SOMMARIO: Nel documento presentato dai presidenti e dai relatori delle commissioni congressuali si afferma che »la ricerca di convergenze fra la DC e i partiti di sinistra, e gli sforzi in atto per determinare nuovi equilibri politici di governo allontanano la sinistra dal dovere ormai urgente di preparate e assicurare un programma comune, alternativo, che è l'unica strada per affrontare e risolvere la grave crisi istituzionale, politica ed economica che investe il paese . Per quanto riguarda il modello di sviluppo del partito, »è' necessario disordinare il partito nella prassi, negli strumenti e negli statuti per consentire la nuova organizzazione e il nuovo sviluppo a partire dalla nuova realtà militante e associativa che si sta realizzando ... per impedire che le strutture nazionali del Partito, quelle dei partiti regionali già costituiti, quelle associative delle diverse città respingano, anzichè accogliere, le nuove energie e potenzialità militanti, di tanto più ampie di quelle esistenti prima delle el
ezioni . Si propone infine di rifiutare il finanziamento pubblico dei partiti.
(XVI CONGRESSO STRAORDINARIO DEL PARTITO RADICALE, Roma, 16, 17 e 18 luglio 1976)
Il XVI Congresso (straordinario) del Partito Radicale riunito a Roma il 16, 17 e 18 luglio, rivolge il proprio saluto ai 400.000 elettori che hanno votato le liste radicali, alle migliaia di nuovi militanti e alle centinaia di nuove associazioni che si sono costituite durante la campagna elettorale.
Mentre con la rappresentanza parlamentare il Partito conquista un nuovo strumento per portare le sue lotte all'interno delle istituzioni, il PR sa che non saranno quattro compagni in Parlamento a modificare la situazione politica italiana e a rendere vincente la strategia dell'alternativa se nel paese non continuerà ad esistere, più forte e agguerrito, il partito della disobbedienza civile, della nonviolenza, degli strumenti di democrazia diretta, dei referendum.
Con queste caratteristiche e con questi metodi che hanno fin qui caratterizzato la sua azione politica, le sue iniziative e i suoi successi, il Partito riprenderà e svilupperà la sua intransigente opposizione al regime.
Il Congresso denuncia la politica corporativa e di lottizzazione che è stata estesa alle due massime assemblee elettive, le interpretazioni restrittive dei regolamenti parlamentari che sembrano confermare la volontà di ridurre il Parlamento a camera di registrazione di decisioni prese fuori di esso, la prassi della discriminazione nei confronti dei gruppi parlamentari radicale e demoproletario nella composizione di importanti organi parlamentari che prosegue la discriminazione nel passato attuata nei confronti delle minoranze non rappresentate in Parlamento e dei gruppi extraparlamentari.
La ricerca di convergenze fra la DC e i partiti di sinistra, e gli sforzi in atto per determinare nuovi equilibri politici di governo allontanano la sinistra dal dovere ormai urgente di preparate e assicurare un programma comune, alternativo, che è l'unica strada per affrontare e risolvere la grave crisi istituzionale, politica ed economica che investe il paese. Nonostante questo, il PR ritiene che le elezioni del 20 giugno abbiano, con il rafforzamento della sinistra, creato le condizioni almeno numeriche per una azione legislativa che può porre ormai prospettive di successo a breve scadenza l'obiettivo di una riforma dell'intero ordinamento giuridico nella direzione della piena attuazione della Costituzione e dell'affermazione delle libertà civili e della costruzione di uno stato democratico.
Il PR deve prepararsi a riproporre nel 1977 una serie di referendum abrogativi, che con un vasto consenso di massa nel paese rendano concretamente perseguibili in Parlamento una tale azione legislativa.
In Congresso rivolge un fraterno saluto ai compagni del PSI che stanno cominciando ad affrontare un difficile dibattito e travaglio interno. Il PR seguirà con attenzione, aperto ad ogni forma di collaborazione questo dibattito, auspicando di ritrovare al più presto un PSI profondamente rinnovato all'appuntamento dell'ormai necessario e urgente processo di rifondazione della componente socialista libertaria della sinistra italiana. Mentre si augura che sia possibile realizzare un confronte teorico e politico fra PSI e PR libero da pregiudiziali, il Congresso si augura che il primo contributo che i radicali debbano dare a tale processo di rifondazione, sia quello di rafforzare l'organizzazione socialista libertaria del PR, del MLD, del Movimento per i diritti civili, cioè della diversità socialista che con il 20 giugno ha incominciato a trovare la sua prima espressione anche elettorale, come polo di aggregazione di nuove forze socialiste di fronte al fenomeno di distruzione e di dispersione dell'area soci
alista e il progressivo e crescente inglobamento nelle strutture e nell'area di influenza del PCI.
La partecipazione alle elezioni è stato un acceleratore e un moltiplicatore del processo di ampliamento e rafforzamento dell'organizzazione radicale:
1) è più che raddoppiato il numero degli iscritti, dei sostenitori non iscritti, delle associazioni radicale;
2) le nuove realtà associative che si sono formate creano le condizioni e le possibilità di realizzare in quasi tutte le regioni i partiti radicali regionali previsti dallo statuto;
3) nelle grandi città, e in particolare a Roma, le nuove dimensioni creano le condizioni di una diversa qualità della organizzazione e della presenza radicale;
4) si apre infine la possibilità di autonome iniziative associative in nuovi settori di azione politica e di intervento nei quali fino ad ora è mancata l'iniziativa radicale.
