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Notizie Radicali - 16 maggio 1983
(2) CENSURA! - Per ricreare legalità e democrazia

SOMMARIO: Le condizioni di Marco Pannella al 36· giorno di sciopero della fame e al 6· giorno di sciopero della sete. Bollettino medico: "da 24 ore asserita l'entrata nella zona di rischio sia cellulari che tubolo renali"; "la situazione clinica diverrà incontrollabile nel'arco delle prossime 24-36 ore nel caso di persistenza della mancata assunzione di liquidi". I possibili sviluppi della situazione politica.

(NOTIZIE RADICALI N. 9, 16 maggio 1983)

Roma, 17 giugno, in chiusura del giornale, Marco Pannella è al 36· giorno di sciopero della fame e al 6· di sciopero della sete.

Ha iniziato lo sciopero della fame per sollecitare tre decreti del governo: uno per salvare con urgenza dalla morte certa 3 milioni di agonizzanti per fame nel mondo, così come chiedono da tempo con puntuale consapevolezza e insistenza 3.200 sindaci rappresentanti 30 milioni di cittadini; uno per aumentare subito a 400 mila lire il mese le pensioni sociali e i minimi delle pensioni previdenziali; uno per garantire legalità e autenticità alla campagna elettorale falsificata dalla disinformazione o dall'informazione di parte fornita con criteri di regime dalla stampa e soprattutto dalla Rai-Tv e dai network.

Ha innestato allo sciopero della fame quello della sete sabato 11 giugno, quando è apparso in tutta evidenza che l'opera di sabotaggio della verità in termini di cronaca, e di prevaricazione del consenso popolare con l'utilizzo di parte non solo dei telegiornali ma delle trasmissioni di "varietà" da parte della Rai-Tv, ed anche delle concentrazioni televisive private, falsificava senza appello la campagna elettorale.

A determinare questa sua ultima decisione è stata l'udienza sollecita e vigile con cui il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio hanno risposto alla denuncia dei radicali, che avevano fatto pervenire all'uno e all'altro la documentazione contenuta nel dossier che pubblichiamo. Pannella ha ritenuto di dover fornire un sostegno urgente e senza riserve alla disponibilità immediata del Presidente Pertini.

Oggi, 17 giugno, il collegio medico ricorda che "già da 24 ore ha asserito l'entrata nella zona di rischio di danni sia cellulari che tubolo renali" e avverte che "la situazione clinica diverrà incontrollabile nell'arco di 24/36 ore, sempre nel caso ovvio della persistenza della mancata assunzione di liquidi".

Marco Pannella persiste. Rischia la vita. L'ha buttata con serena consapevolezza e tranquilla coscienza su un tappeto verde dove è in gioco la democrazia: qualcosa che vale. Se il gioco è truccato, se i giocatori barano, la posta è questa: la democrazia e, con essa, la vita di un uomo.

Delle loro responsabilità gli uomini della partitocrazia che dominano la Rai-Tv, gli uomini dell'editoria di regime rispondono con il silenzio e l'arroganza del potere.

Abbiamo ragione di ritenere che lo stesso atteggiamento, nella loro protervia, riservino al Quirinale e a Palazzo Chigi, a riprova che non contano più legalità e istituzioni, ma solo la lottizzazione di potere e la partitocrazia.

Il Presidente della repubblica riterrà di far sentire pubblicamente la sua voce in difesa della democrazia?

 
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