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Notizie Radicali - 5 febbraio 1983
Cicciomessere espulso dal kompagno Angelini

SOMMARIO: 300 miliardi di aumenti al personale militare in discussione alla Commissione Difesa: i radicali non devono partecipare ai lavori. Il Presidente Angelini aggredisce Cicciomessere e lo espelle. Proteste di Accame (Psi), Belluscio (Psdi) e Lo Porto (Msi). I ringraziamenti di Lagorio per la rapidità dell'iter. I futuri obiettivi dell'asse Lagorio-Jotti.

(NOTIZIE RADICALI N. 4, 5 febbraio 1983)

L'ordine da caserma regna alla Camera, grazie al PCI. L'esempio più clamoroso di questi giorni è l'espulsione fisica (accompagnata da qualche robusto spintone) del deputato radicale Roberto Cicciomessere dalla Commissione Difesa. Si discuteva di una aumento per il personale militare: altri 300 miliardi, complessivamente, che andavano ad aggiungersi alle migliaia e migliaia già stanziati nell'82 e previsti per l'83. Cicciomessere aveva, solo, inchiodato i 45 deputati della commissione ad una durissima battaglia parlamentare, giorno e notte. Ad un certo punto è scattato il blitz. Con un'interpretazione spudoratamente falsa di una vecchia "circolare Ingrao" (che non veniva letta integralmente, giacché se così fosse avvenuto ne sarebbe risultato chiaro il pieno diritto dei deputati radicali a partecipare ai lavori) il presidente comunista della commissione, Angelini, tentava di tagliar fuori dal dibattito alcuni parlamentari del P.R. La manovra era evidentemente concordata con la presidente della Camera, Nilde J

otti: di fronte alle proteste e ai richiami al regolamento di Cicciomessere, Angelini prima lo aggrediva fisicamente, prendendolo per il collo, e poi lo espelleva consentendo così l'approvazione della legge nel giro di un'ora. Indignati, hanno protestato per questo indicibile atteggiamento anche i deputati Belluscio (PSDI), Accame (PSI), Lo Porto (MSI), tutti della commissione difesa.

Il 12 febbraio, sull'Unità (pagina 6), compariva la seguente nota che riportiamo integralmente:

"Il ministro della Difesa, Lagorio, ha inviato ieri al presidente della commissione difesa della Camera, compagno Vito Angelini una lettera per ringraziarlo della rapidità con la quale la commissione ha varato, in sede redigente, la legge per i miglioramenti delle indennità al personale militare. Ringraziamenti meritati, dal momento che la commissione ha accelerato notevolmente, da quando è presieduta dal compagno Angelini, i suoi lavori. E questo nonostante che, proprio su questa legge (sulla quale peraltro i comunisti mantengono molte riserve) la commissione ha dovuto subire l'altro ieri i ritardi imposti dallo show del radicale Cicciommessere, spalleggiato dai suoi colleghi di partito, dal MSI e dal socialdemocratico Belluscio".

L'asse Lagorio-Jotti poteva così spuntarla, grazie al "compagno" Angelini, lo "svelto". Quest'ultimo per l'occasione ha ricevuto una medaglia di bronzo, e non ancora d'oro, avendogli il signor Ministro accluso ai "sentiti ringraziamenti" la richiesta di altrettanto "svelta" approvazione di altre due leggi concernenti la stessa materia.

Quanto a Roberto Cocciomessere, ha così commentato questa vicenda:

"Non potevano mancare i ringraziamenti di Lagorio al ``compagno'' Vito Angelini, che con un blitz da manuale è riuscito ad eliminare le ultime sacche di resistenza alla Commissione Difesa e quindi a far approvare in meno di un'ora un provvedimento che i suoi predecessori non erano riusciti a varare in un anno. Non contento di tutto ciò il ``compagno'' Angelini ha fatto aumentare di ben 100 miliardi gli stanziamenti che i contribuenti dovranno pagare annualmente alla casta militare. Quella stessa che ha espresso in questi trent'anni uomini come De Lorenzo, Henke, Maletti, Birindelli, Giudice e Torrisi. Finalmente questi militari hanno un uomo degno di loro che riuscirà a riportare ordine e disciplina nella Commissione Difesa. Non potranno mancare in futuro i ringraziamenti di Reagan ad una Presidente che con gli stessi metodi polizieschi riuscirà ad impedire che la Camera metta il naso nella questione dei Cruise a Comiso e nelle sporche faccende delle esportazioni di armi alle peggiori dittature del terzo mon

do. Nel frattempo Vito Angelini dovrà contentarsi delle fanfare e degli onori che gli saranno tributati a Beirut da Lagorio in persona, e dagli Stati Maggiori per il ruolo di ascaro fedele che con tanta dedizione è riuscito a ricoprire non appena si è insediato nella poltrona di Presidente. Lagorio e Angelini si sono infatti incontrati nei giorni scorsi a Montecitorio proprio per concordare il viaggio che la Commissione Difesa farà nel Libano la prossima settimana. Anche per questo il ``compagno'' Angelini aveva fretta"

 
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