SOMMARIO: Il commento di Gianfranco Spadaccia sulla proposta comunista di modifica della legge istitutiva del referendum.
(NOTIZIE RADICALI N. 186, 6 settembre 1977)
Il Presidente del Consiglio Federativo del Partito Radicale, Gianfranco Spadaccia, commentando la proposta di legge comunista di modifica della legge istitutiva del referendum, ha dichiarato: "La rapidità con cui, prima i socialdemocratici, ed ora i comunisti si sono affrettati a presentare questa proposta di legge prima delle ferie estive, è fortemente sospetta. Poiché non esistono allo stato attuale nuove richieste di referendum, è legittimo il dubbio che i partiti del cosiddetto arco costituzionale o della non sfiducia, vogliano servirsi di questi progetti di legge, limitativi del ricorso all'istituto del referendum, per rendere più difficili i referendum già richiesti e sottoscritti dai cittadini e già pendenti sulla base della legge vigente.
Se così fosse ci troveremo di fronte a un precedente gravissimo che annullerebbe uno dei principi fondamentali su cui si deve reggere uno stato democratico e cioè la certezza del diritto. Dare valore retroattivo ad una legge limitativa dei diritti costituzionali dei cittadini, soprattutto in un campo come quello del referendum, che è un istituto che ha ovvie interferenze con l'ttività del Parlamento, equivarrebbe ad un vero e proprio colpo di Stato, che avrebbe solo l'apparenza formale della legalità.
Non sarebbe la prima volta che viene colpita la democrazia con il voto del Parlamento o addirittura con la grande maggioranza del Parlamento. Ma su questo è davvero avvilente che non si sia registrato, se si esclude qualche timida dichiarazione socialista, nessuna reazione democratica né da destra, né da sinistra, e neppure da coloro che in Parlamento o sui giornali lamentano ogni giorno i pericoli del compromesso storico".