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Pannella Marco - 16 luglio 1976
XVI CONGRESSO RADICALE: INTERVENTO DI MARCO PANNELLA

SOMMARIO: Criticando la prassi della "lottizzazione" che ha portato alla elezione di Ingrao alla Presidenza della camera, Marco Pannella afferma che la stessa pratica della lottizzazione discende direttamente dalla concezione della "società pluralistica", come contrapposta alla "democrazia politica". A proposito dei compiti del Pr, ribadisce che il partito deve approfondire e caratterizzare la propria presenza nel paese, disorganizzandosi scientificamente" per dare vita non ad ulteriori strutture e sedi periferiche, che potrebbero divenire "colli di bottiglia" ma a centri autonomi di iniziativa. Ha infine proposto formalmente al Psi "una politica comune e assemblee comuni alla camera dei deputati" e la costituzione di un unico gruppo parlamentare alla Camera fondato sulla libertà di voto del parlamentare.

(XVI CONGRESSO STRAORDINARIO DEL PARTITO RADICALE, Roma, 16, 17 e 18 luglio 1976)

Intervenendo in fine di serata, Marco Pannella ha duramente criticato la prassi della "lottizzazione" applicata "mai come in questi giorni" in parlamento dal nuovo presidente Ingrao, che pure non più di un mese fa aveva criticato a sua volta, dalle colonne di "Mondo Operaio", la pratica degli accordi di vertice tra i partiti, e l'aveva respinta, anche se per ipotesi tra i partiti fosse stato interpellato il PCI.

"In queste prime quattro sedute - ha detto Pannella - il Parlamento si è comportato da camera di registrazione di volontà prevaricatorie, oltretutto stupide".

A giudizio di Pannella, quindi, dietro la "bandiera di una società pluralistica" innalzata oggi dal PCI e indicata da Berlinguer, esistono gravi pericoli in senso opposto. Ma la stessa pratica della lottizzazione discende direttamente da questa concezione della "società pluralistica", come contrapposta alla "democrazia politica". Non è un caso - ha ricordato Pannella - la tesi della società pluralistica è stata da sempre caldeggiata e promessa dalla sociologia cattolica.

Il PCI è diventato - secondo Pannella - sempre più "grosso", ma dobbiamo capire se abbia davvero trovato in sè quei sintomi di vera grandezza necessaria per la creazione dell'alternativa di sinistra. Dobbiamo chiederci se Berlinguer sia capace di guidare l'alternativa socialista e democratica. Il PCI ha ripudiato l'internazionalismo stalinista per le "vie nazionali al socialismo". Noi siamo contro le vie nazionali al socialismo, perchè le condizioni storiche italiane, ed in Europa non consentono il passaggio al socialismo di un solo paese. Non dunque "pluralismo democratico" - di cui troviamo indicazioni nella prassi fascista dello stato, nè vie nazionali al socialismo.

Che cosa dunque dobbiamo e possiamo fare? Pannella ha detto che a suo avviso il Partito Radicale deve proporsi di fare, in questo congresso, poche ma precise cose. Questo - ha continuato Pannella - non deve essere un congresso di "rifondazione". La linea espressa dalla mozione del congresso di Firenze è ancora valida. Il partito deve approfondire e caratterizzare la propria presenza nel paese, disorganizzandosi scientificamente" per dare vita non ad ulteriori strutture e sedi periferiche, che potrebbero divenire "colli di bottiglia" ma a centri autonomi di iniziativa. Marco Pannella ha quindi annunciato che si ritirerà dal Parlamento qualche mese prima della data annunciata, a metà legislatura, per dedicarsi di nuovo al partito, e partecipare come militante al congresso radicale dell'autunno 1977, mettendosi a disposizione per assumersi anche, se necessario, incarichi di partito".

"I compagni del PCI e del PSI - ha detto - stiano attenti a non sottovalutare il protagonista socialista da parte di questa specie di armata Brancaleone". Qui Pannella ha affrontato il tema del rapporto con il PSI, affermando che l'ultimo CC socialista non ha rappresentato nè un punto di arrivo nè un punto di partenza: "il problema non è oggi Craxi, come non era ieri De Martino". Ma a questi nuovi dirigenti Pannella ha riproposto formalmente "una politica comune e assemblee comuni alla camera dei deputati". E quindi la formazione di un unico gruppo parlamentare di socialisti e radicali, alla Camera che sia fondato sulla libertà di voto del parlamentare che Pannella ha giudicato una "grande conquista teorica". Egli ha aggiunto di essere però personalmente disposto a recedere dalla richiesta di "libertà di voto" a condizione che nuovo presidente del gruppo socialista venga designato l'on. Loris Fortuna.

Concludendo, Pannella ha preannunciato, per domattina, iniziative dirette nonviolente dinanzi a Palazzo Chigi dove chiederà di "essere ricevuto dal presidente delle stragi di Stato, on. Moro, " e al Viminale dove chiederà di essere ricevuto dal Ministro Cossiga.

 
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