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Archivio Partito radicale
Pannella Marco - 30 luglio 1983
PIU' PERICOLI, PIU' SPERANZE, PIU' IMPEGNO
Oltre la prova delle elezioni. Il Partito e i suoi obiettivi prioritari

di Marco Pannella

SOMMARIO: Nonostante il Pr avesse invitato i cittadini allo sciopero del voto, le liste radicali raccolgono oltre il 2% dei suffragi melle elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano del 26/27 giugno 1983. Questa affermazione elettorale - afferma Marco Pannella - "condanna" i radicali a riprendere con maggiore forza e speranza tutte le battaglie iniziate contro lo sterminio per fame e per la difesa della civiltà giuridica, a ritornare sui tavoli per le petizioni popolari, a contrastare la violenza del regime contro il pr, contro la democrazia.

(NOTIZIE RADICALI, 25 giugno 1983)

Se avessimo perso, se fossimo stati sconfitti, ora non vi sarebbero più problemi. Sarebbero stati, tutti, risolti: sterminio per fame nel mondo, qualità infame della vita nelle pieghe delle nostre città e dell'intera penisola, diritti umani e civili colpiti, civiltà giuridica, gioco democratico, resistenza alternativa...

Invece, attraversando il tunnel d'un anno d'inaudite violenze e di assoluta solitudine, siamo arrivati alla scadenza di nuovi confronti, con nuovi, umili, magnifici compagni che hanno voluto vivo e più forte il Partito Radicale del 1983. A ciascuno di essi, come da loro a noi, si deve la riconoscenza per la salvezza, serbata, della sostanza delle cose sperate, attese, deliberate.

Di nuovo, drammatica, una crisi di crescita. Ne siamo quasi sgomenti. Ancora, di nuovo, con questa condanna a sperare indeclinabile. Ancora, di nuovo, le petizioni, i tavoli, la ricerca di firme, di sottoscrizioni; il raccolto di insulti, di violenze, di discriminazioni, di ostracismi, di menzogne, di sarcasmi, di pentimenti prezzolati e suicidi, tutte le intemperie e le violenze che sappiamo accompagnano sempre il cammino delle speranze poi realizzate. Ancora la conferma puntuale delle analisi, delle previsioni, di eventi imprevisti dagli altri.

Di nuovo: senza danaro, stanchi, con questa rete di ascolto e di attesa cresciuta in quasi tutto il paese, con l'incalzare - di nuovo - delle ultime settimane utili, per, l'anno, al decreto di vita, di pace per milioni di altri; per noi.

Al centro, il Partito ingolfato, quasi tormentato, dal convergere inedito, senza precedenti, di un patrimonio militante, di ricchezza senza pari: è più facile, più normale vivere le difficoltà di insediamento, di organizzazione della nuova Giunta, come insormontabili, che avvertirne la straordinaria potenzialità. Nelle varie sedi di impegno del partito federale, nelle varie città, il senso di isolamento, di spossatezza, di fatica di Sisifo, senza orizzonti di riposo, senza notizie necessarie, spesso senza poter ben comprendere quel che accade, si decide, si attende.

Ho quasi paura di dire ai compagni, come lo penso: "Possiamo farcela. In queste settimane che restano. E' davvero possibile".

 
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