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Notizie Radicali - 28 maggio 1977
RAI-TV: NUMEROSI GIORNALISTI PROTESTANO PER L'INAUDITA PROCEDURA DECISA DALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA SULLA "TRIBUNA POLITICA" DI MARCO PANNELLA. UN "ATTO DI VIOLENZA AD UNA FORZA POLITICA DI MINORANZA, AL DIRITTO DI INFORMAZIONE E ALLA LIBERTA' DI GIUDIZIO DEI CITTADINI".

SOMMARIO: Nel corso di una "Tribuna politica" televisiva, Marco Pannella denuncia il disegno violento e autoritario del Ministro degli Interni Francesco Cossiga che ha cercato una strage scatenando la polizia contro i cittadini che si recavano a piazza Navona, il 12 maggio 1977, per firmare le 8 richieste di referendum promosse dal Pr (abrogazione del Concordato, dei tribunali militari, dei reati d'opinione, della legge manicomiale, delle leggi straordinarie di polizia, del finanziamento pubblico ai partiti e della Commissione inquirente). Nel corso delle aggressioni, condotte anche da agenti travestiti da "autonomi", la polizia fa uso delle armi da fuoco. Giorgiana Masi muore colpita da colpi di pistola. La trasmissione di Marco Pannella viene fatta precedere da un comunicato della Commissione di vigilanza e fatta seguire da una replica del Ministro Cossiga, nelle quali si accusa Pannella di slealtà e di aver affermato il falso. Numerosi giornalisti protestano per questo atto di violenza ad una forza politi

ca di minoranza e allo stesso diritto d'informazione.

(NOTIZIE RADICALI N. 133, 28 maggio 1977)

Roma, 28 maggio 1977 (N.R.) - Numerosi giornalisti fra i quali: Melega, Maoloni, Candido, Malatesta, Prunas, Manisco, Guarini, Padellaro, Cambria, Signorino, De Finetti, Della Rovere, Forattini, Teodori, Bendori, Colomba, Sommaluga, Zaccaria, Pandolfi, Turone, Albanesi, Marzo, Bracco, Jannuzzi, Gregoretti, Roccella, Liguori, Caterifano, Palmieri, Caruso, Daglio, Rocalì Ferrero, Giustiniani, Jacobelli hanno firmato un documento in cui condannano duramente le decisioni e le procedure della Commissione di Vigilanza che ha fatto precedere la trasmissione "Tribuna Politica" di Pannella da un comunicato della Commissione stessa e l'ha fatta seguire da una replica del Ministro degli Interni che si è espresso in una sequela di insulti.

Questo è il testo del documento:

"Indipendentemente dai contenuti della conversazione televisiva di Marco Pannella, che possiamo non condividere, intendiamo protestare per la gravità delle decisioni prese ieri dalla Commissione di Vigilanza sulla Rai TV. Nessuna maggioranza parlamentare può comportarsi come si è comportata ieri la maggioranza della Commissione nei confronti di una minoranza senza intaccare i principi stessi del confronto democratico e della democrazia politica: si è permesso un giudizio di "accuse non dimostrate" e di "slealtà e scorrettezza, mancanza di obiettività" all'intervento politico del leader del PR, e si è consentito poi al Ministro dell'Interno un diritto di replica, che si è espresso in una sequela di insulti non motivati e non documentati, in una sede che istituzionalmente è riservata al libero e non condizionato diritto di espressione dei partiti politici.

I fatti e le responsabilità del 12 maggio sono tuttora in discussione. Ad una forza politica che è stata protagonista di quei fatti e bersaglio per essi di attacchi e di critiche di ogni parte, il contributo che si deve chiedere, in un libero confronto democratico, è di fornire la sua versione su quei fatti, perché tutti possano conoscerla per giudicarla.

Ieri invece si è contravvenuto a questa esigenza fondamentale di democrazia tentando di influenzare prima e dopo la trasmissione, la valutazione ed il giudizio dei telespettatori.

Si è fatta violenza perciò ad una forza politica di minoranza, ma si è fatta violenza al diritto d'informazione e alla libertà di giudizio di tutti.

Questi sistemi costituiscono senza dubbio una prevaricazione che ferisce la coscienza di ogni democratico".

 
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