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Sciascia Leonardo, Valitutti Salvatore - 10 dicembre 1979
Interrogazione parlamentare sulla scuola sperimentale di Santo Stefano Quisquina e risposta del ministro Valitutti

SOMMARIO: Perché la scuola in questione non è a indirizzo agrario, come sarebbe più opportuno? Perché non è stato confermato il triennio? Segue la risposta del Ministro.

(Atti Parlamentari - Camera dei Deputati - VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 10 DICEMBRE 1979)

SCIASCIA. - "Al Ministro della pubblica istruzione". - Per sapere - premesso che dall'anno scolastico 1975-76 è in funzione a Santo Stefano Quisquina, provincia di Agrigento, una scuola sperimentale ad indirizzo linguistico-pedagogico come sezione distaccata del liceo-ginnasio »Pirandello di Bivona; considerato che più rispondente alla realtà di quella zona sarebbe stata una scuola ad indirizzo agrario, per come era stata ed è avanzata richiesta al Ministero della Pubblica istruzione - 1) perché non è stata data, per l'anno scolastico in corso, prosecuzione e conferma del triennio e si sono invece spostate al liceo di Bivona le terze classi, lasciando a Santo Stefano le prime e le seconde ad esaurimento; e se questo provvedimento abbia una motivazione che non sia di puro e solito clientelismo; 2) se non convenga, visto il buon funzionamento della scuola a Santo Stefano, confermare il triennio, renderla autonoma e aggiungervi l'auspicato corso ad indirizzo agrario.

(4-012774)

RISPOSTA. - 1) Il funzionamento della terza classe del triennio sperimentale, nella sede di Santo Stefano Quisquina, è stato autorizzato ad esaurimento con provvedimento del 9 ottobre 1979, n. 571, tenuto conto che gli alunni sono tutti residenti nella suddetta località;

2) non si è ritenuto di poter autorizzare il nuovo indirizzo agrario per la mancanza totale delle condizioni necessarie ad un soddisfacente funzionamento e cioè locali, attrezzature, azienda agraria, corpo docente;

3) non si è ravvisata, infine, l'opportunità di concedere l'autonomia alla sezione staccata di Santo Stefano Quisquina, in quanto l'istituto non ha raggiunto una dimensione ottimale e tale da garantire per il futuro un adeguato sviluppo. Resta inteso, ovviamente, che le suesposte decisioni potrebbero essere riconsiderate, per l'avvenire, qualora dovessero mutare le condizioni che, allo stato attuale, le hanno determinate.

Il Ministro: VALITUTTI

 
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