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Pannella Marco - 30 settembre 1981
Lettera a Giovanni Bersani
di Marco Pannella

SOMMARIO: Lettera a Giovanni Bersani, deputato europeo, Co-presidente del Comitato Paritetico ACP-CEE, per formulargli una serie di osservazioni sull'ordine del giorno della riunione del Comitato del 3O settembre-1 ottobre a Strasburgo.

(Lingua dell'originale: italiano)

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Sig. Giovanni Bersani

Copresidente del Comitato

Paritetico ACP-CEE

30 settembre 1981,

Signor Copresidente,

Nella mia qualità di membro dell'Assemblea Consultativa ACP-CEE Le rivolgo alcune osservazioni sul progetto di o.d.g. dell'organo che Lei presiede, le cui deliberazioni si riflettono direttamente sui lavori dell'Assemblea di cui faccio parte:

a) Il progetto di ordine del giorno sottoposto all'approvazione del Comitato Paritetico conferma, una volta di più, che Lei e gli altri membri dell'Ufficio di Presidenza intende impedire che le istitutzioni parlamentari della Convenzione di Lomé dibattano del problema della fame nel mondo e dei suoi aspetti essenzialmente politici. Ancora una volta, infatti, non vedo figurare un punto sulla discussione e votazione della proposta di risoluzione ACP-CEE 24/80 sullo sradicamento della fame e della malnutrizione che ho presentato all'Assemblea il 24 settembre 1980.

Ora, poiché l'art. 15 del nostro Regolamento prevede che

"L'assemblea affida l'esame delle proposte di risoluzione al Comitato Paritetico, che le sottopone, quindi, le proprie conclusioni contenenti un dispositivo di voto"

le chiedo formalmente di far inserire questo punto all'o.d.g. se non si vuole contravvenire per l'ennesima volta se non altro alle regole che noi stessi ci siamo imposti.

b) Che non si voglia discutere del documento PANNELLA, passi, ma che non si apra un dibattito su quello che é accaduto all'ONU col fallimento dei negoziati globali e della stessa strategia per il III decennio per la sviluppo, al Consiglio Mondiale dell'Alimentazione di Novi Sadr, alla Conferenza di Parigi sui Paesi meno Avanzati, sulla preparazione del vertice di Cancun, sul "fin de non recevoir" alle proposte del rapporto della Commissione Brandt...cio' pare francamente scandaloso.

c) Il gruppo di lavoro ad hoc sulla fame nel mondo è stato messo di fatto nell'impossibilità di compiere il suo mandato ed è stato utilizzato come alibi per insabbiare le proposte più concrete sul problema della fame e della malnutrizione; lo si è voluto istituzionalizzare come una sorta di commissione permanente per meglio sepellirvi il solo dibattito politico urgente e possibile del Comitato, attentando cosi ai diritti e ai doveri delle nostre istituzioni parlamentari.

Cio' è avvenuto malgrado la presidenza fosse afidata al presidente Kassé al quale va la mia considerazione e la mia stima. Quanto affermato trova puntuale conferma nell'analisi della dichiarazione costitutiva del gruppo di lavoro ad hoc, che del resto io stesso ho contribuito a redarre (doc.CA/CP/173/All. IV): nel I· paragrafo nell'elenco dei testi che il Comitato è chiamato ad esaminare non figurano i documenti delle istituzioni parlamentari di Lomé II; tutti sanno invece che la mia risoluzione è stata arbitrariamente demandata al gruppo di lavoro, proprio per impedire che venisse discussa in plenaria.

Nel II· paragrafo il Comitato viene incaricato di presentare "già in occasione del prossimo Comitato Paritetico" proposte concrete: ora, niente di tutto cio è stato fatto e il relatore generale si limiterà, cosi sembra, a presentare una "comunicazione". E' per questo, peraltro, che ho intenzione di presentare una proposta di risoluzione per la soppressione del Comitato ad hoc.

d) Quanto al processo verbale della riunione di Freetown, mi limito ad allegar Le il documento che preparammo all'indomani del viaggio in Sierra Leone.

e) Il Comitato Paritetico aveva adottato una risoluzione il 26 febbraio 1981 in cui si chiedeva al Consiglio dei ministri ACP-CEE, tra l'altro, di presentare la propria relazione annuale entro e non oltre il 30 giugno di ogni anno. Questo per consentire ai membri degli organi parlamentari di esaminarla con la dovuta completezza. Ora, alla vigilia del nostro appuntamento annuale, non siamo ancora in possesso del documento in questione. Mi auguro che Lei, signor copresidente, voglia esprimere al Consiglio la nostra condanna per la scarsa considerazione in cui è tenuto il Comitato.

Tengo infine a ricordarLe quanto mi stia a cuore la sorte del nostro copresidente Gérard Ouedraogo tuttora in residenza sorvegliata da un regime militare voltaico. Cosa intende fare per testimonaire l'interessamento del Comitato nei confronti del suo copresidente?

Da parte mia, resto dell'avviso che espressi in occasione della nostra ultima riunione.

I miei più distinti saluti

Marco Pannella

 
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