Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 23 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Boneschi Luca - 20 giugno 1980
L'effetto SIPRA
di Luca Boneschi (Presidente del Centro di Iniziativa Giuridica Pietro Calamandrei)

SOMMARIO: Viene qui ricordata la denuncia della Centro di Iniziativa Giuridica Pietro Calamandrei, che ha rappresentato alla Magistratura torinese (sede legale della Sipra è Torino) le più evidenti tra le storture e le assurdità della gestione del pubblico denaro operate dalla Sipra. Sono decine di milioni di minimo garantito e di anticipazioni che la Sipra ha assicurato alla stampa comunista (come a quella democristiana, socialdemocratica, liberale e socialista) che devono essere giustificate con inserzioni pubblicitarie. Viene riportato un elenco delle testate gestite dalla Sipra e il minimo garantito o le anticipazioni.

(ARGOMENTI RADICALI, BIMESTRALE POLITICO PER L'ALTERNATIVA, Febbraio-Maggio 1980, N. 15)

Ormai la vicenda SIPRA, lo »scandalo , sta diventando argomento di indovinelli e barzellette. Per esempio, si cerca di ipotizzare il contenuto delle telefonate registrate dalla Guardia di Finanza, su ordine della Procura della Repubblica di Torino, e che pare siano state fatte tra il presidente PCI della Sipra, Damico, e la massima dirigenza del suo partito (corre il nome di Luca Pavolini). E per divertirsi d'ora in avanti, anziché comperare "il Male" si può acquistare "Rinascita": accanto a »Non è ancora un movimento di massa , di Donald Sassoon, si legge: »Raffreddore, naso chiuso? Vicks Sinex aiuta a liberare il naso , mentre all'articolo sul Sud Africa fa da "pendent" »bevi Granini i grandi genuini , alle pagine della cultura fanno da cornice »Manzotin l'unica carne in gelatina in lattina smaltata di bianco e »Meno quiz per una memoria a prova di computer, elettronica per giocare . E' l'"effetto Sipra". Sono le decine di milioni del minimo garantito e delle anticipazioni che la Sipra ha assicurato alla

stampa comunista (come a quella democristiana, socialdemocratica, liberale e socialista), che devono essere giustificate con inserzioni pubblicitarie: non importa che siano al di fuori di qualunque logica pubblicitaria e di mercato. Non fa nulla se i multicoordinati Ragno in puro filo di Scozia non acquisteranno più pubblico con le inserzioni su Rinascita. Il problema è far quadrare i bilanci.

L'effetto traino

Naturalmente una domanda è di prammatica: ma chi costringe lo spray nasale a fare pubblicità sulla rivista teorica del Pci, che fu di Palmiro Togliatti? "E' l'effetto traino". Poiché la Sipra gestisce in regime di monopolio perfetto la pubblicità radiotelevisiva; e poiché questa pubblicità ha una grandissima domanda (anche a causa del suo costo, relativamente basso in rapporto al mercato) e un'offerta limitata (perché lo spazio pubblicitario di RAI e TV deve essere contenuto in determinati tempi), l'inserzionista viene sottoposto a contratti capestro: ti faccio fare il carosello, ma tu mi sottoscrivi tot milioni di pubblicità per la carta stampata. Ci penserò poi io, Sipra, a distribuire oculatamente (cioè lottizzatamente) i milioni stessi.

Nella tranquilla gestione dell'"effetto traino" è intervenuta alcuni mesi fa, la denuncia del Centro di Iniziativa Giuridica Piero Calamandrei, che ha rappresentato alla magistratura torinese (sede legale della Sipra è Torino) le più evidenti tra le storture e le assurdità della gestione del pubblico denaro operate dalla Sipra: minimi garantiti appunto, anticipazioni, sconti e via dicendo. Ecco perché nasce »l'effetto Sipra : prima, magari, si dava il denaro del minimo garantito senza curare che il giornale avesse anche le inserzioni. Adesso bisogna far vedere che tutto è in regola, che si paga della pubblicità effettivamente fatta. E si raggiunge il ridicolo.

