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Pannella Marco - 1 dicembre 1981
PRESIDENTE SPADOLINI, SE SMETTESSIMO LE CARTE FALSE?
di Marco Pannella

SOMMARIO: Disastroso il bilancio dello Stato del Governo Spadolini: nessuna svolta concreta è stata compiuta verso una politica di sviluppo e di pace. Il Partito radicale pronto ad avviare una lunga lotta in difesa della vita, del diritto e della pace, e per un nuovo, grande e giuridicamente fondato processo di Norimberga contro tutti coloro - Spadolini compreso - che di fatto e di diritto sono responsabili di concorso in genocidio.

(LOTTA CONTINUA, 1 dicembre 1981)

"Caro presidente, mi consenta un'osservazione preliminare. Il comportamento dello stato nella vicenda dei tre giovani che lottano all'estremo della loro vita per veder rispettato il loro diritto costituzionale a un processo rapido, o alla libertà, mostra quanto sia vano illudersi che, in un mondo in cui si consente al potere di sterminare decine di milioni di innocenti, il vigore del diritto, la vita del cittadino, il diritto stesso a una vita sopportabile per i senza casa, i senza lavoro, i pensionati, gli handicappati, e infine per quanti anelano a un po' più di ordine e di pulizia, di giustizia e di umanità e di pace, siano beni di cui poter far conto.

E comunque, siamo alla vigilia immediata della grande scadenza parlamentare, del dibattito contro il nuovo olocausto, per la pace, e per un vero sviluppo. Lei sa bene quanto il suo bilancio sia disastroso; al punto da esser stato indotto, in ogni recente occasione, a ingannare l'opinione pubblica, e lo stesso Presidente Pertini. Né a Londra, né a Roma, infatti il governo che lei presiede ha compiuto alcunché nel senso di una svolta concreta nella politica di vita, di sviluppo, e di pace; e piuttosto ha fatto molto nella direzione opposta. Tant'è vero che lei è arrivato fino a millantare il piano Pisani come una risposta positiva e adeguata alla volontà di assicurare la salvezza dallo sterminio di milioni di persone, quando di altro non si tratta che di un aleatorio piano di spese per 50 miliardi di lire (!) tratti per giunta da residui passivi del bilancio della Comunità. Piccola buona azione in quanto tale, aberrante mistificazione nel contesto in cui viene usata da lei, e qualche altro.

Ciò malgrado, signor presidente, giudicheremo il suo governo dal suo comportamento concreto, oggi e domani, nei riguardi dello spirito e soprattutto della lettera della mozione firmata da 150 parlamentari della maggioranza, oltre che da una minoranza di parlamentari di opposizione. Speriamo ancora che lei sappia compiere, in questa circostanza, una scelta positiva, chiara e decisa, mostrando la forza e l'umiltà di riconoscere che, per andare avanti, dovete mutare la vostra politica su questo terreno. E' per questo che le indirizzo un appello pubblico che spero davvero possa restare amichevole e fiducioso.

Altrimenti, fra le altre conseguenze, il mio partito sarà tenuto ad avviare la lunga lotta per arrivare, in difesa del diritto, oltre che della vita e della pace, a un nuovo, grande, e stavolta giuridicamente fondatissimo processo di Norimberga contro tutti coloro - e lei fra quelli - sono di fatto e di diritto responsabili di concorso in un genocidio, in uno sterminio, che potrà far impallidire fino a farlo svanire il ricordo della barbarie nazista."

 
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