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Partito radicale, Lega XIII maggio - 30 novembre 1977
PER LA LIBERALIZZAZIONE DELL'ABORTO, PER LA DIFESA DEL REFERENDUM

SOMMARIO: [Volantino a stampa, novembre 1977]. Annuncia la manifestazione del 30 novembre al Teatro Adriano, indetta dal partito radicale e dalla Lega XIII Maggio, nel corso della quale parleranno "per la liberalizzazione dell'aborto, per la difesa del referendum" Adele Faccio, Loris Fortuna e Marco Pannella. Sul retro, appello perché si vada "risolutamente al referendum", in quanto "questo parlamento a maggioranza clerico-fascista...non rappresenta più il paese che si è espresso il 13 maggio del '74 ed il 15 giugno del '75".

[RECTO]

PARTITO RADICALE

LEGA XIII MAGGIO - Movimento socialista per le libertà e i diritti civili

DOMENICA 30 NOVEMBRE

TEATRO ADRIANO ORE 10

PER LA LIBERALIZZAZIONE DELL'ABORTO

PER LA DIFESA DEL REFERENDUM

Adele Faccio

Loris Fortuna

Marco Pannella

presiedono

Emma Bonino

Franco De Cataldo

Rosa Filippini

Mauro Mellini

Gianfranco Spadaccia

M. Adele Teodori

[VERSO]

Cittadini,

in questi giorni il Parlamento sta tentando di vanificare la volontà popolare espressa con la richiesta di referendum abrogativo delle norme fasciste sull'aborto.

La Corte di Cassazione ha infatti riconosciuto valide le 800 mila firme (di cui 150.000 raccolte solo a Roma) sottoscritte in tutto il Paese per la completa depenalizzazione dell'aborto, contro l'aborto clandestino, di classe, clericale e di massa. Ma i maggiori partiti per evitare la prova del referendum che, come il 13 maggio del 1974, darebbe voce ad una larga maggioranza di cittadini favorevoli alla completa acquisizione dei diritti civili e costituzionali da 30 anni negati dalla DC ed impedirebbe »compromessi fra il partito di regime ed i partiti d'opposizione, hanno concordato in queste settimane un testo di legge sull'aborto che abroga le precedenti leggi per la »sanità della stirpe ma vanifica il diritto delle donne di decidere se e quando interrompere la gravidanza.

Nel progetto di legge concordato da tutti i partiti si delega ad un medico ospedaliero la decisione sull'ammissibilità dell'aborto a partire da una confusa casistica: il medico deve trasformarsi in poliziotto, psicologo, sociologo, giudice per determinare se la donna che chiede l'aborto è stata violentata, potrebbe subire danni fisici, psichici od economici in conseguenza della maternità, etc.!!

Ancora una volta la nostra classe dirigente si mostra più arretrata del paese, ancora una volta si vogliono costringere milioni di donne a cui sarà negato l'aborto dal medico-giudice o che non accetteranno l'avvilente e complesso processo ad affidarsi nelle mani delle mammane o dei medici speculatori. La piaga dell'aborto clandestino e di classe rimarrà irrisolta e senza soluzione.

E sia chiaro che noi non vogliamo tenere a tutti i costi i referendum ed impedire al Parlamento di legiferare sull'aborto: riteniamo soltanto che questo parlamento a maggioranza clerico-fascista che non rappresenta più il paese che si è espresso il 13 maggio del '74 ed il 15 giugno del '75 non può approvare che una legge ingiusta e costringere i maggiori partiti a compromessi sulla pelle e sulla pancia di milioni di donne italiane.

Si deve andare quindi risolutamente al referendum che unico potrà dare prova della chiara volontà del paese di conquistare tutti i diritti civili e costituzionali affermati con le lotte popolari e di massa di questi anni. Il referendum potrà essere anche una chiara prova della volontà del paese di profonde modificazioni degli attuali equilibri di potere, perché finalmente la DC sia sbattuta all'opposizione ed i partiti democratici e popolari della sinistra si assumano le loro responsabilità per un governo che abbia la forza di risolvere la grave crisi economica ed istituzionale della nostra società.

"Chiediamo a tutti i cittadini romani che hanno firmato per la richiesta di referendum, a tutti coloro che sono per la completa depenalizzazione dell'aborto di intervenire domenica 30 novembre alle ore 10, alla grande manifestazione che si terrà al teatro Adriano per la difesa del referendum".

Ancora una volta, anche se i giochi sembrano ormai fatti nel Parlamento per impedire la piena conquista di un diritto civile, solo la mobilitazione e l'impegno di tutti i cittadini democratici, dei socialisti come dei comunisti che non approvano la prudenza dei propri dirigenti, dei repubblicani contrari alla posizione del proprio partito a sostegno del compromesso, dei compagni della sinistra rivoluzionaria, di tutte le donne e uomini che in questo momento in cui si decide sulla propria pelle sapranno dare un giudizio preciso sui partiti per i quali hanno votato, potrà consentire la vittoria della democrazia, della libertà, della civiltà contro le forze clerico-fasciste che, con la complicità delle posizioni errate della sinistra, tentano di approvare una gravissima legge truffa e vanificare la volontà espressa dagli 800 mila firmatari del referendum.

Partito Radicale - Lega XIII Maggio

 
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