Il signor Digiunodi Gervaso Roberto
SOMMARIO: Nonviolenza e digiuno; gli arresti e i fermi di polizia. Un partito in libertà provvisoria.
(ROMA, 22 ottobre 1977)
(Un insolito incontro con il leader dei radicali in un nuovo libro "Il dito nell'occhio" che raccoglie trentotto interviste con personaggi italiani famosi o particolarmente popolari.
Fra pochi giorni, edito da Rusconi, uscirà nelle librerie il nuovo volume di Roberto Gervaso, "Il dito nell'occhio", raccolta di interventi con trentotto italiani famosi, o popolari: da Gianni Agnelli a Carli, da Andreotti a Craxi, da Pannella a De Carolis, da Montanelli a Prezzolini, da Carla Fracci a Monica Vitti, da Fellini a Zeffirelli. Dal libro stralciamo l'intervista con Pannella.)
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Chi è Pannella: un crociato o un rompiscatole, un martire o un dritto? Si parla di lui, e lui fa tanto parlare di sé. La sua battaglia per i diritti civili ha diviso l'Italia, scatenando un Niagara di polemiche. L'attaccano da tutte le parti - i comunisti addirittura lo schiaffeggiano - e lui attacca tutti, porgendo, ma fino ad un certo punto, l'altra guancia. Dicono che i suoi scioperi della fame non siano scioperi, ma agitazioni, diete non digiuni. Lui si difende chiamando a testimoni medici e bilance. Chi a Ragione: Pannella o i suoi ``detrattori''?
- Quando digiuno la prima volta?
"Nel 1968 contro i carri armati di Praga".
- Quanto durò al massimo un suo digiuno?
"Sessantadue giorni".
- Quando?
"Nell'estate del '74".
- Quanti chili perse?
"Trentadue".
- L'accusano di digiunare all'Italiana, anzi alla romana, con cappuccini e maritozzi. Più che digiuni insomma le sue sarebbero diete.
"Anche la dieta è digiuno. Che sono centottanta calorie contro le tremilacinquecento di cui abbiamo bisogno? Eppoi gli ultimi scioperi della fame e della sete sono stati totali".
- La chiamano il "Gandhi alla matriciana".
"E mi chiamano bene. Gandhi digiunava e io digiuno".
- C'è un nesso tra il digiunatore politico e chi non mangia per mancanza di cibo?
"Si, la differenza atroce è fra libertà e un'immonda violenza che si subisce".
- Nei suoi digiuni non c'è un po' di vittimismo?
"No. Quando digiuno mi rado due volte al giorno e indosso lindi giricolli. Non voglio commuovere nessuno".
- Se non si parlasse tanto dei suoi digiuni, seguiterebbe a farli?
"Digiuno perché non si parli più dei miei digiuni, ma delle ``nostre'' idee. Delle ``nostre'' e di quelle ``altrui''".
- Ha mai fatto indigestioni?
"No".
- E scorpacciate?
"Tante".
- Se fosse ministro digiunerebbe?
"Potrei digiunare, ma potrei anche non digiunare".
Quante volte è stato fermato?
"Infinite".
- E arrestato?
"Una volta in Bulgaria, al tempo dei carri armati di Praga, e una volta tre anni fa, a causa della droga".
- Processato?
"Almeno centocinquanta volte".
- E condannato?
"In via definitiva, una".
- Siete dunque un partito in libertà provvisoria...
"Provvisoria? Provvisorissima!"
- Chi sono i suoi amici politici?
"Tutti i socialisti laici, libertari, umanisti".
- E i suoi nemici?
"Personalmente nessuno".
- E non personalmente?
"Faccia lei".
- Senza di lei ci sarebbe stato il referendum per il divorzio?
"Senza di ``noi'', no".
- Chi vi finanzia?
"Noi".
- La sovvenzionano anche dall'estero?
"Sì. I nostri immigrati".
- Come campa?
"Di collaborazioni giornalistiche ed editoriali".
- Quanto spende al mese?
"Quarantamila lire di affitto e trentamila di sigarette".
- E per mangiare?
"Altrettanto"
- Dove vive?
"In una soffitta vicino Fontana di Trevi".
- Soffitta o attico?
"Soffitta".
- E' vero che quando è felice piange?
"Mi commuovo nelle mie felicità e, a volte, ci scappa anche una lacrimuccia".
- Se lo aspettava lo schiaffone davanti alle Botteghe Oscure?
"No, ma non mi ha affatto stupito. In altre occasioni i rappresentanti dello stato ci hanno anche rotto la testa".
- Che farebbe se i radicali, minoranza d'elezione, diventassero maggioranza?
"Ci dissolveremmo in una unità libertaria e socialista più ampia. ma noi radicali siamo già interpreti di maggioranza".
- Le piace andare in televisione?
"A questo costo, no".
- A che ora si alza?
"Dipende da che ora vado a letto".
- E a che ora va a letto?
"Stasera non so. Ieri alle tre".
- Ha fatto al prima comunione?
"Sì".
- E la seconda?
"Non ricordo".
- Che società vuole?
"Una società libera, socialista, umanista, volteriana. Una società senza violenza, né pubblica, né privata".
- In nome della non violenza, lei ogni giorno minaccia il suicidio, cioè il digiuno fino alla morte. Ma non è anche questa violenza?
"No, perché ogni volta reagiamo ad un tentativo di assassinio contro di noi e le ``nostre'' idee".
- L'hanno definita un ``profeta disarmato'', come Machiavelli definì Savonarola. Non teme di far la fine del frate domenicano?
"No. C'è in noi un po' Savonarola, un po' del ``Principe'', un po' di Machiavelli, ma siamo gente nuova".
- Quanti altri referendum bollono nella sua pentola?
"Almeno otto. Bisogna attuare la Costituzione".
- Se le piacciano le donne, non so, ma so anche alle donne piace lei. Perché?
"Lo chieda alle donne, e lo chieda anche agli uomini, anzi alle ``persone''".
- L'hanno accusata di vilipendio, diffamazione, calunnia del papa, della magistratura, delle forze armate, della Dc. Ha altre bestie nere?
"Non sono bestie nere. Non ingiuriano nessuno e io non vilipendio nessuno".
- Che cosa avete in comune con i gruppuscoli?
"Forse sete di giustizia, che però amministriamo in modo radicalmente diverso. Noi costruendo..."
- E loro?
"Spesso autodistruggendosi".
- Ha mai pensato al Nobel per la pace?
"Ci ha pensato il lettore di un settimanale. Se ci pensa anche lei a pensarci siamo in tre".
- Preferisce il ruolo di antagonista o di protagonista? O tutt'è due?
"Ha letto il mio articolo?"
- Quale? Ne scrive tanti.
"Quello intitolato ``Dall'antagonista radicale al protagonista socialista''. E' tutto un programma".
- Bazzica salotti?
"No, anche se non ho niente contro di loro. L'avrei bazzicati volentieri ai tempi della rivoluzione francese".
- Si sente investito d'una missione?
"No. Vocazione e missione sono concetti cattolici non radicali".