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Pannella Marco - 7 agosto 1982
PANNELLA... I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA E DEL CONSIGLIO AVEVANO IL DIRITTO E IL DOVERE DI RESPINGERE LE DIMISSIONI DEI MINISTRI SOCIALISTI , IMPEGNATI ANCH'ESSI IN CRISI PARLAMENTARI.

SOMMARIO: La Camera ha fatto bene a lasciar cadere il "decreto" che mette in atto la nuova "stangata", in quanto esso era "manifestamente inconstituzionale" . Ma Pannella deplora e si "rammarica che l'impegno solennemente preso dal Presidente della Repubblica e dal Presidente del Consiglio di non più tollerare crisi extraparlamentari [...] sia disatteso". Si deve attribuire al PSI, per le dimissioni presentate dai suoi ministri, "la responsabilità politica di questa ulteriore, grave offesa alla Costituzione e al Parlamento". Perché tanta fretta? "P2, Calvi, Carboni, in particolare, e le sue valigie, non c'entrano".

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(COMUNICATO STAMPA, 7 agosto 1982)

Ricordato che il decreto era manifestatamente incostituzionale, come più della metà degli 86 decreti fatti controfirmare dal presidente della Repubblica, e che la Camera ha quindi fatto benissimo a farlo cadere, ricordato che esistono seri dubbi sulla efficacia delle misure ora decantate come progressiste e adeguate; che l'assenza di 31 parlamentari socialisti, e il segreto del voto dei restanti non consentono certo al PSI il tono accusatorio verso gli altri che ha assunto; che la "stangata" di fatto costituisce una manovra contro i lavoratori e i poveri per reperire dalle loro tasche le risorse impegnate nella politica di riarmo (74.000 miliardi in lire '86 di soli acquisti di sistemi d'arma) voluta innanzitutto dal PSI anche se tollerata da tutti tranne che dal PR; ciò detto e ricordato, dunque, esprimiamo il più vivo e formale rammarico che l'impegno solennemente preso dal Presidente della Repubblica e dal Presidente del Consiglio di non più tollerare crisi extraparlamentari, impegno costituzionalmente ob

bligato, sia disatteso.

Poichè questo impegno era anche quello di tutta la maggioranza di Governo, il Presidente della Repubblica e quello del Consiglio avrebbero almeno potuto chiedere ai ministri del PSI di ritirare le proprie dimissioni, o di non presentarle, per consentire l'adempimento di questa procedura costituzionale.

Non risulta che questo sia stato nemmeno tentato. Ora apprendiamo invece che "non si manda alle Camere un Governo dimezzato". Abbiamo chiarito perchè non troviamo soddisfacente questa tesi. Ora aggiungiamo che nel caso che fosse accolta si dovrebbe chiaramente attribuire al PSI anche la responsabilità politica di questa ulteriore, grave offesa alla Costituzione ed al Parlamento.

C'è da chiedersi perchè lo ha fatto, e perchè altri l'hanno tollerato. Sembra che d'un tratto una strana fretta si sia imposta a certi ambienti politici. P2, Calvi, Carboni, in particolare, e le sue valigie, non c'entrano."

 
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