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Pannella Marco - 3 marzo 1978
Pannella rettifica
di Marco Pannella

SOMMARIO: L'on. Luigi Preti accusa i radicali e Pannella in particolare di cibarsi di brioches e tramezzini durante i loro digiuni. "L'Unità" accusa i radicali di aver speso i danari del finanziamento pubblico. Pannella annuncia querele, ma i giornali distorcono anche questa informazione.

(IL MESSAGGERO, 3 marzo 1978)

Chiedo di rettificare la notizia (»Il Messaggero 25 febbraio '78) dal titolo »L'Unità e Preti querelati da Pannella. Non ho querelato il Preti per aver definito la mia attività »uno spettacolo teatrale di secondo ordine o »per un accenno critico alla (mia) persona . L'illustre collega di Tanassi ha infatti pienamente il diritto di avere ed esprimere quella sua opinione e di criticarmi, del che non mi dolgo e poco mi cale. Ma così come non si ha diritto di rubare, non si ha il diritto nemmeno di mentire,

diffamare, caluniare la gente, attività alla quale invece il Preti è non di rado dedito. L'ho quindi querelato per aver egli scritto che durante i nostri digiuni ci si ciba in realtà con tramezzini e briosces ecc... La non violenza, i digiuni della fame e della sete, sono armi drammatiche e presuppongono, per poter essere usate senza ipoteche tragiche, la credibilità e l'onestà di chi li pratica. Ci si atribuisce dunque un comportamento ignobile, da una parte, e si creano i presupposti - con le menzogne e la diffamazione gratuita - di esiti anche mortali delle nostre lotte civili e pacifiche, per le quali sempre paghiamo di persona. Ecco perché ho il dovere di offrire a costui la posibilità di provare le sue asserzioni o di essere condannato per quel che è: un volgare e violento diffamatore. Anche il compagno Natta e il direttore dell'»Unità si dolgono, perché querelandoli con la più ampia facoltà di prove, ci comporteremmo secondo loro da »inquisitori , e contro la libertà di stampa. Essi affermano che abb

iamo speso, utilizzato gli 878 milioni del finanziamento pubblico, che invece non abbiamo nemmeno toccato, dopo che il Partito Radicale ce li ha restituiti. Natta ci chiede di »provare noi di non averli spesi. Strana concezione della giustizia: non è l'accusa a dover provare il delitto, ma l'imputato a dover dimostrare di non averlo commesso.

 
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