Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 23 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Pannella Marco - 1 marzo 1976
Speculazioni e censure della stampa di regime
Marco Pannella

SOMMARIO: La presentazione da parte di deputati socialisti di emendamenti alla proposta di legge sull'aborto che recepiscono le volontà dei promotori del referendum scatenano polemiche fra i partiti e sui giornali. Marco Pannella denuncia il comportamento dei giornali che si limitano a far proprie le accuse contro i socialisti senza spiegare il contenuto dei loro emendamenti.

(Notizie Radicali - Marzo 1976 da " Marco Pannella - Scritti e discorsi - 1959-1980", editrice Gammalibri, gennaio 1982)

L'aggressione antisocialista è ormai ben collaudata. Dai vertici più prestigiosi dello Stato o delle baronie che lo occupano, corrono continuamente e ufficialmente stipendi, favori, compensi di ogni sorta a chi si presta al gioco. E se si tratta di qualche vecchia ciabatta dell'antifascismo, tanto meglio: è la regola che l'OVRA e il Partito Nazionale Fascista compresero ben presto e seguirono. Così, l'ammiraglio Henke, capo dei nostri Servizi segreti, commissionava a Giannettini articoli antisocialisti che comparivano sul Secolo d'Italia; così, in questi giorni, un'agenzia di ricatto e di intimazione riconducibile agli stessi ambienti, tenta il linciaggio del presidente del gruppo parlamentare del PSI: così Carlo Casalegno, il sempre più "delegato" alla direzione della Stampa di Torino, mentre Arrigo Levi dorme, quotidianamente, con tutta la gamma che va dalla menzogna sistematica alla diffamazione, dalla provocazione alla dilazione, colpisce nella stessa direzione.

Oggi ne abbiamo l'ennesimo esempio. Tutta l'equipe romana del giornale di Gianni Agnelli s'è mobilitata per "informare" i suoi lettori sulla vicenda "aborto". Un pezzo lo firma il buon Gianfranco Franci, un altro il bravo Luca Giurato, un altro ancora, l'editoriale, l'ottimo Casalegno, calato probabilmente a Roma a dirigere le operazioni. In tutti e tre i pezzi si parla degli emendamenti socialisti. In nessuno si informano i lettori del loro contenuto. Signorile, dicono, onesto e responsabile, si dissocia, li denuncia come un errore, denuncia l'irresponsabilità di chi li ha presentati (cioè il Partito socialista). Pannella, aggiungono, lancia "hurrà" di vittoria. Gli estremisti della "ala radical-libertaria" - annuncia il Casalegno - hanno ispirato al PSI un'iniziativa deplorata dal PCI, sgradita a una parte del PSI, che in questo momento, precisa Casalegno "dobbiamo giudicare faziosa se non provocatoria".

Il vecchio cialtrone si affanna poi a portare acqua al mulino della irresponsabilità clericale affermando che "le decisioni (della DC) 'forse' non bastano per un accordo".

Capito? "Forse". La conferma matematica dell'aborto clandestino di massa, logica e necessaria conseguenza della attuale linea DC, gli va bene, insomma: è il prezzo da pagare perché il "quadro istituzionale" di uno Stato, che è venduto ormai più ad Agnelli e ai suoi interessi che a Cefis e altri, non venga ulteriormente turbato.

Siamo faziosi, davvero? Casalegno, o chicchessia, non ha la possibilità, dunque, di criticare anche duramente i socialisti, i radicali, senza dover essere grottescamente processato su questi fogli come per vilipendio? Sembrerebbe. Ma quel che denunciamo non sono i giudizi di questo gran politico raccoglitore di firme popolari contro le puttane.

Quel che denunciamo è il fatto che La Stampa ha ieri fondato sulla presentazione da parte socialista di una serie di emendamenti, una ennesima speculazione, censurando accuratamente ogni notizia sugli emendamenti, dei quali nulla scrive e che i lettori ignorano totalmente.

