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Notizie Radicali - 28 settembre 1977
Referendum: i progetti truffa di Cossiga e del Pci

SOMMARIO: CONFERENZA STAMPA DI ADELAIDE AGLIETTA, GIANFRANCO SPADACCIA, GIUSEPPE TOCCO, LORIS FORTUNA, ALBERTO BENZONI E EMMA BONINO. IL MINISTRO DEGLI INTERNI PREDISPONE DUE TESTI DI LEGGE, CHE DOVREBBERO VENIRE PRESENTATI AL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 7 OTTOBRE, CON I QUALI ESTENDE ALLE ELEZIONI PER IL PARLAMENTO EUROPEO E ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE LE NORME SOSPENSIVE DELL'ESERCIZIO DEL REFERENDUM PREVISTE ATTUALMENTE IN CASO DI ELEZIONI POLITICHE. INIZIA LA RACCOLTA FIRME PER LA PETIZIONE POPOLARE AI PRESIDENTI DELLE CAMERE CONTRO IL PROGETTO DI LEGGE DEL PCI DI MODIFICA ALLE NORME SUL REFERENDUM. L'8 E IL 9 OTTOBRE CONVEGNO DEL GRUPPO PARLAMENTARE A FIRENZE. GIUSEPPE TOCCO: "IL PSI E' DISPONIBILE ALLA BATTAGLIA PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE". FORTUNA: "BISOGNA IMPEDIRE CHE IL PROGETTO DEL PCI PASSI: SI TRATTA DI UN'OPERAZIONE PEGGIORE DI QUELLA SULLA LEGGE TRUFFA". BENZONI: "SE LA PROPOSTA COMUNISTA VENISSE APPROVATA SI APRIREBBE LA VIA ALL'OPPOSIZIONE VIOLENTA". GLI ARTICOLI SUL REFERENDUM DEI DIS

EGNI DI LEGGE GOVERNATIVI - GLI INTERVENTI DI ADELAIDE AGLIETTA E DI GIANFRANCO SPADACCIA

(NOTIZIE RADICALI N. 233, 28 settembre 1977)

Roma, 28 settembre (N.R.) - Si è svolta questa mattina presso l'hotel Minerva una conferenza stampa della segretaria nazionale del Partito Radicale, Adelaide Aglietta, del Presidente del Consiglio Federativo del PR, Gianfranco Spadaccia, dell'on. Emma Bonino, dei deputati socialisti Giuseppe Tocco e Loris Fortuna, del vicesindaco di Roma, Alberto Benzoni.

Aprendo la conferenza stampa la segretaria del PR ha dato notizia dell'esistenza di due progetti di legge, di cui il Partito Radicale è entrato questa mattina in possesso, che il Ministro degli Interni Francesco Cossiga presenterà con ogni probabilità al Consiglio dei Ministri del 7 ottobre: sono i due disegni di legge per le elezioni dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo e per il raggruppamento delle elezioni amministrative. Essi - come è possibile verificare nei due articoli che pubblichiamo a parte in questo numero di Notizie Radicali - estendono a questo tipo di consultazioni elettorali le norme limitatrici e sospensive dell'esercizio del diritto al referendum che la legge di attuazione ha previsto in caso di elezioni politiche. "Con la legge comunista - ha affermato Adelaide Aglietta - si abroga di fatto l'art. 75 della Costituzione e si attribuisce al Parlamento, al Presidente della Repubblica e all'ufficio centrale del referendum un potere discrezionale praticamente assoluto di rinviare, s

ospendere o annullare un referendum. Con le proposte Cossiga si impedisce lo svolgimento del referendum, limitandone in teoria la possibilità di svolgimento a un solo anno durante l'intera legislatura, in pratica creando le premesse perché non si svolga mai. Il risultato è lo stesso: si sottrae al paese, all'elettorato, a tutti i cittadini un diritto politico costituzionale garantito".

E' quindi intervenuto il Presidente del Consiglio Federativo del PR, Gianfranco Spadaccia, il cui intervento, assieme a quello di Adelaide Aglietta, è riportato integralmente in altra parte dell'agenzia. "Le due proposte di Cossiga - ha detto Spadaccia - dimostrano che nulla sarà lasciato intentato per raggiungere lo scopo di sottrarre al Paese l'istituto del referendum e il diritto al referendum. La truffa escogitata da Cossiga è altrettanto grave di quella escogitata dal PCI. La sola arma che abbiamo a disposizione, di mobilitazione e di lotta nel Paese, è la petizione popolare che estenderemo alle proposte Cossiga e a qualsiasi altro tentativo analogo". Anche Gianfranco Spadaccia ha sottolineato l'importanza di una corretta e ampia informazione dell'opinione pubblica sull'argomento.

