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Spadaccia Gianfranco - 18 gennaio 1975
Nell'illegalità per difendere la costituzione
Il testo dell'interrogatorio di Gianfranco Spadaccia

SOMMARIO: Il testo dell'interrogatorio di Gianfranco Spadaccia detenuto nel carcere di Firenze per aver dichiarato, in quanto Segretario del Pr, di aver promosso la costituzione del CISA (Centro Italiano Sterilizzazione e Aborto) e le sue iniziative di disobbedienza fra cui la clinica di Firenze dove venivano praticati aborti con il metodo Karmann.

(NOTIZIE RADICALI n. 625, 18 gennaio 1975)

"E' vero che con una dichiarazione resa alla stampa subito dopo la scoperta della clinica di Firenze dove venivano praticati gli aborti dal Dott. Conciani io in qualità di Segretario Nazionale del Partito Radicale mi sono assunto la responsabilità politica dell'organizzazione scoperta. Preciso meglio che in quella occasione mi sono assunto le responsabilità che, nella mia qualità di Segretario Nazionale del Partito, mi derivano dal mandato contenuto nella mozione conclusiva del congresso del mio partito svoltosi a Milano dall'1 al 4-11-1974. In quella occasione ci fu un intervento di Adele Faccio, responsabile del CISA, con il quale costei forniva tutti i dati concernenti l'attività del centro fin dalla sua costituzione che mi pare risalga alla fine del 1973. Sono dati a tutti noti perché dell'attività del centro che veniva svolta pubblicamente più volte la stampa aveva dato ampi resoconti. Debbo segnalare in particolare al riguardo una serie di articoli apparsi sul BORGHESE ed altri servizi apparsi più rece

ntemente su AMICA. La Faccio in quella occasione, come responsabile del CISA, richiese che il CISA fosse ammesso a federarsi al partito radicale; cosa che era consentita dallo statuto del partito. La federazione non fu fatta allora perché doveva essere la decisione demandata ad altri organi del partito, ma all'unanimità fu dal congresso approvata una mozione conclusiva concernente l'aborto con la quale il partito si impegnava in tutti i suoi organi ad appoggiare l'attività pubblica che il CISA od eventuali altre persone od organizzazioni svolgessero per l'assistenza delle donne che dovevano abortire.

Insisto nel sottolineare il carattere di pubblicità dell'attività di assistenza, anzi sottolineo che già in passato io ho dichiarato pubblicamente di avere prestato assistenza a donne che volevano abortire e che si trovavano in difficoltà. Tale autodenuncia fu pubblicata verso la fine del '73 su vari giornali ed in particolare sul ``MESSAGGERO''. Insieme a me si autodenunciarono altre cento persone. La magistratura non fece nulla. Tale autodenuncia è stata rilanciata l'anno scorso ed è stata pubblicata un'autodenuncia con circa 400 firme. Nel quadro della collaborazione tra il partito radicale e la CISA, come con altri movimenti, ancor prima della richiesta di federazione, la sede del partito radicale di Milano ha ospitato la CISA. Ciò è avvenuto probabilmente dalla fine del '73 ad oggi.

Io sapevo dell'esistenza dell'ambulatorio di Firenze dove si praticavano aborti. Ne ho parlato più volte con Adele Faccio. I nostri rapporti ed i nostri scopi erano nel senso di reperire medici ed ambienti dove le donne potessero abortire in condizioni di sicurezza senza dover ricorrere a speculatori occulti.

Anche a questo proposito sottolineo il carattere di pubblicità di queste nostre iniziativa. La Faccio mi aveva parlato del Dott. Conciani come persona che sotto questo profilo dava affidamento e garanzia di serietà politica. Per serietà politica intendo il fatto che il Dott. Conciani, a quanto mi riferiva la Faccio, condivideva le finalità della battaglia per l'aborto. Naturalmente ho svolto accertamenti per verificare che la somma che veniva pagata dalle donne che si rivolgevano al CISA per gli interventi abortivi era di centomila lire e tale somma mi sembra che fosse adeguata al tipo di intervento fatto non a finalità di lucro ma per le ragioni che ho detto. In questo quadro di presenza in un problema che consideriamo importante ed attuale era in progetto la creazione di altri centri CISA ed in particolare di uno a Roma, di cui sarà annunciata la costituzione il 24 gennaio alla conferenza nazionale dell'aborto promossa dal partito radicale e dal movimento di liberazione della donna. Per la costituzione di

questi ulteriori centri sono in corso contatti tra partito radicale ed il CISA. Tra le finalità di questi nuovi centri vi è la creazione di ambulatori per praticarvi gli aborti. Le finalità dei centri CISA risultano evidenti dalla stessa sigla.

Il partito radicale non trae alcun vantaggio economico dalla collaborazione con i centri CISA.

Ho dato personalmente l'autorizzazione a che sulla targa dell'ambulatorio di via Dante da Castiglione venisse indicato il nome del Partito Radicale e ciò nel quadro degli accordi con Adele Faccio ed in base al mandato congressuale, e dopo uno specifico dibattito al riguardo svoltosi in seno agli organi del partito. Sulla base degli accordi ritengo che il Dott. Conciani usasse legittimamente il timbro con l'indicazione del Partito Radicale.

A proposito dell'aspetto economico di questa attività debbo dire che il Partito Radicale pubblica ogni anno i suoi bilanci anche per quanto riguarda le entrate, indicando nominativamente le fonti di entrata. Il bilancio del 1974 è stato di 60 milioni.

A.D.R. Il Partito Radicale ha la consapevolezza di avere operato nella illegalità come tuttora opera. Riteniamo tuttavia che l'attuale disciplina dell'aborto crei la sistematica violazione della legge da parte d molti cittadini e la sistematica disapplicazione della legge stessa da parte della magistratura.

Voglio aggiungere che il nostro intervento illegale ma dichiarato si svolge per riparare a questa più generale situazione di illegalità di cui subiscono il danno quotidianamente migliaia di donne dal punto di vista economico, igienico, sanitario e spesso anche fisico.

 
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