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Rutelli Francesco - 15 gennaio 1978
NATA L'LSD, LEGA SOCIALISTA PER IL DISARMO

SOMMARIO: Lettera inviata da Francesco Rutelli agli intervenuti "alle due Assemblee della Costituente Antimilitarista radicale di Firenze" dopo la costituzione della Lega Socialista per il Disarmo (LSD), per "la ripresa" delle lotte per la pace, ecc., con l'obiettivo di reagire al piano di "militarizzazione a lungo termine della vita civile" di tipo tedesco he sembra approssimarsi. Seguono: un "Appello" a partecipare alla prima riunione della Lega che si terrà a Roma; il testo del documento di fondazione della LSD "costituita a Gavoi, nel cuore della Sardegna, il 26 dic. 1977" con la partecipazione di rappresentanti di movimenti francesi, tedeschi, catalani, baschi, occitani; la composizione della Lega; i lineamenti del suo Statuto; il programma delle lotte nei mesi successivi. La Lega non si federerà al Partito radicale, ma aprirà rapporti di consultazione con il Gruppo Parlamentare radicale, con la LOC, la Lega per il Disarmo Unilaterale, ecc. Suo primo obiettivo, un "convegno al massimo livello internazio

nale sulla Difesa Popolare Nonviolenta". I suoi impegni prossimi saranno la "difesa dei referendum antimilitaristi" e la collaborazione alla "preparazione della 3a Marcia Antimilitarista internazionale". E' rivolto quindi un appello per una ampia forma di "obiezione di coscienza" che coinvolga le donne, i già congedati, i cittadini tutti...

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Caro compagno,

questa lettera viene inviata ai circa cento intervenuti alle due assemblee della Costituente Antimilitarista Radicale di Firenze, agli abbonati e sostenitori di AN, ad altri gruppi ed associazioni, radicali e non.

Leggerai nei fogli allegati della costituzione della LSD, della sua struttura libertaria, dei suoi programmi di lotta.

Ma non è fuorviante e inopportuno, in ore in cui si decide della sopravvivenza e dell'affossamento della Costituzione (e quindi della sopravvivenza e dell'affossamento delle speranze e dei progetti, a sinistra, per un'alternativa di libertà e di democrazia) spendere vecchie e nuove energie nella lotta antimilitarista e per il disarmo? E' la domanda che, dall'esterno, alcuni compagni ed amici ci hanno posto.

L'assemblea di Gavoi e le riunioni successive sono state molto chiare a questo proposito: i militanti dell'LSD (...) hanno posto al centro dei primi mesi di attività la lotta per la difesa dei referendum e della Costituzione, e numerosi sono ora in digiuno assieme a decine di militanti radicali, per ottenere, da nonviolenti, l'informazione dei cittadini sui problemi politici all'ordine del giorno.

Ma l'analisi su cui fondavamo, sin da settembre, la necessità della ripresa, in forme nuove ed aperta a tutti i cittadini (non più ai soli obiettori della lotta per la pace) resta pienamente valida: c'è un piano di militarizzazione a lungo termine della vita civile che incombe, con le nuove leggi di polizia e la ristrutturazione efficientistica delle forze armate, che trova la sua conclusione progettuale nella "nuclearizzazione" della società. Ci troveremo, senza che la grande maggioranza del paese ne sia consapevole, dritti "in Germania". Di fronte allo sporco gioco del regime che vuole respingere nel guscio della paura la opposizione popolare per mezzo della strategia del terrore, la nostra risposta deve essere immediata e nuova: riaprire le grandi lotte popolari per la pace, rilanciare l'opposizione intransigente dei cittadini all'assuefazione alle armi, alla violenza, alla presenza degli ordigni di morte, alla libera circolazione e proliferazione ed esportazione degli armamenti, in nome di una "difesa" c

he, giorno dopo giorno, difende solo gli interessi di regime e del capitale ed apre angosciosi fronti verso un futuro che, a detta dei più illustri scienziati che studiano la corsa agli armamenti, ci sta portando inevitabilmente, entro il Duemila, alla terza e definitiva Guerra mondiale.

