SOMMARIO: Marco Pannella deplora che "all'oscena guerra" delle Malvine si dedichi tanto più spazio informativo che non all'iniziativa sulla fame nel mondo. Respinge "con sdegno" gli "alibi etnici" invocati per giustificare l'appoggio al "regime" argentino, che ha la responsabilità di oltre "ottomila desaparecidos".
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(COMUNICATO STAMPA, 21 maggio 1982)
Il posto che l'oscena guerra per le Malvine dovrebbe avere sui giornali è quello della cronaca nera, poichè vede i suoi protagonisti sempre più chiaramente rivelarsi come dei pericolosi quanto potenti manigoldi o mentecatti.
Invece, come per l'infamia terroristica, assistiamo a un vero festival dei mass-media così discreti e silenti quando si tratta di informare di un nuovo olocausto di 30 milioni di persone all'anno per fame e sfruttamento e sulle iniziative per vincerlo; o sulle guerre in corso nel Medio Oriente o negli altri focolai del Terzo e Quarto mondo. Ciò detto respingiamo con sdegno gli alibi etnici che certa gente di governo invoca ora per giustificare lo squallido comportamento imposto all'Italia di conforto e sostegno al regime argentino.
Mai, infatti, questi signori hanno mosso un dito o elevato una protesta dinanzi agli oltre 8 mila desaparecidos, agli assassinati di origine italiana da parte dei generali fascisti di Buenos Ayres.
Per una volta siamo d'accordo con Scalfari, che se ne intende. E diciamo anche noi a costoro: magliari!