dovevo certamente anche a Monaco che gli avrà offerto la migliore dell

e "coperture".

Buongiorno, dunque, camerata Manco! Un saluto alla buonanima, che sembra, consentimelo di dirtelo, migliore nella morte che gli hanno dato, che nella lunga e tempestosa vita."

 
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