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Pannella Marco - 24 maggio 1976
Previsione d'ammucchiata
Intervista a Marco Pannella

SOMMARIO: Nel prevedere la crescita elettorale della sinistra, Marco Pannella afferma però che, il Pci in particolare, disperderà tutto il credito e le speranze che gli vengono dalle grandi masse popolari per realizzare solo compromessi di potere al più basso livello. Il Pci sarà costretto, per difendersi dalle probabili spinte eversive e terroristiche che saranno suscitate dalla sua presenza al potere, a chiedere lui per primo leggi violente e d'emergenza. Poi, quando non servirà più, sarà messo alla porta.

(Tempo Maggio 1976 da " Marco Pannella - Scritti e discorsi - 1959-1980", editrice Gammalibri, gennaio 1982)

Tempo - Ma allora, perché sei pessimista?

Pannella - Perché la situazione è veramente drammatica. Per una volta, per la prima volta, lasciaci fare anche a noi i profeti di sciagura...

Tempo - Anche tu... Proprio tu, che sei stato sempre l'antilamalfa...

Pannella - La Malfa è il profeta delle sciagure che egli stesso crea... è un'altra cosa... Ma ora è vero che stiamo andando a una stretta terribile...

Tempo - La sinistra può ancora vincere...

Pannella - Sì, e questa poteva essere una vittoria esaltante, la prima tappa verso il socialismo... invece prende sempre più l'aria di una battaglia che l'avversario ha già scontato che noi vinciamo, ma all'uscita della quale ha già pronto il suo attacco finale... Per distruggerci, per toglierci di mezzo...

Tempo - Per distruggere chi? I radicali?

Pannella - Per distruggere noi tutti, tutta la sinistra, il Paese...

Tempo - Non penserai anche tu a una prospettiva disastrosa... Al golpe...

Pannella - Sto parlando della sinistra, di quella sinistra "grossa", del PCI e del PSI, ma soprattutto del PCI che, comunque vada, ancora si ingrossa e avanza, quale che sia la formula, va al governo, diciamo pure "al potere"... Ma quale potere? E che ci farà al potere?

Tempo - Già. Che ci farà?

Pannella - Al potere si è, e non si può essere, ciò che si è stati all'opposizione... E cosa ha fatto questa sinistra, all'opposizione? Ha fatto suo per trent'anni un principio, un principio mortale per un democratico: il principio di uno Stato fondato sulla violenza, sulla pura forza degli interessi che lo governano... Per trent'anni abbiamo accettato che la Costituzione non fosse attuata... E i vertici della sinistra hanno sempre negato, boicottato le nostre proposte, la raccolta delle firme per i referendum abrogativi delle leggi fasciste... Lo stesso Partito socialista proprio su questo terreno ha fatto saltare l'accordo politico con i radicali, non ha voluto far sua la politica dei referendum...

Tempo - Vuoi dire che la sinistra va al governo mentre sono rimaste ancora in vigore le leggi fasciste...

Pannella - Peggio. Le hanno persino aggravate le leggi fasciste... Hanno fatto la "Legge Reale"... Come neppure i fascisti avevano mai fatto; in realtà i fascisti, nei primi anni, ammazzavano "contro" la legge, anche loro... Questi con la complicità della sinistra, hanno fatto una legge che provoca la fucilazione sul posto del ragazzo sospetto di scippo...

Tempo - E' questa la differenza tra l'attuale regime e il regime fascista di Mussolini?

Pannella - Ce n'è un'altra, e tremenda, tra i due fascismi: il fascismo di allora, e soprattutto nell'ultimo periodo, tra il '35 e il '40, non ebbe più bisogno di morti... Con il Miceli di allora aveva già pagato la Cagoule per far ammazzare Rosselli... Il regime di oggi, il "potere", che non è soltanto della DC, ma è sempre in qualche modo la risultanza di tutt'e due le linee di forza, quella del governo e quella dell'opposizione, che in democrazia sono insieme il potere... Il potere, dicevo, ha avuto bisogno di questi cinque anni, delle centinaia di morti, della strategia della tensione, delle bombe, delle stragi...

Tempo - Accusi anche l'opposizione?

Pannella - Certamente... Ora è chiaro a tutti che la strage è di Stato... Ma quanto a lungo la sinistra stessa lo ha negato, o almeno ha taciuto, è rimasta inerte... Non c'è stato un giorno di battaglia in Parlamento, non un minuto di ostruzionismo, per imporre se non lo scontro almeno il dibattito, la ricerca della verità, lo scandalo... Non un solo "scandalo" è venuto da questo Parlamento, dove la sinistra italiana è da vent'anni e sempre più la più forte, diciamo meglio, "la più grossa di tutto l'Occidente europeo...".

Tempo - Qualche scandalo infine è arrivato, ma è arrivato dal Parlamento di Washington...

