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Pannella Marco - 9 ottobre 1976
(5) L'assegnazione degli scranni nell'aula della Camera
Conferenza stampa del gruppo radicale (9 ottobre 1976)

PREMESSA: All'inizio della VII legislatura i quattro deputati eletti nelle liste radicali (Emma Bonino, Adele Faccio, Mauro Mellini, Marco Pannella) si scontrano con l'ostinata volontà del gruppo parlamentare comunista e del Presidente della Camera Pietro Ingrao (Pci) d'impedir loro di sedere all'estrema sinistra dell'aula. I deputati radicali avevano infatti preso posto ai margini estremi dell'emiciclo per sottolineare la loro estraneità ed opposizione a quella maggioranza sostanziale che si autodefinisce dell'"Arco costituzionale" - una "ammucchiata", la chiamano i radicali, che spazia dal Pci alla Dc attraverso il Psi, il Psdi, il Pli e il Pri per comprendere più del 90% dei parlamentari - che si consoliderà e formalizzerà nel corso della VII e VIII legislatura. Questa vicenda, di per sé marginale ma che spinge il Presidente Ingrao ad espellere dall'Aula l'intero gruppo radicale, rappresenta la prima manifestazione emblematica di quel clima d'intolleranza nei confronti dell'unica reale opposizione esisten

te in Parlamento che caratterizzerà gli anni del "compromesso storico" e della "Unità nazionale" e che vedrà in particolare i comunisti nel ruolo di puntello autoritario della maggioranza. Particolare violenza viene quindi riservata dal Pci ai radicali che per la prima volta osavano insidiare il trentennale monopolio comunista dell'opposizione di sinistra in Parlamento svelando la natura storicamente compromissoria e sostanzialmente subordinata alla Dc della loro politica. Nella gestione presidenziale della questione degli scranni già si manifestano quelle forzature ed anche quelle vere e proprie violazioni regolamentari che successivamente diverranno prassi costante per tentare di spegnere la voce dell'opposizione radicale.

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SOMMARIO: Nella conferenza indetta dal Gruppo parlamentare radicale successivamente alla espulsione dall'Aula di tutti i suoi quattro deputati, Marco Pannella sottolinea il carattere calcolato e deliberato dell'azione del Presidente Ingrao. Ripercorre quindi le fasi della vertenza sugli scranni ricordando in particolare tutti i tentativi messi in atto per giungere ad una composizione ragionevole del problema. Pannella conclude denunciando la gravità della decisione del Presidente Ingrao d'impedire un dibattito parlamentare sulla questione degli scranni interrompendo così quel processo di partecipazione dei deputati che si stava avviando.

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INDICE COMPLETO DEI DOCUMENTI E ARTICOLI SULLA QUESTIONE DELL'ASSEGNAZIONE DEI POSTI IN AULA NELLA VII LEGISLATURA:

- Lettera di Marco Pannella al Presidente della Camera sul problema dell'assegnazione dei posti in aula (31 luglio 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4660];

- Lettera di Marco Pannella ai presidenti dei gruppi parlamentari della Camera e, per conoscenza, al Presidente della Camera sulla dislocazione in aula dei gruppi (14 agosto 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4661];

- Il Resto del Carlino (30 agosto 1976);

- Il Tempo (30 agosto 1976);

- La Repubblica (1 ottobre 1976);

- Il Resto del Carlino (2 ottobre 1976);

- Lettera a tutti i deputati con richiesta di solidarietà per il problema degli scranni (6 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4662];

- Espulsione dall'aula dei Deputati Pannella, Mellini, Faccio e Bonino (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 7 ottobre 1976);

- Lettere di solidarietà di Raffaele Costa, Mario Segni, Gerardo Bianco, Alessandro Giordano, Sergio Cuminetti, Antonio Brusca (7 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale);

- Richiesta di dibattito sulla questione degli scranni (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta dell'8 ottobre 1976);

- Il Messaggero (8 ottobre 1976);

- Il Giornale (8 ottobre 1976);

