Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 23 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Morabito Fabio - 1 settembre 1977
LA SFIDA RADICALE: (19) Contro l'occupazione russa in Cecoslovacchia
Il partito radicale da Pannunzio a Pannella.

di Fabio Morabito

Indice

Prefazione

1. Il radicalismo

2. Da Rosselli al partito d'azione

3. Pannunzio e »Il Mondo

4. Ernesto Rossi

5. La crisi liberale

6. Il partito radicale

7. I convegni de »Il Mondo

8. Primi passi

9. Ceti medi e forze operaie

10. Primo congresso radicale

11. La funzione del PCI e l'unità delle sinistre

12. Per il centrosinistra

13. La crisi liberale

14. L'antimilitarismo; il rinnovamento della scuola

15. Un voto alla sinistra

16. Il divorzio

17. Chiude »Il Mondo

18. Il terzo e il quarto congresso

19. Contro l'occupazione russa in Cecoslovacchia

20. Per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza

21. Il Movimento di liberazione della donna

22. La lega per l'abrogazione del Concordato; l'aborto

23. Astensione per le politiche del 1972

24. Gli otto referendum

25. Per depenalizzare il reato d'aborto

26. Elezioni anticipate

27. Quattro radicali in parlamento

Bibliografia

SOMMARIO: Il Partito radicale è oggi al centro di accese polemiche. Non è la prima volta che questo accade, ma è certo la prima volta che queste polemiche dividono nettamente i partiti dell'"arco costituzionale": da un lato la DC, i comunisti e la grande stampa d'informazione; dall'altra, i radicali. Tutto questo in un momento in cui la vita del Paese è caratterizzata da una fase di acuta crisi economica e di conflitti sociali, mentre una frangia dei movimenti giovanili esalta la pratica della violenza contro il "sistema" (è la tesi degli autonomi) e il terrorismo delle Brigate Rosse non risparmia nessuno dell'establishment.

Il libro di Fabio Morabito ricostruisce, con grande scrupolo, attraverso lo studio dei documenti e delle tappe del movimento, la storia della formazione e dello sviluppo, nelle sue alterne fasi, del Partito radicale: da Ernesto Rossi, alla lotta per il divorzio, alle posizioni antimilitariste, alla protesta contro l'occupazione russa in Cecoslovacchia, all'obiezione di coscienza, alla nascita del Movimento di Liberazione della Donna, alla lotta contro il Concordato, fino all'impegno degli otto referendum.

Proprio perché analizza il movimento radicale in tutte le fasi della sua storia, questo libro consente di vedere in che cosa si differenziavano, fin già dall'origine, il gruppo della sinistra radicale e il gruppo del "Mondo", e di comprendere, proprio a partire dalla loro matrice comune, lo sviluppo divaricante delle due anime radicali.

("LA SFIDA RADICALE" - Il partito radicale da Pannunzio a Pannella - Fabio Morabito - SugarCo Edizioni - Milano, settembre 1977)

19. Contro l'occupazione russa in Cecoslovacchia

Nell'estate del 1968, le truppe russe invadono la Cecoslovacchia per soffocare il processo di liberalizzazione in atto in quel paese. I radicali italiani, nel protestare contro l'invasione sovietica, dànno origine in alcune città, tra cui Roma e Milano, a »gruppi di attività e di sciopero della fame per la Cecoslovacchia a cui aderiscono, fra gli altri, Riccardo

Lombardi e Wladimiro Dorigo. Scrive »Notizie radicali (un bollettino periodico che iniziò le pubblicazioni nel 1967):

»Ovunque, anche nel mondo comunista, la funzione degli eserciti è repressiva e totalitaria; il loro compito non è più quello di garantire, nell'epoca della bomba nucleare e dei missili intercontinentali, la difesa dei confini nazionali e la sicurezza internazionale, ma di controllare e di reprimere con le armi ogni mutamento democratico dal basso e ogni fermento rivoluzionario .

La »War Resister's International (Internazionale dei resistenti alla guerra), alla quale sono federati in Italia il partito radicale e il »Movimento non violento per la pace , promuove l'iniziativa di inscenare una serie di manifestazioni pacifiste nelle capitali dei paesi aderenti al Patto di Varsavia. In Bulgaria, a Sofia, Marco Pannella, Marcello Baraghini, Antonio Azzolini e Silvana Leonardi, distribuiscono volantini, in una delle più frequentate vie del centro. I volantini sono di due tipi: sul primo è scritto: »Basta con la NATO, basta con la guerra nel Vietnam, basta con l'occupazione della Cecoslovacchia ; sull'altro vi è un appello per il ritiro delle truppe d'occupazione dalla Cecoslovacchia.

