Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 23 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Pannella Marco - 1 novembre 1980
NOI E I FASCISTI: (9) Nuovo corporativismo
di Marco Pannella

(dichiarazione, dicembre '75)

SOMMARIO: Una raccolta di scritti sull'antifascimo libertario dei radicali: riconoscere il fascismo vuol dire capire quello che è stato e soprattutto quello che può essere. Troppo spesso dietro l'antifascismo di facciata si copre la complicità con chi ha rappresentato la vera continuità con il fascismo, la riproposizione di leggi e di metodi propri di quel regime.

("NOI E I FASCISTI", L'antifascismo libertario dei radicali

a cura di Valter Vecellio, prefazione di Giuseppe Rippa - Edizioni di Quaderni Radicali/1, novembre 1980)

Lo stato italiano rivendica oggi il diritto di giudicare in modo fascista, avendone finalmente le capacità tecnica grazie alla legge Reale.

Ci troviamo di fronte a una falsa legalità, che maschera la violenza delle istituzioni: e l'essenza del fascismo è l'essenza delle istituzioni. Se il fascismo erano i sicari, i Dumini, i Farinacci, allora oggi il fascismo è il Movimento sociale, e basta. Ma i sicari, i teppisti vengono scambiati per fascismo solo perché fa comodo; il fascismo è stato un fatto vincente quando ha coinciso con il potere e con lo stato, con l'esercizio violento, ma "legittimo" di una certa ideologia. E se continuità si deve stabilire, è chiaro che storicamente il successore del partito nazionale fascista è la DC.

Il fascismo non ha avuto solo un volto demoniaco, ha avuto anche il volto ragionevole dello stato corporativo: quello stesso volto che oggi è più chiaro di 40 anno fa. Quando vediamo i sindacati sostenere il governo e non volerne la crisi; quando vediamo il presidente della Confindustria magnificare la serietà e la responsabilità del leader del sindacato Lama; manca poco per aver la fotografia dello stato corporativo che i fascisti non ebbero il tempo di attuare. Cioè il potere burocratico al centro collabora con i rappresentanti dei lavoratori formalmente uniti - unitari - e con il capo del padronato. Ecco, se non vogliamo credere masochisticamente che l'antifascismo è stato battuto per decenni da quattro sicari e assassini, dobbiamo riconoscere che questa sconfitta ha avuto un'altra causa, che poi è questa forza oggettiva di classe.

"Marco Pannella "

 
Argomenti correlati:
antifascismo
giustizia
stampa questo documento invia questa pagina per mail