Primo passo per la trasformazione socialista della società - i radicali lo sostengono da quasi vent'anni - dovrà essere, in termini economici e politici, la conversione delle strutture militari in strutture civili e di progresso. Primo passo per dar corpo alle lotte nonviolente "di movimento" che dovranno sostenere questa trasformazione, la costituzione di una nuova realtà antimilitarista popolare, come ai tempi dell'opposizione proletaria e socialista alla I guerra mondiale, o delle grandi mobilitazioni anti-atomiche dei tempi di Bertrand Russell.

Con le iniziative della Lega Socialista per il Disarmo, se saremo in molti e concordi a sostenerle, potremo fare alcuni passi in questa direzione.

Un fraterno saluto, Francesco Rutelli

VIENI IL 28 E 29 A ROMA, ALLA PRIMA RIUNIONE DELLA LEGA: E' IMPORTANTE ESSERE IN TANTI. FA VENIRE ANCHE NUOVI COMPAGNI E SIMPATIZZANTI (vedi i fogli allegati)

NATA L'LSD,

LEGA SOCIALISTA PER IL DISARMO

COSTITUITA A GAVOI, NEL CUORE DELLA SARDEGNA, LA NUOVA LEGA DEI GRUPPI E DELLE ASSOCIAZIONI ANTIMILITARISTE E NONVIOLENTE, CON LA PARTECIPAZIONE DI RAPPRESENTANTI DI MOVIMENTI FRANCESI, TEDESCHI, CATALANI, BASCHI, OCCITANI: LA COMPOSIZIONE DELLA LEGA, I LINEAMENTI DELLO STATUTO, IL PROGRAMMA DELLE LOTTE DEI PROSSIMI MESI.

ANNUNCIATE NUOVE FORME DI MOBILITAZIONE IN COINCIDENZA CON LA SESSIONE SPECIALE DELL'ONU PER IL DISARMO. APERTA SUBITO LA LOTTA PER LA DIFESA DEI REFERENDUM ANTIMILITARISTI: 5 SU 7, I MEMBRI ELETTI DELLA DIREZIONE NAZIONALE DELL'LSD, INTRAPRENDONO IL DIGIUNO CONTRO LA RAI-TV, PER OTTENERE INFORMAZIONE SUI GRAVISSIMI TENTATIVI DI ABROGARE LA COSTITUZIONE CON L'ELIMINAZIONE DELL'ISTITUTO REFERENDARIO E L'INTRODUZIONE DELLE LEGGI DI POLIZIA.

LA PROGRAMMATA MILITARIZZAZIONE DELLA SOCIETA' CIVILE, CON L'ACQUIESCENZA DELLA SINISTRA, PRENDE CORPO IN QUESTE SETTIMANE: POTERI ECCEZIONALI ALLA POLIZIA E LIMITAZIONE DELLE LIBERTA', RISTRUTTURAZIONE EFFICIENTISTICA (E DRASTICO RIARMO CON LE TRADIZIONALI CARATTERISTICHE "INTERNE") DELLE FORZE ARMATE.

CONTROLLO GENERALIZZATO O MILITARIZZATO, A MEDIO, E LUNGO PERIODO, DELL'INTERO SISTEMA PRODUTTIVO E DEI SERVIZI PER MEZZO DELLA "SCELTA NUCLEARE". NECESSARIO L'IMMEDIATO RILANCIO DELLE LOTTE POPOLARI CONTRO IL MILITARISMO, E L'ESTENSIONE DELLE PRATICHE DI LOTTA NONVIOLENTA, PER AVVIARE IL PROGETTO SOCIALISTA DI CONVERSIONE DELLE STRUTTURE MILITARI IN STRUTTURE CIVILI.

CONVOCATA LA PRIMA RIUNIONE, APERTA A TUTTI, DEL CONSIGLIO FEDERATIVO NAZIONALE DELL'LSD PER IL 28 E 29 GENNAIO A ROMA.

