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Schmidt Maria, Lupo Pietro - 20 settembre 1977
IL PARTITO RADICALE VERSO IL CONGRESSO (14)
Anna Maria Schmidt e Pietro Lupo, Palermo,

del Partito Radicale della Sicilia

SOMMARIO: Oggi il PR è l'unica alternativa di sinistra. Alla periferia, dove non c'è un gruppo dirigente costituito, c'è creatività individuale. Manca però l'informazione e la stampa di partito. Mobilità dei militanti intorno ad iniziative politiche. Finanziamento pubblico dei partiti.

(ARGOMENTI RADICALI, BIMESTRALE POLITICO PER L'ALTERNATIVA, Agosto-Novembre 1977, n.3-4)

L'attuale svolta politica, opposta a quelle che erano state le aspettative della parte più progressista dell'elettorato italiano, mostra in un crescendo sempre più incalzante i pericoli enormi per il nostro sistema parlamentare costituiti dall'affiancamento dell'ex opposizione alla gestione del potere tuttora detenuto dalla DC.

E' indubbio che dopo questa defezione della sinistra storica di fronte a quello che dovrebbe ancora costituire il suo compito, l'unica opposizione in Parlamento passa nelle mani del PR, registrandosi lo scollamento delle forze raggruppate sotto la sigla di Democrazia Proletaria. Ciò si verifica in un momento in cui questo partito è in fase di crescita, peraltro travagliata, per l'aggregarsi al PR di nuovi militanti e simpatizzanti, molto di frequente provenienti da gruppi extra-parlamentari, quando non dal PCI e dal PSI, di cui conservano il metodo di analisi e il modo di concepire la politica secondo una linea stabilita ai vertici in base a complesse alchimie presentate alla base come realismo in campo politico. Ciò determina un loro non tanto facile inserimento nelle strutture libertarie del PR ove ognuno è chiamato ad agire secondo la propria capacità inventiva e dove si è posti di fronte alle proprie responsabilità, tendendo il PR effettivamente a dar vita ad un partito di "cittadini" che restituisca al

termine politica il suo significato originario.

Questo dato di fatto si nota con più accentuazione nelle associazioni periferiche, includendo tra queste alcune del sud di costituzione relativamente recente (vedi Palermo) dove non si è ancora formato un consistente nucleo dirigente. Ciò ha comportato intermittenza nell'azione e accentramento, molto spesso per cause di necessità, delle funzioni con ricorrenti pericoli di sclerotizzazione anche a livello della creatività in campo politico.

La riflessione sulle cause di ciò porta a più d'una conclusione. La completa attuazione dello statuto da realizzarsi con l'impegno di tutto il partito costituirà senz'altro un momento di maturazione, ma è da ritenersi che non sia tutto

Quella di cui alla periferia si sente urgentissima necessità è la circolazione dell'informazione radicale, utile sia alle forze militanti che a tutta l'area ruotante intorno al PR, spesso disorientata, per l'assenza di costanti canali di informazione radicale, dalla facile strumentalizzazione messa in opera da chi ha interesse a snaturare il vero patrimonio del partito e che dispone in modo massiccio dei mass-media. La funzione dell'informazione, da potenziare, avrebbe soprattutto il compito di rafforzare l'autentica cultura radicale, chiarendo quale essa sia realmente, dati i tentativi che da più parti si attuano a presentarne dei surrogati con la chiara intenzione di sminuirne il potenziale rivoluzionario. Ad essa sarebbe inoltre da affidare il compito della diffusione del progetto d'alternativa socialista laica e libertaria che il PR manda avanti attraverso le tante battaglie non sempre lette nelle loro coesioni e giudicate pertanto settoriali.

La diffusa informazione radicale dovrebbe infine avere il compito di facilitare i contatti tra le varie associazioni, fare pervenire la voce alla segreteria nazionale coinvolgendola e avendone in cambio pareri e suggerimenti in un costante ricambio di idee. Sarebbe quindi opportuno la presenza di un organo di stampa di facile reperibilità, aperto alla gestione di tutte le componenti radicali un organo di stampa che sopperisca in qualità ed economia ad una effettiva domanda di informazione, e che sia pertanto moltiplicatore di dibattito, senza peraltro intaccare tutte quelle iniziative autogestite, come ad esempio questa rivista stessa, che peraltro rappresenta il prodotto finale di un processo di maturazione ormai quasi decennale.

Da due anni circa a questa parte, sono nate insieme alle associazioni diversi fogli di diffusione interna militante. Generalmente questi fogli hanno avuto vita breve, sia per carenze di mezzi economici e quindi capacità di autofinanziamento sia per mancanza di preparazione politico-culturale. Lo scopo era e continua ad esserlo, quello di creare un rapporto tra tutte le realtà associative e il gran numero di militanti e simpatizzanti diffusi in tutto il territorio.

Oggi la stampa nazionale riporta di frequente le notizie che riguardano le iniziative radicali ma per la poca obiettività con cui le porge rimane arduo per i militanti, specialmente, per chi vive in periferia, ricucirle restituendole al senso reale.

Auspicabile sarebbe la "circolazione" dei militanti nel partito intorno ad iniziative politiche, partecipazione che permetterebbe di arricchire il patrimonio di esperienze e faciliterebbe la formazione di organi dirigenti. Ciò sarebbe qualcosa di certamente alternativo ai modelli di socialismo burocratico costituiti dalle "scuole di partito", che generano verticismo ed una classe dirigente precostituita.

Pertanto accrescere la mobilità volontaria dei militanti aperta anche al contributo dei simpatizzanti, significherebbe aumentare la circolazione di tutto il movimento radicale, accrescendo la funzione pedagogica dei radicali tra i cittadini come cittadini. Ciò permetterebbe di ampliare il dibattito sulle basi dell'inventiva e della conseguente operatività politica.

In ultimo è urgentissimo fornire una proposta valida in alternativa al tipo di finanziamento pubblico concesso ai partiti. L'urgenza è dettata dalla constatazione delle ripetute fasi di stallo che si verificano periodicamente anche nel corso di importanti battaglie La messa a punto della proposta di legge, da dibattere in sede congressuale e successivamente presentare all'opinione pubblica potrebbe costituire una soluzione.

 
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