- Corriere della Sera (8 ottobre 1976) [testo n. 4663];

- La Stampa (8 ottobre 1976);

- Paese Sera (8 ottobre 1976);

- Gazzetta del Popolo (8 ottobre 1976);

- L'unità (8 ottobre 1976);

- L'Avvenire (8 ottobre 1976);

- Lettere di Luigi Spaventa e Massimo De Carolis (8 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale);

- Conferenza stampa del gruppo radicale (9 ottobre 1976) [testo n. 4664]

- Dichiarazione del gruppo radicale sulla lettera di Riccardo Lombardi (9 ottobre 1976) [testo n. 4665]

- Intervento sul processo verbale dei deputati radicali sull'espulsione dall'aula (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 12 ottobre 1976);

- Corriere della Sera (13 ottobre 1976);

- La Nazione (13 ottobre 1976);

- Paese Sera (13 ottobre 1976);

- Il Tempo (13 ottobre 1976) [testo n. 4666];

- Il Giorno (13 ottobre 1976);

- Lettera di Antonio Caldoro (15 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale);

- Tempo (17 ottobre 1976) [testo n. 4667];

- Dichiarazione del gruppo radicale sulla dislocazione dei posti in aula (conferenza capigruppo - 21 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4668];

- Comunicato stampa del Presidente della Camera (21 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4669];

- Pannella sul comunicato del Presidente - Replica di Ingrao (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 22 ottobre 1976);

- L'Avvenire (22 ottobre 1976);

- Pannella sul processo verbale sottolinea che le modalità di votazione del 22 ottobre non devono costituire precedente (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 28 ottobre 1976);

- I deputati radicali abbandonano l'aula (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 28 ottobre 1976);

- Pannella sull'art. 36 del Regolamento (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 8 novembre 1976);

- I deputati comunisti impediscono a Pannella di parlare dal suo banco (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 4 maggio 1978);

(CAMERA DEI DEPUTATI, Gruppo Parlamentare Radicale, VII legislatura, "QUESTIONI REGOLAMENTARI E COSTITUZIONALI" dal 5 luglio 1976 al 5 maggio 1978)

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PARLAMENTO: GRAVISSIME LE DECISIONI DEL PRESIDENTE INGRAO, CHE HA BLOCCATO CON L'ESPULSIONE DEI RADICALI DELLA CAMERA IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE NELL'ASSEMBLEA A DEI DEPUTATI. NEL CORSO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL GRUPPO RADICALE RIVELATI TUTTI I TENTATIVI PER GIUNGERE ALLA COMPOSIZIONE DEL PROBLEMA. I RADICALI TORNERANNO AD OCCUPARE I BANCHI CONTESTATI. (NOTIZIE RADICALI, 9 ottobre 1976)

Parlando per primo nel corso della conferenza stampa indetta dal gruppo Parlamentare Radicale, in risposta alla sua espulsione dalla Camera dei Deputati, Marco Pannella ha sottolineato il "carattere calcolato e deliberato dell'azione del Presidente Ingrao".

La questione dell'attribuzione dei posti dura a lungo e Pannella ne ha svelato tutti i retroscena. E' dal 5 luglio che i radicali occupano i posti che poi sono stati loro contestati, senza che nessuno avesse trovato nulla da eccepire. E' falso quindi quello che vari organi di stampa e il TG 1 hanno affermato, che i radicali abbiano cioè occupato i banchi dei comunisti. I radicali, ha detto Pannella si sono mossi con profondo senso di responsabilità, cercando in tutti i modi di evitare che una cosa "futile" degenerasse, come poi è stato, in una questione di siffatte dimensioni; fin dall'inizio di agosto il gruppo radicale aveva inviato una lettera ai capigruppo, per chiedere che fosse risolta dall'assemblea l'attribuzione dei posti. Formalmente questa era di competenza dei questori, i quali, interpellati, hanno però sempre sostenuto come la cosa avesse una natura politica e che quindi la sua soluzione fosse competenza dell'assemblea.