La costituzione formale della Lega Socialista per il Disarmo è avvenuta il 26 dicembre 1977 a Gavoi, presso Orgosolo, nel cuore della Sardegna. Gavoi è stato il primo dei numerosi comuni della Sardegna che, su basi antimilitariste e anticolonialiste, si sono offerti di ospitare la manifestazione del Natale contro le basi nucleari militari in alternativa alla Maddalena.

La Lega riunirà gruppi ed associazioni liberamente federate tra loro: associazioni dalle specifiche finalità antimilitariste (quali, ad esempio, il nuovo Comitato Romano per la smilitarizzazione dei forti e delle caserme); associazioni non specificamente antimilitariste (quali Comitati di quartiere, associazioni radicali, altri gruppi politici e culturali) che si assumano programmaticamente, in tempi e modi delimitati, impegni ed obiettivi antimilitaristi; gruppi locali, infine, dell'LSD, che si assumano di anno in anno, in assenza di iniziative specifiche locali, l'attuazione delle mozioni federali emerse nel congresso annuale della Lega. Non ci si iscriverà alla Lega: per garantire l'effettivo carattere federativo e decentrato, "per anelli", della LSD e vincolare le adesioni ad un'effettiva assunzione di responsabilità è prevista l'iscrizione alle singole realtà locali (che sono vincolate dal rinnovo del patto federativo all'attuazione della mozione politica generale annuale) che dovranno essere composte d

i almeno 5 iscritti per ognuno dei quali versare 5.000 lire annue agli organi federali. In Congresso, poi, ciascun iscritto alle associazioni avrà diritto al voto a titolo individuale. Gli organi federali dovranno dare attuazione (e questa è un'importante indicazione politica dell'Assemblea di Gavoi) ad un "ristretto mandato congressuale": non li si dovrà cioè caricare di irrealizzabili compiti politici, ma di una o due indicazioni di lotta che costituiscano il minimo denominatore comune per tutti i gruppi locali nel corso dell'anno statutario. Gli organi federali sono: il segretario e la giunta di segreteria, il tesoriere (le funzioni di questi organi saranno svolte per i primi 6 mesi di vita dell'LSD da una Direzione eletta a Gavoi e composta di 7 membri: Claudio Belbusti, Emilio Cesareo, Luisa Fiori, Giuliano Chilotti, Giovanna Marrone, Francesco Rutelli e Paola Vianello), il Consiglio Federativo. Entrano a far parte di diritto del Consiglio Federativo tutti i gruppi e le associazioni che faranno richiest

e di federazione alla Lega sulla base della piattaforma programmatica e dello Statuto federali (che verranno ratificati nel corso della prima riunione di CF in programma per il 28 e 29 gennaio a Roma) e presenteranno la propria, schematica carta programmatica, il proprio statuto, l'elenco e le quote degli almeno 5 iscritti. Il CF sarà integrato, nella misura di un terzo delle associazioni rappresentate, da membri eletti in Congresso; la sua composizione non potrà variare da Congresso a Congresso; chiunque potrà assistervi e parteciparvi, salvo che votare le deliberazioni vincolanti per la Lega. Altra peculiarità del CF sarà l'essere organo esecutivo, oltre che deliberativo, su specifiche iniziative attinenti l'informazione interna e nuove iniziative politiche urgenti che saranno affidate a gruppi di lavoro del CF in collaborazione con la segreteria. Si è ribadita anche la decisione di non federare la Lega con il Partito.

LE INDICAZIONI POLITICHE

Radicale, almeno finché questa non avrà espresso una sua dimensione apprezzabile di lotta politica. Altre indicazioni politiche: l'apertura di un rapporto di consultazione con il Gruppo Parlamentare Radicale, con il suo progetto di costituire un Centro di Studi Legislativi per la conversione delle strutture militari; il mantenimento di buoni rapporti di collaborazione con la LOC; lo studio di possibili iniziative comuni con la Lega per il Disarmo Unilaterale dell'Italia avviata da Carlo Cassola ed altri amici (in considerazione dell'esistenza di questa lega si è deciso di mutare nell'LSD l'originale dizione di Lega per il Disarmo); il sostegno per la diffusione di Alternativa Nonviolenta, che non dovrà trasformarsi nell'organo della Lega, ma potenziarsi come strumento di dibattito sulle lotte ed i progetti antimilitaristi, ecologisti, antinucleari nonviolenti; il rafforzamento del carattere internazionalista dell'LSD, già assicurato dalla partecipazione di gruppi di tutta l'Europa alla assemblea costitutiva