Questo sviluppo organizzativo del partito deve realizzarsi secondo le indicazioni libertarie, autogestionarie, federative dello Statuto. Occorre impedire che le strutture nazionali del Partito, quelle dei partiti regionali già costituiti, quelle associative delle diverse città respingano, anzichè accogliere, le nuove energie e potenzialità militanti, di tanto più ampie di quelle esistenti prima delle elezioni.
E' necessario disordinare il partito nella prassi, negli strumenti e negli statuti per consentire la nuova organizzazione e il nuovo sviluppo a partire dalla nuova realtà militante e associativa che si sta realizzando, secondo le seguenti linee: strutture nazionali che si diano strumenti snelli di organizzazione, di informazione e di servizio; partiti regionali che si concentrino, anch'essi, su pochi punti di iniziativa comune e per il resto in compiti di coordinamento e di servizio al fine di favorire il sorgere e lo svilupparsi di una molteplicità di esperienze e di aggregazioni associative, affidate all'autogestione dei vecchi e nuovi militanti.
Per favorire questo processo il XVI Congresso del PR deve essere considerato come il primo momento della preparazione del congresso ordinario di novembre. Il Consiglio Federativo, le assemblee di tutte le associazioni, i congressi regionali, secondo le scadenze previste da una mozione allegata, saranno i momenti centrali di questa preparazione precongressuale, da cui dovranno essere portate al Congresso Nazionale:
- le proposte di scelta politica;
- le iniziative di massa e di democrazia diretta che dovranno impegnare il partito nel 1977;
- le norme di attuazione dello statuto per la gestione del partito;
- tutte le proposte contenute nella relazione del segretario del partito, nelle relazioni delle commissioni e negli altri atti congressuali.
Il XVI Congresso straordinario prende atto del dibattito e delle conclusioni della Commissione "Attuazione dello statuto e organizzazione dei partiti regionali" e in relazione all'esigenza di assicurare una adeguata preparazione al Congresso ordinario del prossimo novembre dà mandato al segretario nazionale di predisporre la diffusione tra le associazioni e i partiti regionali dei risultati delle commissioni stesse, affinchè il Consiglio Federativo, in apposita riunione possa valutare le proposte, discusse preventivamente, sulla struttura del partito, sul tesseramento e sulle modifiche statutarie.
Il XVI Congresso del PR istituisce una commissione di cinque membri per esaminare gli statuti dei partiti regionali e delle associazioni perchè il Consiglio Federativo possa compiere un'analisi delle loro caratteristiche e del loro significato politico.
Il Congresso indica quindi una serie di scadenze organizzative per i prossimi mesi:
- entro il 10 agosto invio degli atti del Congresso a tutti i militanti e sostenitori del partito;
- entro la fine di luglio una riunione del Consiglio Federativo per l'esame e l'impostazione del dibattito precongressuale;
- entro la prima settimana di settembre una riunione del Consiglio Federativo allargata ai rappresentanti delle associazioni locali per il dibattito e l'organizzazione congressuale e la discussione del problema delle elezioni circoscrizionali;
- entro il 15 settembre svolgimento di tutte le assemblee associative per l'approvazione dello statuto associativo e per il dibattito precongressuale;
- entro il 24 ottobre svolgimento di tutti i congressi regionali per l'approvazione degli statuti e le proposte precongressuali.
Il XVI Congresso straordinario del Partito Radicale delibera inoltre di riconfermare la decisione assunta dal Consiglio Federativo del 5 luglio scorso di rifiutare il finanziamento ordinario pubblico dei partiti.
Nel riaffermare il dato caratterizzante del principio dell'autofinanziamento delle forze politiche, da mandato al segretario nazionale di provvedere alla costituzione di un gruppo di lavoro che presenti al congresso, previo parere del consiglio federativo, un progetto di legge sostitutivo dell'attuale, che preveda l'erogazione da parte dello Stato dei servizi necessari all'attività politica dei partiti e non a sostenere gli apparati burocratici e preveda il rimborso elettorale in forma uguale a tutte le organizzazioni che abbiano presentato proprie liste in tutte le circoscrizioni ed abbiano raggiunto un risultato minimo da definire.
Da mandato al segretario nazionale di ritirare la quota del fondo di finanziamento dei partiti spettanti al Partito Radicale onde evitare che sia ridistribuita tra gli altri partiti e di congelarla in un apposito fondo bloccato fino al momento della revisione della legge secondo i principi sopra descritti e di attuare tutte le iniziative di lotta (compresa l'indizione di un referendum abrogativo) per raggiungere tale obiettivo.
Da infine mandato al segretario nazionale di riscuotere la quota del rimborso delle spese elettorali al partito e da mandato al tesoriere nazionale, in collaborazione con i tesorieri dei partiti regionali, di predisporre i criteri e la misura per il riparto a copertura degli effettivi debiti, tra partito federale, partiti regionali e associazioni radicali, tenuto conto dei bilanci consultivi che dovranno essere presentati, entro il 30 agosto, alla tesoreria del partito federale debitamente sottoscritti e documentati, secondo gli schemi unificati già predisposti, nonchè dell'esigenza operativa comune alle iniziative da intraprendere sia a livello locale che nazionale.
Mozione Stanzani, Bandinelli e altri.