Probabilmente non li ha letti nemmeno Casalegno. Tutto si può dire di quegli emendamenti, tranne che siano estremisti. Ho parlato stamane con parlamentari democristiani, fascisti, laici, comunisti. Erano contro coloro che non li conoscevano; li consideravano un contributo sicuramente necessario tutti, dico tutti, gli altri.

Un solo giornale, La Repubblica, ha preso una posizione chiara accompagnandola con una sufficiente informazione. Mentre in numerosi notiziari della Rai-Tv ci si è comportati diversamente. Stamane, correttamente, sono andati a chiedere al presidente Mariotti precisazione sull'iniziativa. Mariotti, com'è noto, non è certo un filo-radicale, ma è forse l'uomo politico del PSI, presidente del gruppo parlamentare, che con maggior chiarezza sostiene tesi opposte alle nostre. Ebbene, Mariotti ha con veemenza difeso l'iniziativa e il suo contenuto. All'intervistatore che gli ricordava la vera o presunta ostilità del PCI, Mariotti ha risposto: "Non so che farci, questa è la nostra posizione e la porteremo avanti".

Nella Stampa, eccezione che conferma la regola, vi è ancora qualche galantuomo vero: per manifestarsi, in verità trova più spazio in Stampa Sera che in quella dei mattinali di Governo, Questura, Vaticano, Industria, Servizi segreti. Ma prima o poi penso che dovranno scegliere: non ci sembra alla fine più lecito e possibile che continuino, in realtà, con la loro presenza, a coprire comportamenti di questa natura, puntualissimi e alla fine determinanti in scontri dove la posizione democratica, responsabile, lealmente e seriamente riformatrice, ha rari spiragli per manifestarsi ed essere giudicata.

Pier Paolo Pasolini aveva definito pubblicamente, su Panorama, il Casalegno "una puttana". Non approfitteremo anche noi del fatto che quella categoria non ebbe allora a querelarlo, come era pur comprensibile. Diciamo semplicemente che Casalegno è l'ennesima testimonianza del fatto che l'ignobile violenza della menzogna, del linciaggio di regime, della difesa dei luridi interessi del disordine costituito, tutto questo,. insomma, quando deve indossare il "doppio petto", non si limita a vestire gli Almirante e i Sogno. C'è anche sempre Casalegno, per loro.

Paese Sera, oggi più di ieri, con Benedetti più che con Cingoli, dà ormai libero corso a speculazione antisocialista e antiradicale. Più di ieri è il "quotidiano criptocomunista della sera" che per anni Riccardo Lombardi si affannava a denunciare quotidianamente. Ogni giorno ne porta la sua piccola e puntuale testimonianza.

Oggi i radicali e Pannella vengono menzionati in prima pagina, fatto inaudito. Ma si tratta di tener compagnia a Casalegno nell'attacco contro i socialisti, colpevoli di guidare allo scontro sull'aborto l'intero schieramento laico, anche le sue componenti più riottose. Si scrive allora che Pannella, il "capo dei radicali", alle 14 di ieri, si precipita in sala stampa e urla ai giornalisti che i socialisti stanno per presentare una sfilza di emendamenti. Il gioco è chiaro: dar man forte a Signorile, che non è d'accordo con la linea del suo partito, una volta di più, ma che questa volta almeno lo dice con franchezza. La verità di cronaca è ben diversa: a un collega di Paese Sera che mi aveva chiesto notizie, in una sala stampa deserta, io, come è uso fare fra colleghi, ho comunicato che il PSI stava presentando i suoi emendamenti. Questo ha fatto notizia di prima pagina.

Per il resto Paese Sera censura, allo stesso livello della Rai-Tv bernabeiana, ogni notizia sui radicali, oggi come ieri. I residuati bellici della guerra fredda, dell'era della menzogna e della violenza, non mancano anche fra noi a sinistra.

 
Argomenti correlati:
aborto
censura
emendamenti
Paese Sera
casalegno carlo
stampa questo documento invia questa pagina per mail