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Pannella Marco - 24 marzo 1979
Un Radicale
di Marco Pannella

SOMMARIO: A qualche settimana dalle elezioni, proposte radicali per evitare al massimo il rischio della dispersione dei voti in presenza di tre liste di opposizione di sinistra alla Camera dei Deputati: Democrazia Proletaria, Pdup, Partito radicale. Una sola lista su cui far confluire i voti in tre circoscrizioni periferiche; un accordo in sei circoscrizioni senatoriali per eleggere sei senatori di Nuova Sinistra. Le liste radicali aperte a tutti coloro che hanno contribuito ai referendum, perché, se vogliono, le utilizzino come "taxi" per il Parlamento: liberi, dopo, di ricominciare a discriminare i radicali perché "poco di classe".

(LOTTA CONTINUA, 24 marzo 1979)

I tempi stringono. Anche io come Foa, ho qualche idea in proposito. Diamo realisticamente ormai per ampiamente acquisito che vi saranno alla Camera tre liste della sinistra di opposizione: DP, PDUP, P.R. E quanto credo di poter affermare avendo anche parlato con compagni delle tre organizzazioni.

Per quanto riguarda noi radicali non abbiamo altra preoccupazione che quella che ci viene dalla sorte delle altre liste, dalla probabile o possibile dispersione di voti conseguente alla frantumazione dello schieramento che portò AO, Manifesto e LC e MLS a liste comuni nel 1976.

Abbiamo tutti il dovere di impedire che questo accada.

Abbiamo anche da garantire che al Senato sia presente questa volta un gruppo di opposizione: abbiamo pagato molto caro il fatto che non avessimo compagni al Senato.

1) Per la Camera propongo che i voti e i candidati delle tre formazioni confluiscano su una sola lista in tre circoscrizioni periferiche rispettivamente contrassegnate come DP, PDUP e PR, per cercare di garantire ulteriormente a DP e al PDUP la sicurezza del quoziente. Come radicali dovremmo impegnarci con candidati, mezzi, manifestazioni nazionali per fare di queste circoscrizioni dei poli di attenzione e mobilitazione anche nazionale se necessario.

2) Al Senato propongo un accordo in sei circoscrizioni, dove sarebbe sicura la elezione di sei senatori di Nuova Sinistra, se tutti ci unissimo.

Pur convinto che il PR sia elettoralmente la forza trainante dovremmo comportarci come in Trentino Sud-Tirolo: deve interessarci l'operazione unitaria e il fine della presenza al Senato di un gruppo pur minimo di compagni possibilmente non corvisierizzabili, ben più che aver molti »posti .

Subordino questo accordo al Senato (dove troveremmo agevolmente altre formule di presenza utile e redditizia) all'accettazione da parte di DP e del PDUP del loro accordo volto a garantire maggiormente la non dispersione dei voti dei compagni che li voteranno.

Non parlo di LC perché LC non esiste (e non si cessa dal ricordarcelo) come organizzazione politica. Me ne rammarico, ma è così. Le nostre liste radicali che dovranno essere aperte al massimo a tutte le componenti che hanno fatto dei referendum radicali grandi aggregazioni democratiche di massa, dovrebbero ovviamente essere aperte non solamente alla candidatura ma alla elezione di compagni come Mimmo Pinto e Marco Boato, Adriano Sofri o Enrico Deaglio, visto che Alex Langer e Sandro Canestrini probabilmente sono impegnati ad altro livello di militanza. Nessuna trattativa, quindi. A seconda delle varie ipotesi di risultati (da analizzare insieme con loro) due, tre o quattro compagni - per l'intera o per metà legislatura - dovrebbero esser invitati a usarci come »taxi . Passato il 10 giugno potremo e potranno dirci arrivederci e grazie.

Grazie per non aver fatto cazzate, aver usato nel miglior dei modi questi sessanta giorni, aver aumentato la forza di tutti e di ciascuno. Penso che il PR sia pienamente disponibile a questo disegno: conosco i miei compagni.

Poi tutti potranno, tutti potrete ricominciare a insultarci o aver vergogna di noi, perché - noi! - »poco di classe! .

 
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