Lo »scandalo è stato salutato dai vari giornali della sinistra storica e del centro, altrettanto storico ormai, come »polverone , come campagna »orchestrata da grandi gruppi editoriali-pubblicitari , e gonfiata »dalle consuete mosche cocchiere radicali . L'unico scopo di questa campagna, sarebbe ovviamente quello di »impedire una presenza pubblica nel campo della pubblicità per la carta stampata e per l'emittenza privata (Pavolini).

Per una volta, dobbiamo confessare che l'idea in realtà non è stata nostra, l'abbiamo rubata. L'abbiamo sottratta proprio all'Unità e al PCI, che nel 1975-76 hanno condotto questa meritoria campagna con titoli di fuoco. Per esempio: »Nelle mani della consociata RAI miliardi per il clientelismo politico. Il ricatto della Sipra. Chi vuole spazi in TV deve pagare giornali »amici . Il triste "pendant" ormai esploso . Il triste "pendant" non è, questa volta, l'inserzione pubblicitaria della crema antibrufoli, come su Rinascita, ma i titoli degli stessi giornali quattro anni dopo: »Scandalo Sipra? Sì, quello orchestrato da certa stampa (l'Unità 4 aprile 1980) Fosse solo incoerenza, o cambiamento di opinione, pazienza. Ma la realtà, tristissima è un'altra: la sinistra storica, il PCI, ha smesso e abbandonato questa (come altre) campagna sacrosanta nel momento in cui è stato ammesso a godere di quei benefici e di quel clientelismo politico che giustamente criticava. Lo scandalo è stato creato e l'attacco è stato po

rtato non per mettere fine a una disgustosa operazione di regime, lottizzante e lottizzatrice, di finanziamento occulto della stampa di partito e fiancheggiatrice, ma per avere merce di scambio onde ottenere di partecipare alla spartizione della torta. Ed ecco così la fetta sotto la forma un po' stonata del collant Omsa per i lettori di Rinascita.

Il doppio binario comunista

Naturalmente il PCI non abbandona la politica del doppio binario, e nei dibattiti i suoi dirigenti continuano a parlar male della Sipra, salvo sostenerla nei fatti, goderne i frutti e attaccare il Centro Calamandrei che di parole non si accontenta: solo qualche mese fa, Claudio Petruccioli, in un dibattito a Radio Radicale, denunciava come un errore la presidenza Sipra accettata dal PCI e dichiarava che »la SIPRA è una perversione che va cancellata . Ma tra il dire e il fare, ci sono 900 milioni a l'Unità, 200 a Rinascita, 4000 (a metà con la Spi) a Paese Sera (le cifre sono riportate nella tabella allegata, tratta da Panorama del 16 luglio 1979).

Un meccanismo perverso, dunque, battezzato »traino dagli stessi amministratori della società, consente alla Sipra di imporre contratti di pubblicità per organi di stampa da lei gestiti: in pratica all'imprenditore privato si propone la contemporanea stipulazione di contratti di pubblicità sulle testate gestite dalla SIPRA come condizione per la stipulazione dei contratti di pubblicità radiotelevisiva. Il che viene realizzato, in termini di parvenza giuridica di liceità, giocando sull'apparente privatezza dell'ente societario SIPRA, e sulla tecnica giuridico-politica di confondere l'area degli interessi pubblici immettendovi strumentalmente istituti e strutture proprie del diritto privato.

Questa tecnica è stata definita strategia della confusione istituzionale. Con questa strategia si »pubblicizzano interessi privati ovvero, di contro e più spesso, si rendono formalmente »privati interessi pubblici, come nel caso in esame, per poter disporre senza controllo e (così si presume) senza responsabilità penali, a proprio piacimento, di ingenti mezzi finanziari che, diversamente, sarebbero sottoposti alle garanzie cui sono sottoposti i beni della collettività.

Altrettanto perverso del »traino , anche se meno appariscente, è lo strumento che la Sipra utilizza per distribuire alla stampa i denari raccolti: il »minimo garantito . Questo meccanismo, e cioè la garanzia di un determinato gettito pubblicitario indipendentemente dall'effettiva pubblicità raccolta, sposta il rischio di impresa dall'editore al concessionario di pubblicità.

