Lettera aperta del Segretario radicale al senatore Merzagoradi Marco Pannella
SOMMARIO: Nella lettera aperta indirizzata al Senatore Merzagora, Marco Panella richiama l'attenzione sulla necessità di dare attuazione ai Regolamenti parlamentari e di richiamare le Camere ai loro doveri costituzionali. Ciò consentirebbe l'esercizio della responsabilità di Governo e di governare, e quella di alternativa e di opposizione. Ad esempio se le Conferenze dei capigruppo rispettassero fino in fondo i loro compiti assicurerebbero quanto si propone di affidare ad un organo "ad hoc".
(NOTIZIE RADICALI, 23 giugno 1983)
"Caro ed illustre Senatore,
dalla campagna elettorale del 1979, pubblicamente, reiteratamente, ufficialmente, in ogni sede, elettorale, parlamentare (d'aula, di Conferenza di capigruppo, di dibattiti di ``Tribuna Politica''), istituzionale (udienze con i Presidenti della Repubblica, incontri con i Presidenti del Consiglio designati) abbiamo lottato per liberare i lavori parlamentari per il paese dalla putrefazione lentocratica ed ostruzionistica.
Di ciò possiamo fornire a Lei e a chiunque interessi ampia - e scandalosa - documentazione.
La nostra proposta aveva il pregio di essere non solamente chiara, ma di semplice richiamo all'attuazione dei regolamenti parlamentari e ai doveri costituzionali delle Camere.
La riproponiamo alla Sua attenzione diretta, alla Sua cura, al Suo altissimo senso dello Stato e della civiltà del gioco istituzionale e democratico.
Si tratta di impegnarsi solennemente, e di vigilare perché questo accada proprio nei casi più difficili e gravi, a far pronunciare le Commissioni sui disegni e sulle proposte di legge entro i 60 giorni, solo in via eccezionale facendo ricorso alla proroga massima di altri 60 giorni prevista dal Regolamento della Camera.
Si tratta di assicurare, quindi, ed in pratica, alle minoranze ed alle opposizioni, la bocciatura delle loro proposte, nella maggior parte dei casi, anziché negarne loro - nel 98% dei casi - la presa in considerazione.
Si tratta di consentire così l'esercizio della responsabilità di Governo e di governare, e quella di alternativa e di opposizione.
Questo, e non altro, al solito con anticipo di anni, il Partito Radicale aveva posto al centro delle urgenze e delle necessità funzionali delle nostre istituzioni. Questo, come più del resto, fu ignorato, e censurato.
Ma il grado di insensibilità e di insipienza di coloro cui offriamo questo contributo ha finito per punirli (il che a noi non dispiace, certo) ma purtroppo per punire la repubblica e le leggi.
Con il Suo alto prestigio, Senatore, con la conoscenza delle regole, dei fatti, delle istituzioni, non ritiene che le Conferenze dei capigruppo, se rispettassero fino in fondo i loro compiti, assicurerebbero quel che Lei propone sia confidato a un organo o comitato ``ad hoc''?
E non le sembra, tanto per terminare con altro di attualità, che i Presidenti delle Camere dovrebbero esser scelti tentando di coinvolgere tutti i gruppi e i parlamentari nel lavoro di riflessione e di esplorazione in corso? Che i Presidenti delle Camere, insomma, dovrebbero risultare il meno possibile dalla spartizione selvaggia dello Stato da parte della partitocrazia dominante, ma dal funzionamento leale e tollerante della democrazia?
La prego, caro illustre Senatore, di ricevere l'espressione sincera della nostra profonda stima e - non di rado - ammirazione e gratitudine per quanto Lei assicura di serietà e civiltà a tutto il paese.
Con i migliori saluti".