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Notizie Radicali - 25 marzo 1984
LE MANI DEI PARTITI SUGLI AIUTI
La "verifica" sulla fame nel mondo

SOMMARIO: I contenuti del disegno di legge-truffa del Governo per l'intervento straordinario contro lo sterminio per fame.

(NOTIZIE RADICALI N. 67, 25 marzo 1984)

Il provvedimento per l'intervento urgente e straordinario contro la fame nel mondo è entrato a far parte dei temi discussi nella verifica del programma di governo avviata da Craxi fra i partiti di maggioranza. Il presidente del Consiglio ha infatti invitato il ministro Andreotti a non depositare il disegno di legge presentato all'ultimo Consiglio dei ministri per sottoporlo all'analisi dei partiti.

Il testo del disegno di legge è stato letto dal sottosegretario Raffaelli nel corso dei lavori del comitato ristretto della commissione Esteri che si sono svolti mercoledì scorso. Si tratta sostanzialmente di una truffa che rischia di aggravare l'inquinamento sugli aiuti pubblici allo sviluppo. Non vengono indicati infatti gli obiettivi che si vogliono perseguire e cioè quante persone s'intendono strappare dalla morte. Un "basso" commissario dovrebbe realizzare programmi straordinari per "la sopravvivenza del maggior numero di persone con 600 miliardi in un biennio". Bisogna notare a questo proposito che sia il ministro delle Finanze Visentini che quello del Tesoro Goria avevano assicurato la loro disponibilità a reperire, per l'esercizio finanziario 1985, circa 1.000 miliardi che si sarebbero aggiunti a quelli già stanziati per l'aiuto pubblico allo sviluppo.

Senza obiettivi vincolanti, senza adeguati investimenti e soprattutto senza un ambizioso disegno questi 600 miliardi sono destinati a finire nei noti meccanismi dalla speculazione e della dissipazione. Ciò sarà ancor più facilitato dai "pieni poteri" nella spesa che vengono attribuiti dal disegno di legge governativo al "basso" commissario. Una norma siffatta è infatti giustificabile ed anzi auspicabile solo in presenza di obiettivi chiari e di una grande attesa dell'opinione pubblica che serva come forma di controllo. Contestualmente alla verifica la commissione Esteri si è svegliata dal letargo nel quale era stata messa dal governo con l'annuncio, ormai di quattro mesi fa, della volontà di presentare un decreto legge. Ma anche in questa sede la dichiarata opposizione del Pci al progetto Piccoli e comunque a qualsiasi provvedimento che minacci il potere del dipartimento e gli interessi consolidati intorno alla cosiddetta cooperazione con il Terzo mondo, ha prodotto i risultati assolutamente negativi. Il rel

atore Bonalumi ha infatti proposto un testo che è la brutta copia di quello annunciato dal ministro Andreotti.

Si ripete, in qualche modo, la vicenda d'estate del 1982 quando con la proposta Bonalumi-Ajello si affossò la legge dei sindaci.

Anche questa volta il killer c'è, è il Pci. Esiste sufficiente forza per fermargli la mano e impedire che anche la straordinaria mobilitazione dell'aprile scorso sia vanificata da un no?

 
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