Pannella - E non basta... è da vent'anni che i La Malfa e i padroni della gestione economica corporativa, pubblico-privata, ci dicono che nemmeno le più elementari e urgenti riforme possono essere tentate, perché subito si scatenano le operazioni dei sabotatori dell'economia... E a sinistra silenzio e inerzia: anche qui chi ha sabotato e assassinato, chi assassina e sabota, sono le greche e gli ermellini, i Presidenti della Repubblica e del Consiglio, i vicepresidenti come La Malfa, i governatori della Banca d'Italia, i finanzieri pubblico-privati... Ecco il bilancio della nostra sinistra; si è messa alle corde da se stessa... Ora sulle piazze denuncia la DC, dice che la DC ha insabbiato tutto... Ma che cosa ha insabbiato la DC? Ha insabbiato non questa o quella riforma, non quella o questa richiesta, ma ha insabbiato l'opposizione... Ha insabbiato la sinistra, il PCI, il PSI, i placidi irresponsabili Berlinguer e De Martino, questi nostri "uomini di senno" che si rivelano in realtà dei temerari suicidi...

Tempo - E tu dici che questa è la sinistra che sta per andare alla vittoria...

Pannella - Sì, va alla vittoria che le grandi masse ormai da due anni le assegnano... E che cosa ne vuol fare di questa vittoria? Ne vuol fare un quasi-governo d'emergenza, un po' di più del centro-sinistra-aperto e allargato... Tutti uniti, tutti assieme a gestire la crisi e il suo inevitabile aggravamento... Andremo all'inverno, alla primavera prossima in queste condizione, assieme Barca e Baffi, Lama e Agnelli, La Malfa e Peggio, Fanfani e Berlinguer... Al governo magari non proprio quelli del PCI, ma gli indipendenti-dipendenti di sinistra già preparati all'uopo i Napoleoni, gli Spaventa, i La Valle, gli Spinelli, e eccezionalmente, forse, Amendola, ma come tecnico...

Tempo - E allora?

Pannella - I capitali scapperanno sempre di più, costringeranno il governo a misure violente di difesa... La sinistra, proprio la sinistra, sarà costretta a chiedere maggior violenza "per legittima difesa"... E un presidente del Consiglio, che magari questa volta sarà di una "corrente esterna" della DC, come un La Malfa o un Carli, andrà a Washington, dove gli offriranno mille milioni di dollari purché, tornando a Roma come De Gasperi trant'anni fa, dia un calcio nel sedere e sbatta fuori tutti noi, i "realisti" del "centrosinistra", del "compromesso storico", dell'emergenza...

Tempo - Questa volta però la reazione della gente sarà molto diversa da trent'anni fa...

Pannella - A questo punto, purtroppo, la gente sarà convinta che il voto a sinistra di questi anni era inutile, che tutti erano uguali, quelli di sinistra e quelli di destra... E come sempre in questo secolo, saremo battuti per altri venti o trent'anni...

Tempo - E' questo il futuro che riesci a vedere?

Pannella - Questo è il futuro che la "grossa" sinistra si è preparata e ci sta preparando con i suoi errori, il suo passato...

Tempo - Ma il 12 maggio, il 15 giugno, l'attesa che c'è nell'aria, gli umori che si sentono, dicono un'altra cosa...

Pannella - Ma questa è la base, la gente, il popolo, gli uomini, le donne, i giovani, la sinistra "forte" e non soltanto "grossa"... Tutto questo dice, grida da tempo "radicale"... e nel senso proprio del Partito radicale, nel senso dell'unità, dell'alternativa, del rinnovamento...

Tempo - Varrà bene qualcosa la gente...

Pannella - Sì, la gente vale... Ma c'è una logica oggettiva, tremenda... E si spiega il bisogno quasi fisico, confermato e cresciuto via via per trent'anni, fino a questi ultimi giorni, di "farci fuori", eliminarci quasi fisicamente: proprio perché siamo anche noi, al di là delle nostre persone, un prendere corpo, un darsi forma di questa sinistra potente, moderna, che per la prima volta è rivolta verso la sua base e rifiuta di andare al macello ... Per questo sono pessimista, perciò dico che probabilmente ce la faranno a farci fuori... Dovranno farcela... Devono pur far disperdere in qualche modo quei milioni di voti che da un momento all'altro saremmo stati per prendere...

Tempo - Perché se invece finiste per prenderli ugualmente...

Pannella - Basterebbero davvero dieci, quindici di noi, qui e oggi, in Parlamento, perché sia finita con la grossa sinistra e si possa cominciare con la grande sinistra... Ci sono nella storia, di queste ironie, di queste crune d'ago...

Tempo - E che fareste se foste in dieci o quindici?

Pannella - Daremo voce a immediatezze politiche, subito, all'Italia dei comunisti, dei socialisti, ma anche della brava gente così com'è, così come sono . Se dai marciapiedi in cui siamo vissuti questa unità alternativa l'abbiamo già realizzata tante volte e così bene, con i vertici del PCI e del PSI che non la volevano, immaginati, come potremmo realizzarla da lì, magari già un gruppo parlamentare unico col PSI, e i fermenti parlamentari ( di cui nessuno mostra di rendersi contro ma che già ci sono) che emergono anche fra i compagni del PCI.

Tempo - E se non ce la fate?

Pannella - Se non ce la faremo, a partire dal 22 giugno, e dopo vent'anni di lotta, saremo totalmente cancellati. Per noi è questione di vita o di morte politica... Già negli ultimi tre anni, per fare passare le tante riforme e leggi che abbiamo fatto votare, ci sono voluti ogni giorno gli arresti, i digiuni a oltranza, come vita da partigiani contro la dittatura...

 
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