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Pannella Marco - 2 marzo 1983
O il golpe o il caos

SOMMARIO: Le elezioni anticipate convocate per impedire l'emorragia di voti che il Psi, spalleggiato da Pri e Pci, teme per sé e per gli altri. Settori NATO e multinazionali, e con loro industriali moderni come De Benedetti, convinti da tempo che sia necessario un evento straordinario, non tradizionalmente democratico, per azzerare il debito pubblico.

(NOTIZIE RADICALI N. 6, 2 marzo 1983)

Dichiarazione del Segretario del Partito Radicale, Marco Pannella, rilasciata il 23 aprile:

L'alibi è semplicemente grottesco: una prova amministrativa che riguarda meno di un quinto del corpo elettorale e nessuna grande città condizionerebbe l'attività di governo, mentre non dovrebbero condizionarla le elezioni generali politiche europee del 20 Maggio 1984. Di elezioni in autunno, invece, non v'è traccia altro che nel comaraggio politico di un paio di ministri.

Il Psi, seguito per poveri motivi dal Pri, e per disperata ottusità dal Pci, sta realizzando semplicemente un ricatto: poiché più tardi avremo meno voti, ci comodano le elezioni subito; altrimenti il caos.

Poiché la risposta sembra essere di accettazione del ricatto è necessario chiedersi e chiedere cosa c'è dietro. E' legittimo il dubbio che si tratti di quelle stesse oscure ispirazioni internazionali che gravano da venti anni sull'area Mediterranea e che ha mancato il colpo, in Italia, da De Lorenzo alla strategia della tensione e della valorizzazione dei terrorismi, fino al disegno della P2 che fu sul punto di realizzarsi con la tentata fornitura del cadavere di D'Urso.

Non è mistero, ormai, che settori NATO, e multinazionali, sono ormai convinti da tempo, come industriali "moderni" alla De Benedetti, che occorre entro quest'anno qualche "evento straordinario" non tradizionalmente democratico "per azzerare l'immenso passivo economico a spese della collettività e consentire l'affermazione del "management" e dello sviluppo".

Se le elezioni - truffa anticipate grazie ad una crisi - bidone non ottenessero i risultati scontati, la rivincita sarebbe richiesta nel maggio 1984, con le elezioni "europee" già indette. Ci si vuole liberare di Pertini e si ha urgenza d'insediare al suo posto Fanfani, o Andreotti, o qualche "laico" che serve così bene, con la sua bella faccia alla crema, e la sua stupidità, politica, alla politica dello sfascio.

Lottiamo contro tutto questo. Con determinazione e speranza, fra l'ignavia intellettuale e civile degli addetti alla civiltà di questo Paese".

 
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