Pannella ha rivelato di aver richiesto informalmente per due volte a Ingrao un'iniziativa della Presidenza per giungere ad una composizione del problema, Ingrao ha dichiarato che era preferibile che i gruppi interessati trovassero un accordo tra di loro; il presidente del gruppo PCI, Natta e l'on. Di Giulio, interpellati per un colloquio, hanno risposto con la chiusura più netta. 10 giorni fa, alla riunione dei capigruppo, quando nonostante fosse stato sollevato il problema, la seduta stava per concludersi senza che si fosse avuta una risposta, Pannella chiese che questo fosse discusso e se ne prendesse una decisione. Il vicepresidente Scalfaro espresse dubbi circa la decisione dei questori, mentre invece Ingrao dichiarò che riteneva davvero essere seguite le indicazioni dei questori, Nessuna decisione, ha sottolineato Pannella, fu comunque presa in quella sede.

A questo punto Pannella ha sottolineato come la Presidenza si fosse resa colpevole di una carenza di iniziativa e come l'espulsione dei 4 deputati radicali costituisse un gesto politico deliberato.

"Avevamo inviato alle ore 14 a tutti i parlamentari una lettera con la quale chiedevamo che fosse semplicemente riconsiderata la questione dei posti. "Ha detto Pannella."Verso le 16.30 il gruppo socialista ci comunicò si ritenere legittima la nostra richiesta. Successivamente pervennero le dichiarazioni scritte a nostro favore del liberale Costa e dei democristiani Mazzola, Bianco, Giordano, Costamagna, oltre naturalmente quello del gruppo di DP. "Pannella ha notato come fosse sufficiente la richiesta di un solo gruppo per far riconsiderare la questione. Il Presidente di turno, il dc Rognoni, più volte interpellato da Pannella si dichiarò favorevole a non effettuare la votazione dei decreti in discussione con la votazione elettronica, ma con le urne, Incidentalmente Pannella ha ricordato che almeno 200 delle chiavi necessarie per la votazione elettronica ancora non erano state consegnate.

E' verso le 19 che si apprende che Ingrao avrebbe imposto la votazione con il sistema elettronico, assumendo la Presidenza. Significa che Ingrao ha deciso di interrompere il processo di partecipazione di tutta l'assemblea e dei parlamentari, i quali stavano riconoscendo come non fosse la migliore una consuetudine che porta per esempio Lotta Continua a vedersi a pochi metri dai liberali. Pannella ha poi ricordato come fosse stato violato il regolamento della Camera: all'atto di votazione l'on. Malagugini ha preso la parola, denunciando la presenza dei parlamentari radicali sui banconi attribuiti al PCI. Alla analoga domanda di Pannella che chiedeva la parola allo stesso titolo di Malagugini, Ingrao si è opposto in base al regolamento.

"Gli abbiamo fatto rilevare che Malagugini aveva parlato, ha detto Pannella, ma Ingrao ci ha riposto che Malagugini esponeva un caso di necessità. Così senza sentirci si è stabilito che noi non eravamo un caso di necessità".

Pannella ha concluso affermando come sia da ritenere gravissimo il fatto che Ingrao ha interrotto il processo di partecipazione dei deputati. Nell'assemblea di Montecitorio non deve vigere il "centralismo democratico", ma la tradizione che anima i parlamenti anglosassoni.

Sono intervenuti inoltre Mellini e Bonino. Il primo ha rilevato che se in base all'assurda teoria dell'usucapione e dell'ereditarietà che il PCI vuole imporre, anche gli altri gruppi parlamentari si fossero comportati in modo simile, i radicali avrebbero finito per collocarsi vicino al MSI, l'unico partito che ha lasciato posti vuoti.

Bonino ha rilevato inoltre significativo coincidenze con le elezioni, allorché il PCI con la forza strappò al Partito Radicale il diritto al primo posto nelle liste elettorali.

I radicali torneranno nei banconi all'estrema sinistra, attribuiti per ora la PCI. E' ora il Presidente Ingrao che deve trovare soluzioni, vie d'uscita.

 
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