Si tratta di un uso del denaro pubblico che riduce una sedicente attività imprenditoriale a dilapidazione garantita. E in quale direzione operi la dilapidazione risulta chiaro dall'elenco delle testate favorite.

La dilapidazione di regime

Questo tipico scandalo di regime, che aggiunge illegalità a illegalità, dilapidazione a dilapidazione, disamministrazione a disamministrazione; questa utilizzazione del denaro pubblico assolutamente perversa, non si ferma qui.

Con i meccanismi descritti, infatti, si viola e si sovverte la legge sul finanziamento pubblico dei partiti, in quanto vengono erogate somme (minimi garantiti) a organi di partito (c'è tutto l'arco costituzionale, come da tabella): si concretizza così la fattispecie che la legge sul finanziamento pubblico vieta, e cioè »un finanziamento o contribuito sotto qualsiasi forma ed in qualsiasi modo erogato da parte di... società con partecipazione di capitale pubblico superiore al 20% o di società controllate da queste ultime .

E' proprio in base a questi dati e ragionamenti che il Centro Calamandrei, oltre a rivolgersi alla magistratura torinese (la quale, come è noto dai giornali, sta procedendo per concussione, peculato per distrazione e violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti ed ha effettuato quelle registrazioni telefoniche cui accennavo all'inizio), ha chiesto alla Presidenza della Camera, responsabile dell'erogazione del finanziamento pubblico, di sospendere i pagamenti in attesa che si verifichi la regolarità dei bilanci dei partiti a questo proposito: ma tutti i solleciti e le istanze sono rimaste senza esito, al punto che il Centro Calamandrei sta valutando la possibilità di adottare iniziative giudiziarie per quelle che appaiono essere vere e proprie omissioni di atti dell'ufficio da parte della Presidenza della Camera.

Evidentemente la logica della lottizzazione, della spartizione, della confusione istituzionale, dell'uso privato del pubblico denaro, della disamministrazione, sta intaccando anche le più alte istituzioni dello Stato. Non è una novità in assoluto, ed è ben triste comunque. La tristezza diventa sgomento se si pensa all'uso che della Presidenza della Camera sta facendo il PC, il partito cioè che quattro anni fa tuonava contro la Sipra e che oggi, entrato nella torta, non solo mangia, ma tace, acconsente, e protegge compagni, amici, e »nemici .

Testate gestite dalla SIPRA

Minimo garantito o anticipazioni ("in milioni")

Il Popolo, quotidiano della Dc 550

L'Unità, quotidiano del Pci 900

Avanti!, quotidiano del Psi 900

Umanità, quotidiano del Psdi 230

Il manifesto 120

Il Lavoro, quotidiano socialista di Genova 500

Avvenire, quotidiano cattolico di Milano 1.350

Gazzetta del Popolo, di Torino 2.100

Paese Sera, di Roma (contratto a metà con la Spi) 4.000

L'Ora di Palermo (contratto a metà con la Spi) 6.800

Il Giornale Nuovo (contratto a metà con la Spi) 6.800

Il Fiorino, quotidiano economico romano 900

Vita, quotidiano romano della sera 150

L'Occhio, quotidiano popolare della Rizzoli 3.500

Corriere mercantile/Gazzetta del lunedì, di Genova 420

La Discussione, rivista ideologica della Dc 50

L'Opinione, periodico ideologico del Pli 50

Mondoperaio, mensile del Psi 40

Ragionamenti, rivista ideologica del Psdi 40

Periodici Cgil-Cisl-Uil 150

Rinascita, settimanale ideologico del Pci 200

Critica sociale, rivista settimanale socialista 150

Noi donne e altri periodici delle cooperative 300

Il Borghese, settimanale di destra 300

Successo, mensile economico vicino al Psi 450

Cosmopolitan, mensile per la donna 100

Gruppo editoriale Electa (riviste di architettura) 100

Madre, mensile cattolico di Brescia 100

Rusconi editore 16.500

Sorrisi e Canzoni TV 8.500

Inserto illustrato quotidiani Rizzoli 3.500

 
Argomenti correlati:
sipra
denuncia
centro piero calamandrei
stampa questo documento invia questa pagina per mail