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Pannella Marco - 1 agosto 1980
Morire per Danzica
Marco Pannella

SOMMARIO: L'indifferenza dei paesi occidentali e delle forze politiche, di sinistra come quelle liberali, per i moti di Danzica. Con l'alibi della necessità di garantire la stabilità degli "assetti statali" esistenti all'est, si finisce per fornire copertura politica ai regimi totalitari.

(Lotta continua - Agosto 1980 da " Marco Pannella - Scritti e discorsi - 1959-1980", editrice Gammalibri, gennaio 1982)

Ha ragione Jacoviello. Così come tra Sforza, Sturzo, Salvemini, Rosselli, e anche Croce, Gramsci e Terraccini, l'Occidente "liberale e democratico" sceglieva Mussolini, così come Churchill dichiarava che - se italiano sarebbe stato fascista; cosi come la Francia del Fronte popolare lasciava sterminare dagli aerei nazisti e dalle truppe di Mussolini e Bonaccorsi i repubblicani spagnoli; così come a Monaco si sanciva il tradimento francese e occidentale della Polonia, dei Sudeti e di altri; così come le sanzioni economiche venivano decise solamente per poi rilevarne l'inefficacia o meglio l'inconvenienza, così come Stalin sceglieva alleanze tattiche e storiche con Hitler, mentre mandava ad assassinare Trotzkj, e sterminava popolazioni intere e l'intero Stato maggiore della Rivoluzione d'ottobre; così come i comunisti francesi per settimane propugnarono la non-resistenza contro gli invasori nazisti, trattandosi di scontro fra "capitalisti", in ottemperanza agli ordini della III Internazionale che contava Toglia

tti fra i massimi esponenti; così oggi i Paesi del "Patto Atlantico", USA e coda italiana per primi, sono solidali con gli "assetti statali" dei paesi del "Patto di Varsavia".

In Italia, il sacro fuoco liberale e democratico sembra, infatti, restio ad ardere, come sterpaglia bagnata. Certo il sindacato ha ieri accolto il nostro invito e ha deciso di inviare una delegazione in Polonia: ma nessuno, nessuno ha rilevato che questa decisione era stata definita prontamente dall'Unità "folkloristica". Meglio, per i preambolisti e non, chiacchierare su Pajetta e sul teologo della vita democratica consociativa nell'unità nazionale, per un comunismo autentico, Pietro Ingrao.

I compagni socialisti - come troppo spesso- scambiano la contegnosità, il contegno, con la serietà e il senso dello Stato e della politica. Perfino l'amico Baget-Bozzo serve per far osservare che molti di quelli (ma chi?) disposti a "morire per Danzica" non sono morti ieri per la Bolivia: così che possiamo tranquilli continuare a "vivere" in qualsiasi caso, tanto non si può "morire" più di una volta.

Accade lo stesso per lo sterminio in corso di 40 milioni di persone per fame. Anzi, con unanime decisione, i radicali- colpevoli di averlo quanto meno fatto notare - sono stati esclusi dalla delegazione parlamentare italiana che andrà dopodomani all'ONU, per il terzo decennio della "Lotta contro la fame", a opera della squadra Andreotti. E, a Parigi, la Simone Veil ha deciso di escludere anche lei il solo rappresentante del gruppo del quale facciamo parte, unico su nove, per la delegazione del P.E.

Mentre l'ambasciata di Polonia, a Roma, concede in cinque minuti il visto a fotografi e giornalisti, e da tre giorni rifiuta di concederlo a M.A.Macciocchi e a me. C'è del rigore, tra gli assassini.

 
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