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Faccio Adele - 29 settembre 1977
Spagna (4) L'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella per la liberazione degli obiettori di coscienza

SOMMARIO: DIGIUNO PANNELLA - OBIETTORI SPAGNOLI - LA DEPUTATA RADICALE, ADELE FACCIO HA INVIATO QUESTA MATTINA UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELLE COMUNITA' EUROPEE, HENRY SIMONET. NELLA LETTERA, LA DEPUTATA CHIEDE AL MINISTRO "UN GESTO DI BUONA VOLONTA' CHE INDICHI CHIARAMENTE L'INTENZIONE DEL GOVERNO SPAGNOLO DI MUOVERSI NELLA DIREZIONE DELL'ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO".

(NOTIZIE RADICALI N. 233, 28 settembre 1977)

Roma, 28 settembre (N.R.) - Questa mattina, la deputata radicale Adele Faccio ha inviato una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri delle Comunità Europee, Henry Simonet al quale chiede esplicitamente "un gesto di buona volontà che indichi chiaramente l'intenzione del governo spagnolo di muoversi nella direzione dell'attuazione della convenzione europea dei diritti dell'uomo".

ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA CHE LA DEPUTATA RADICALE, ADELE FACCIO HA INVIATO QUESTA MATTINA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELLE COMUNITA' EUROPEE, HENRY SIMONET.

Signor Presidente,

l'urgenza con la quale ho chiesto di poterla incontrare è determinata dalla drammaticità della situazione dei detenuti militari e degli obiettori di coscienza spagnoli condivisa dal presidente del gruppo parlamentare radicale, Marco Pannella. Per questo sono sicura che vorrà scusarsi per le modalità di questa.

Il deputato Marco Pannella, che si trova da ormai dieci giorni in Spagna, sta effettuando un digiuno della fame e della sete in relazione alla patente violazione dei diritti civili ed umani delle autorità militari spagnole nei confronti dei duemila detenuti militari e degli obiettori di coscienza. Questi ultimi in particolare vengono ormai periodicamente condannati a otto anni secchi di carcere senza alcuna possibilità di una difesa adeguata. I detenuti militari infatti non possono essere difesa da avvocati di fiducia civili né conoscere gli atti processuali che li riguardano: solo quando sono convocati davanti alla giuria militare viene concessa loro una "difesa" d'ufficio da parte di ufficiali, che sono assolutamente impreparati, che vengono nominati dal comandante militare della regione e che assumono di volta in volta il ruolo di "difensori" o pubblici accusatori.

In questa drammatica situazione il deputato Marco Pannella con la sua iniziativa non violenta non pretende certo di chiedere ed ottenere l'immediato riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza o l'adeguamento della legislazione militare ai principi giuridici prevalenti nel mondo civile ed occidentale ma solo un gesto di buona volontà che indichi chiaramente l'intenzione del governo spagnolo di muoversi nella direzione dell'attuazione della convenzione europea dei diritti dell'uomo. Non ha fatto quindi richieste precise non intendendo né chiedere la violazione dell'attuale legalità spagnola né interferire nel dibattito politico esistente in Spagna. Come cittadino europeo ha chiesto solo da parte della Spagna il rispetto dei principi umani e giuridici ai quali l'attuale governo spagnolo si richiama e anche recentemente nell'Assemblea delle Nazioni Unite il Ministro degli Esteri spagnolo ha ribadito. Appare infatti evidente che l'ingresso della Spagna nella comunità europea non può comportare impegni

solo economici ma deve significare anche concreta adesione a quei principi di libertà e di civiltà sui quali si fonda in primo luogo il processo di unificazione europea.

In seguito a questa iniziativa democratica da parte di molti ambienti spagnoli, da quelli socialisti PSOE, a quelli cattolici Justizia et Pax sono venute richieste precise al governo spagnolo: sospensione dei processi ai detenuti militari e agli obiettori fino alla promulgazione dell'amnistia; concessione ai detenuti militari della possibilità di essere visitati da parlamentari spagnoli o da avvocati difensori civili di fiducia.

Ma nonostante questa iniziativa sia stata sostenuta dalle più diverse forze politiche e abbia prodotto da parte del segretario del PSOE Phelipe Gonzales una precisa dichiarazione di sostegno nonostante gli attestati di stima che Marco Pannella ha ricevuto personalmente nei colloqui con il Presidente delle Cortez, Hernandez Gil, dal Presidente del Congresso Fernando De Miranda, dai Vice Presidenti del Congresso, gli ambienti militari si sono opposti duramente a qualsiasi iniziativa, che in qualche modo apparisse lesiva dei privilegi e dei poteri che ritengono di poter mantenere anche nella nuova Spagna.

Per tutte queste ragioni ho ritenuto necessario rivolgermi personalmente a lei, sia come esponente socialista che so sensibile ai problemi di democrazia e civiltà, sia come Presidente del Consiglio dei Ministri delle Comunità Europee, dell'organo cioè che svolge le trattative per l'ingresso della Spagna nella comunità europea, per chiederle urgente e tempestivo intervento non tanto e non solo per salvaguardare la vita del deputato Marco Pannella, quanto per salvaguardare i diritti e le libertà dei detenuti militari e degli obiettori di coscienza spagnoli che vengono moralmente torturati nelle carceri militari spagnole".

 
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