di Gavoi. La proiezione all'esterno dell'LSD sarà affidata anche alla piattaforma programmatica, sulla base della quale raccogliere adesioni ai progetti della Lega da parte di personalità ed ogni categoria di cittadini: già molto rilevante è l'adesione alla Lega da parte di Roberto Guiducci. Si è poi indicato come obiettivo della prima segreteria politica dell'LSD l'indizione di un convegno al massimo livello internazionale sulla Difesa Popolare Nonviolenta.

Gli impegni delineati per i primi 6 mesi di attività sono i seguenti: 1) Difesa dei referendum antimilitaristi, scadenza decisiva per la lotta di adeguamento della condizione militare al dettato della Costituzione, e per consentire un immediato successo alla battaglia per la smilitarizzazione e la sindacalizzazione delle forze di Pubblica Sicurezza. Su questo punto si deve registrare già l'inizio di un digiuno da parte di una decina di militanti dell'LSD assieme ad esponenti o militanti radicali per ottenere un'informazione corretta da parte della RAI-TV sugli 8 referendum rispetto ai gravissimi tentativi di abrogazione di cui sono fatti oggetto da parte delle forze del regime. Quando si concretizzeranno gli attacchi diretti ai due referendum antimilitaristi, la Lega prenderà le sue durissime contromisure nonviolente e di disobbedienza civile, sotto forma di autodenunce, obiezioni totali, violazioni palesi e dichiarate delle norme fasciste che il progetto Ruffini lascia sostanzialmente in piedi, secondo quan

to si deciderà al momento opportuno. 2) Collaborazione alla preparazione della III Marcia Antimilitarista Internazionale, che dovrà tenersi nell'estate in Spagna, Portogallo (non è del tutto sicuro), Francia, e concludersi in Sardegna. La Marcia sarà un momento fondamentale di incontro tra tutte le realtà internazionali di alternativa antimilitarista, ecologista ed antinucleare, particolarmente in vista della prossima scadenza elettorale europea; si concluderà con tre giorni di festa-mobilitazione alla Maddalena, che amplieranno i temi ed i programmi previsti per Natale.

APPELLO AI COMPAGNI

Un dato centrale della Lega, come si sta manifestando nei gruppi che sono nati in molte città, è dunque quello della non-settorializzazione nell'ambito dell'obiezione di coscienza: la lotta antimilitarista non riguarda solo la limitata area degli obiettori; va estesa a tutta la società, così come il militarismo opprime ed ipoteca l'intera vita civile. L'obiezione di coscienza degli "arruolabili", dunque, dovrà essere una delle forme di un'obiezione di coscienza agli eserciti che deve coinvolgere, nelle loro situazioni specifiche, le donne (per le quali si prepara il servizio militare femminile), i già congedati (ma ancora "militari"), i cittadini tutti, che contro le tasse "militari", contro la produzione e il traffico degli armamenti, contro il pericolo diretto delle presenze militari e nucleari.

Già oltre 30 gruppi e recapiti dell'LSD si sono costituiti: INVITIAMO TUTTI I COMPAGNI ED I GRUPPI ANTIMILITARISTI A METTERSI IN CONTATTO CON NOI, AI NN. 06/461988 E 4741032, A FORNIRE, ANCHE COME "DOPPIA TESSERA", LA LORO ADESIONE ALL'LSD, E A PARTECIPARE ALLA RIUNIONE DEL 28 E 29 GENNAIO, CHE SI TERRA' NEI LOCALI DI VIA DEGLI AVIGNONESI 12 A ROMA, CON INIZIO ALLE ORE 15 DI SABATO 28.

 
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