Ha quindi preso la parola Emma Bonino, deputato radicale, che ha informato dell'iniziativa che il gruppo parlamentare radicale prenderà contro le proposte di legge che mirano a scippare l'istituto del referendum. Il gruppo radicale ha infatti indetto per i giorni 8 e 9 ottobre presso il Palazzo dei Congressi di Firenze, un convegno sul tema "I progetti di limitazione del referendum e le nuove norme sull'ordine pubblico sono compatibili con il modello costituzionale?", cui parteciperanno diversi giuristi e numerosi esponenti politici. "Il convegno - ha detto Emma Bonino - verrà naturalmente aggiornato alle proposte di legge di Cossiga. Con questo convegno intendiamo dare la possibilità ad esperti del campo di pronunciarsi sulle norme recentemente approvate sull'ordine pubblico e sulle propose di legge di modifica delle norme di attuazione del referendum, per creare un confronto e non il silenzio sul problema". Emma Bonino, ricordando inoltre l'iniziativa nonviolenta che Marco Pannella sta conducendo in Spagna

per il diritto alla difesa degli obiettori di coscienza con il digiuno della fame e della sete, ha informato i giornalisti che Adele Faccio, deputato radicale, è partita questa mattina per Bruxelles per incontrarsi con il Presidente del Consiglio d'Europa.

Ha quindi preso la parola Giuseppe Tocco, deputato socialista, uno dei firmatari della lettera aperta diretta al segretario e al presidente del PSI. Tocco ha dato notizia delle centinaia di adesioni di socialisti pervenute in questi giorni alla lettera aperta (che sollecitava iniziative della segreteria e dei gruppi parlamentari socialisti contro il progetto di legge comunista). "Il mio partito - ha affermato - è disponibile ad impegnarsi in questa battaglia: nei prossimi giorni si pronuncerà ufficialmente in proposito. E' in gioco una caratteristica istituzionale del nostro Paese cui altri attentati si tenta di preparare da parte di personaggi potenti come Cossiga. Credo comunque - ha concluso Tocco - di poter sommare alle iniziative contro questi tentativi larga parte del PSI".

E' poi intervenuto Loris Fortuna, deputato socialista, che, associandosi alle dichiarazioni di Tocco, ha affermato di essere certo che "il PSI, sollecitato da gran parte degli iscritti, si schiererà in difesa della Costituzione e dei referendum". "La difesa dell'istituto del referendum - ha detto Fortuna - è importantissima, poiché se tocchiamo questo tassello dovremmo rivedere l'intero assetto costituzionale". "Questo tema investe il sistema della volontà popolare: non c'è possibilità di effettuare su questo compromessi di bassa lega. Bisogna impedire che questa legge sia approvata: costituirebbe un'operazione peggiore addirittura di quella della legge-truffa. Il nostro compito è di togliere la maschera a questo pretestuoso disegno di legge". Fortuna si è infine detto preoccupato e allarmato dalla "furberia democristiana che sostiene il disegno di legge comunista. La battaglia è aperta". Fortuna ha rivolto a nome dei socialisti un appello alla stampa e ai mezzi di comunicazione perché rivolgano la loro atte

nzione su questo argomento, che diverrà centrale anche in Parlamento.

Infine, ha preso la parola Alberto Benzoni, vicesindaco di Roma, che, concordando con le dichiarazioni di Tocco e Fortuna, ha contestato le "untuose motivazioni" dei progetti di legge del PCI e del PSDI, secondo i quali i referendum creerebbero un forte contrasto tra elettori e Parlamento: "in realtà le otto richieste di referendum mirano a correggere le dimenticanze politiche parlamentari". Benzoni ha poi sottolineato l'azione repressiva che hanno le proposte di modifica: "in un momento in cui emergono sempre di più convinzioni per cui il quadro politico è bloccato, si aprirebbe in questo modo la strada alla lotta e all'opposizione violenta, chiedendo la via pacifica e di massa del referendum". Benzoni ha infine sottolineato che "troppo spesso è presente nei miei compagni di partito una psicologia per cui il PSI non avrebbe oggi grandi possibilità di intervento: ma se l'azione socialista in questa battaglia avrà l'effetto di indurre a maggior prudenza i presentatori di queste proposte e magari di convincerl

i a ritirarle, forse una maggior fiducia nelle proprie possibilità esisterà all'interno dello stesso Partito Socialista".

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DISEGNO DI LEGGE GOVERNATIVO (COSSIGA) PER LE ELEZIONI AL PARLAMENTO EUROPEO.

ART. 43

In caso di svolgimento delle elezioni dei rappresentanti dell'Italia alla assemblea dei popoli degli Stati riuniti nella Comunità Europea, il referendum previsto dall'art. 75 della Costituzione già indetto si intende automaticamente sospeso all'atto della pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali. I termini del procedimento per il referendum riprendono a decorrere a datare dal 365· giorno successivo alla data della predette elezioni.

DISEGNO DI LEGGE GOVERNATIVO (COSSIGA) PER IL RAGGRUPPAMENTO DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE.

ART. 5

Non può essere depositata richiesta di referendum previsto dall'art. 75 della Costituzione nell'anno anteriore alla scadenza del quinquennio previsto dall'art. 1 della presente legge.

