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Bandinelli Angiolo - 1 gennaio 1980
Il discorso sul Gesto
di Angiolo Bandinelli

SOMMARIO. Colui che "riceve" il messaggio del terrorismo è, "consapevole o meno", suo complice. Il terrorista utilizza i mezzi della società di massa per far raggiungere al suo gesto l'effetto voluto, attraverso l'abile gestione delle modalità e degli stessi tempi. La "ripetizione" garantirà, alla fine, "l'effetto-qualità".

Si tenga comunque presente che il terrorismo "è un fenomeno intellettuale": i suoi "obiettivi, la scelta dei mezzi, sono sempre molto mediati": dunque anch'esso nasce dall'"interno del Politico". Se si vuole "uscire dal cerchio magico, dalla maledizione" del terrorismo, occorre "sgonfiare" la sua immagine e così rendere impossibile il ricatto".

(QUADERNI RADICALI, gennaio-giugno 1980 - Ripubblicato in "IL RADICALE IMPUNITO - Diritti civili, Nonviolenza, Europa", Stampa Alternativa, 1990)

Dimenticammo di analizzare il terrorismo dalla parte del soggetto, delle sue motivazioni, dei suoi dichiarati obiettivi. Il terrorismo si legge e si capisce guardando dalla parte di chi riceve il messaggio: in quanto egli è, consapevole o meno, complice del terrorista. Poiché il nocciolo del problema non sta nel gesto in sé, ma nel Discorso sul gesto. La moltiplicazione del messaggio operata nella società di massa e dai mezzi di comunicazione di massa garantisce che l'effetto sarà comunque raggiunto: esattamente quello che si voleva, in portata e in intensità. Quando poi nasca la preoccupazione di un suo affievolimento e scadimento, ecco che l'intensità di tono può persino essere sostituita - e vantaggiosamente - dal numero, puramente e semplicemente. Si accelerano, si stringono, si intensificano i tempi di esecuzione, si batte sulla ripetizione, e l'effetto-qualità sarà comunque raggiunto.

Ancora una osservazione. Non vi è dubbio che il terrorismo è un fenomeno intellettuale. I suoi obiettivi, la scelta dei mezzi, sono sempre molto mediati, passano per operazioni complesse, niente affatto semplici. Questo rafforza la certezza che nasca all'interno della sfera del Politico, che delle mediazioni è gestore impareggiabile.

In definitiva, se si vuole uscire dal cerchio magico, dalla maledizione, occorre sgonfiare e rendere impossibile che il ricatto venga ulteriormente esercitato. Occorre scendere a fondo, al di sotto del palcoscenico dove si agiscono questo ed altri Discorsi totalizzanti (lo stesso palcoscenico che vide i Discorsi del Fascismo e dell'Antifascismo, perché è il palcoscenico gestito dalla società del Politico).

 
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