di Adelaide AgliettaSOMMARIO: Contro il tentativo del regime d'isolare il Partito radicale è necessario uscire all'esterno con la mobilitazione e la lotta politica, organizzando nelle piazze e nelle strade tavoli per la sottoscrizione al Pr, per il sostegno a leggi d'iniziativa popolare, per riprendere i contatti con i firmatari dei referendum.
(NOTIZIE RADICALI N. 186, 6 settembre 1977)
Cari compagni, le difficoltà in cui si dibattiamo sono gravi; l'emarginazione del nostro partito e soprattutto delle ragioni della sua presenza come forza politica nel paese sempre più forte: il rischio di veder sottratti al paese e ai cittadini, con i referendum radicali, diritti e istituti fondamentali della Costituzione sempre più reale.
In non dubito che al prossimo Congresso sapremo trovare ancora una volta le forze in noi stessi per affrontare queste difficoltà e nella situazione politica, nei rapporti con il paese e con la gente, la capacità di superarle per difendere ed assicurare l'esistenza di una opposizione democratica, e con essa, i presupposti e le condizioni di una alternativa.
Ma intanto abbiamo uno strumento, forse il solo di cui in questo momento disponiamo, per uscire dall'isolamento: è la nostra azione militante, la nostra attitudine ad uscire in mezzo alla gente, la nostra capacità di non vivere in solitudine le ragioni della nostra opposizione ma si esprimerle e di comunicarle nelle piazze e nelle strade, nelle scuole e nei luoghi di lavoro per farle incontrare, sommarle, confonderle con le ragioni degli altri come noi, donne e uomini, anziani e giovani. E ancora una volta i tavoli, come nei mesi della raccolta delle firme per i referendum, sono gli strumenti essenziali, le sezioni mobili di un partito che non accetta di rassegnarsi a una vita sotterranea fatta di isolamento, di emarginazione, di denigrazione, di censura non solo delle nostre iniziative e dei nostri programmi ma ancora una volta e nuovamente perfino della nostra esistenza.
Possiamo e dobbiamo affrontare il dibattito precongressuale e preparare le nostre scelte collettive, senza chiuderci in noi stessi, ma uscendo all'esterno con la mobilitazione e la lotta politica, dando visibilmente il segno dell'esistenza della nostra opposizione nei centri storici come nei quartieri periferici, nei luoghi di lavoro come nelle piccole città e nei paesi, ovunque siamo presenti anche se in pochi.
In questo momento di difficoltà finanziarie e organizzative sulle quali richiama nel suo articolo Paolo Vigevano, spetta a ogni radicale, ad ogni associazione, ad ogni gruppo di compagni, assicurare una presenza esterna, uno strumento di comunicazione e di aggregazione che altrimenti sarebbe impossibile per altre vie e altri mezzi assicurare. Ogni radicale è il Partito.
Il tavolo è uno strumento essenziale per diffondere questo numero di Notizie Radicali, per riprendere i contatti con i firmatari dei referendum, per portare avanti la campagna di sottoscrizione e quella del tesseramento per il rafforzamento del partito, per conquistare alla nostra organizzazione libertaria altri compagni.
E io spero che i tavoli siano anche strumenti per nuove iniziative politiche, locali e nazionali, su cui chiedere consenso; iniziative legislative e politiche, nostre o di altri. Proprio in questi giorni, è stata pubblicata la 382.
Stiamo studiando un progetto di legge di iniziativa popolare che rimetta in discussione quegli enti inutili e quegli enti clericali di assistenza che il compromesso ha posto al riparo dal decentramento. Nei prossimi mesi verrà al pettine con ogni probabilità il problema della radio libere, e della loro regolamentazione che rischia di essere una forma di strangolamento. Dobbiamo e possiamo chiedere il consenso ai radioascoltatori delle radio democratiche intorno a un progetto alternativo. La lega per l'energia alternativa ha annunciato un proprio progetto di legge.
I nostri tavoli possono essere le necessarie strutture di servizio anche per questa iniziativa. Nelle prossime settimane, con la commissione costituita a questo scopo e con il consiglio federativo, esamineremo i contenuti di questi progetti e le loro possibilità di presentazione.