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INTERVENTO DI ADELAIDE AGLIETTA, SEGRETARIA NAZIONALE DEL PR

"Avevamo già denunciato la gravissima proposta di legge comunista per le modifiche alla legge di attuazione del referendum e promosso contro di essa una petizione popolare ai Presidenti della due Camere. Oggi siamo venuti in possesso di due disegni di legge, predisposti dal ministro Cossiga e che dovrebbero essere portati al Consiglio dei Ministri del 7 ottobre: sono i due disegni di legge per le elezioni dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo e per il raggruppamento delle elezioni amministrative.

Essi estendono a questo tipo di consultazioni elettorali le norme limitatrici e sospensive dell'esercizio del diritto al referendum che la legge di attuazione ha previsto in caso di elezioni politiche.

Con la legge comunista si abroga di fatto l'art. 75 della Costituzione e si attribuisce al Parlamento, al Presidente della Repubblica e all'ufficio centrale del referendum un potere discrezionale praticamente assoluto di rinviare, sospendere o annullare un referendum. Con le proposte Cossiga si impedisce lo svolgimento del referendum, limitandone in teoria la possibilità di svolgimento a un solo anno durante l'intera legislatura, in pratica creando le premesse perché non si svolga mai. Il risultato è lo stesso. Si sottrae al Paese, all'elettorato, a tutti i cittadini un diritto politico costituzionale garantito. Con dei veri e propri colpi di mano si abroga la Costituzione in uno dei suoi punti fondamentali. Si stravolge l'intero quadro costituzionale. Si tratta di un attentato gravissimo, rivolto non contro i referendum radicali ma contro la stessa democrazia politica e contro i diritti dei cittadini. Un attentato che per la sua gravità non ha precedenti nella storia della Repubblica italiana se non forse n

ella legge-truffa del 1953 quando la DC impose alla vigilia delle elezioni politiche una legge elettorale maggioritaria a favore della propria maggioranza parlamentare. Contro questo disegno anticostituzionale, il Paese è disarmato se non si mobiliteranno i firmatari dei referendum, i cittadini, le basi dei partiti popolari".

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INTERVENTO DI GIANFRANCO SPADACCIA, PRESIDENTE DEL CF DEL PARTITO RADICALE

Era bastato un piccolo, modesto avvio del dibattito sulla proposta anti-referendum, del PCI per far percepire all'opinione pubblica la gravità di questo disegno anti-costituzionale. L'intervento di parlamentari e dirigenti socialisti, a fianco dei radicali, aveva indotto perfino Scalfari e "Repubblica" a prendere posizione. Giuristi di diverso orientamento da Rodotà su "Repubblica" ad Armaroli sul quotidiano di destra "Il Tempo" hanno scritto cose analoghe.

Ora il Ministro degli Interni Cossiga, lo stesso dell'assassinio a freddo di Giorgiana Masi il 12 maggio, vola in soccorso di Berlinguer. I vertici dell'esarchia sono mobilitati nella ricerca di tutti gli espedienti per consumare questa ignobile truffa ai danni del Paese, della democrazia, della Costituzione. Le due proposte di Cossiga dimostrano che nulla sarà lasciato intentato per raggiungere questo scopo, per rapinare e per sottrarre al Paese l'istituto del referendum e il diritto al referendum. La truffa escogitata da Cossiga è altrettanto grave di quella escogitata dal PCI. La sola arma che abbiamo a disposizione, di mobilitazione e di lotta nel Paese, è la petizione popolare che estenderemo alle proposte Cossiga e a qualsiasi altro tentativo analogo.

E' antica prassi democratica che, nel momento in cui si costituiscono nuove maggioranze, si modificano gli equilibri politici e si creano nuovi assetti di potere, non si tocchi la legge fondamentale della Repubblica, il patto comune che unisce nella democrazia tutti i cittadini e che ne stabilisce diritti e doveri. Questa antica prassi viene calpestata dai partiti dell'esarchia. Si cambiano le regole del gioco a partita iniziata. Si toglie al Paese, nel momento in cui scompare in Parlamento il controllo democratico assicurato dall'esistenza di una forte opposizione, l'unico altro strumento costituzionale che può consentire al dissenso e all'opposizione di manifestarsi e di esprimersi. Non sono in gioco i diritti dei radicali, né soltanto i diritti dei firmatari degli otto referendum, e di quello sull'aborto, sono in gioco i diritti di tutti i cittadini, un diritto del popolo, il diritto dei nostri avversari di dire NO con la scheda alle nostre richieste di referendum e di proporne altre a cui noi potremmo di

re NO come è avvenuto per il divorzio.

I vertici dell'esarchia hanno paura del Paese, dei cittadini, del referendum, della democrazia. Di fronte alla gravità delle proposte del PCI e di Cossiga, è al PSI che chiediamo di assumere tutte le sue responsabilità di partito democratico nella difesa della Costituzione, senza ulteriori inerzie, indecisioni, compromessi.

 
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