I quattro sono arrestati e successivamente rilasciati, una volta accertata la loro aderenza alla »War Resister's International .

In Italia quell'anno fu contraddistinto dalle sommosse studentesche: se già nei primi mesi del 1967 vi era stato un preludio di agitazioni nelle università, nell'anno accademico 1967-68 il movimento studentesco e le occupazioni delle università divennero fatto politico a livello nazionale. Alle rivolte studentesche fecero riscontro anche agitazioni nel settore operaio: nella mozione conclusiva del congresso del PR, convocato a Ravenna nei giorni 2, 3 e 4 novembre, si prese atto di questi fenomeni:

»Le numerose manifestazioni con le quali si è espresso il movimento della contestazione e della protesta nelle università, nelle fabbriche e in altri settori della vita sociale e civile, si sono (...) in primo luogo rivolte contro l'equilibrio immobilistico accettato dalla sinistra italiana, quella di governo non meno di quella di opposizione. Si esprime in questa forma la rivendicazione, come protagonisti, alla gestione della vita politica e sociale contro l'autoritarismo e l'alienazione propri non solo dell'attuale schema di organizzazione dello stato, delle istituzioni e della produzione, ma degli stessi sistemi burocratici delle forze di sinistra .

Contemporaneamente, e poco distante dal congresso radicale, si svolge a Rimini un seminario di credenti di sinistra, al quale i radicali collaborano. Il PR guarda con interesse alla presa di posizione di distacco dalla Chiesa ufficiale da parte di alcune frange del mondo cattolico. Per il partito radicale si tratta di un »vigoroso spostamento verso posizioni laiche ed anticlericali di settori del mondo cattolico italiano, rispetto al quale la sinistra tradizionale si ostina invece a praticare una politica di dialogo con la gerarchia o di valorizzazione di ``cattolici'' di sinistra che in quanto tali sono anch'essi dei clericali . In questo congresso, inoltre, il partito »riafferma la validità dei suoi metodi di lotta diretti a determinare vasti ed articolati movimenti di massa; promossi con azione diretta attraverso il perseguimento di obiettivi immediati di trasformazione e di scardinamento di strutture e istituzioni nelle quali il contesto sociale italiano ed il regime che ne è espressione trovano elementi

essenziali della loro sopravvivenza e del loro modo di essere .

Nella mozione finale del congresso vengono anche ribaditi alcuni temi radicali, quali l'antimilitarismo, il divorzio, la libertà sessuale e la condanna del Concordato, che sono motivi predominanti anche in quegli ultimi mesi. Il nuovo segretario del partito sarà Mauro Mellini.

Il congresso successivo, il VI, svoltosi a Milano nei primi tre giorni di novembre del 1969, fu incentrato sul tema »Contro tutti gli autoritarismi - Per il referendum abrogativo del Concordato - Così agisce una moderna sinistra .

Il congresso dunque vedeva ancora nel problema dell'abrogazione del Concordato fra Stato e Chiesa un motivo dominante dell'attività immediatamente futura del partito. Alla linea anticoncordataria dei radicali si era avuta l'adesione di più di sessanta parlamentari, oltre a quelle di movimenti ed associazioni, quali la sinistra liberale, la federazione giovanile del PRI, la LID e l'»Associazione per la libertà religiosa in Italia , il cui presidente, Mario Berruti, sostenne al congresso del PR l'anticostituzionalità del riconoscimento di una religione privilegiata. Berruti si dichiarò dell'opinione che una revisione del Concordato fosse insufficiente, e che occorresse abrogarlo, »essendo ormai evidente che la Chiesa non accetterà mai una vera revisione delle norme che riconoscono la sua supremazia nei confronti dello Stato . Una raccolta di firme per l'abrogazione del Concordato, promossa dal PR, raggiungerà in alcuni mesi le centoventimila adesioni.

Il congresso si soffermò anche sulle iniziative nonviolente dei radicali.

Il giorno dopo, il 4 novembre, si tenne sempre a Milano, il primo congresso nazionale antimilitarista, promosso dai radicali, con la partecipazione di altri gruppi nonviolenti, di anarchici, di pacifisti. Relatori al congresso furono Marco Pannella, Mauro Mellini, Ugo Dessy, Carmelo Viola.

Intanto, in ottobre, »Il Mondo aveva ripreso le pubblicazioni. Mario Pannunzio era morto nel 1968: ora direttore era Arrigo Benedetti.

 
Argomenti correlati:
storia
la sfida radicale
urss
wri
concordato
stampa questo documento invia questa pagina per mail