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Pannella Marco - 10 dicembre 1984
NON E' POLITICA E' SOLO MENDACIO
di Marco Pannella

SOMMARIO: Io credo che non sia affatto irrilevante il fatto che Giorgio Almirante, che per tanta gente è motivo e amministratore di speranze, abbia mentito al suo elettorato e all'intero pese per oltre un anno dichiarando di aver querelato persone che sostenevano di documentare la sua disonestà politica e personale; il mendacio ben più che le vicende che si sperava di nascondere, in molti altri casi hanno costituito motivo di scandalo intollerabile. Proprio io che più volte misi in pericolo la politica del PR pretendendo che i "suoi" ragazzi venissero giudicati secondo costituzione e non con norme fasciste, io che avevo bisogno di credere all'onestà politica di quell'avversrio mi accorgo che la demagogia disperata di questo retore è oggi così pericolosa che PCI e lobby editoriali proteggono Almirante in ogni modo. Sia notizia pubblica ormai che Almirante è un mentitore e un politico disonesto.

(NOTIZIE RADICALI N. 74, 10 maggio 1984)

Ci sarebbe davvero di che disperare... Chiedo, infatti, ai direttori dei giornali, ai politici democratici, agli intellettuali, ai moralisti di grido: è davvero irrilevante, davvero "cosa mia" - e non di tutti, della democrazia italiana - che un leader carismatico come Giorgio Almirante, per tanta gente motivo e amministratore di speranze, di alterità, di alternativa, di onestà abbia ritenuto di dover "mentire" per oltre un anno al proprio partito, all'intero paese, anche in dibattiti televisivi elettorali di massimo ascolto, dichiarando di aver querelato persone che, con libri, opuscoli, diffusi reiteratamente a ogni livello, sostenevano di "documentare" la sua disonestà politica e personale? Questa è la sola, vera domanda che da oltre un semestre, giorno dopo giorno, in tutte le sedi, ho sollevato in modo incalzante, fino a che - l'altro giorno - la polemica non è esplosa, ma quanto in realtà distorta?

Dal ministro Profumo al presidente Nixon, altrove, il mendacio, ben più che le vicende che in tal modo si sperava di nascondere, hanno costituito motivo di scandalo intollerabile e intollerato.

Stiamo attenti, colleghi ed amici, avversari ed anche nemici, a cominciare dagli stessi componenti della classe dirigente del Msi-Dn. Se davvero fin nella "parola" si accetta che la politica non sia che menzogna, e menzognera l'informazione sulle menzogne, il presupposto stesso di qualsiasi civile convivenza, di nonviolenza, di un minimo di rispetto per se di ciascuno di noi sta per travolgerci e travolgere il paese.

Molti anni fa, ad un vecchio e bravo giornalista che gli chiedeva perché mai non tentasse di "acquisire" Giorgio Almirante, Michelini gli rispondeva: "Ma, purtroppo, quello mangia pane e cipolla...". Pietro Cerullo, l'altro giorno, mi ricordava che Giorgio Almirante, un tempo, arrivando nella sua città per i suoi pericolosi comizi, si recava a dormire nella casa dei camerati, e non solamente per motivi di sicurezza". Un giorno, mia moglie - mi raccontava Cerullo - riscontrò che Almirante girava con un paio di camice lise fino all'inverosimile, e non sapevamo come fare; temevamo che si offendesse, avremmo voluto comprargliene una noi...".

Io stesso - nel difendere pubblicamente Almirante - quand'era pericoloso e difficile per un antifascista che volesse esser fedele davvero ai suoi principi - scrivevo nel 1972 che non l'immonda persecuzione in nome di un preteso episodio di trent'anni prima, all'improvviso recuperato, ma il suo palese trasformismo, il suo cinismo politico - semmai - mi coinvolgevano e mi importava contestargli. Ma non potevo farlo, perdurante quel clima teppistico di regime contro di lui e l'intero Movimento Sociale.

A più riprese misi a rischio la politica del Pr, linciato non solamente dall'esterno, per oppormi a quel clima, per compiere freddamente, passo dopo passo, tutti i passi necessari (fino ai contraddittori televisivi e il saluto al Congresso, all'ostentazione di rispetto umano e civile, e politico, nelle aule parlamentari) per affermare la "diversità" eventuale del Msi-Dn, e non la sua improponibile "perversità". Mettemmo a disposizione i nostri avvocati per i "suoi" "ragazzi perduti" di Avanguardia Nazionale o di Ordine Nuovo, perché non fossero giudicati con norme e leggi fasciste, ma secondo costituzione.

Anch'io, insomma, avevo bisogno di "credere", in qualche misura, nell'onestà di questi avversari, dalla abissale distanza che correva fra il nostro antifascismo intransigente e caratterizzante la nostra vita e lo pseudo-fascismo di costoro, fra la nostra civile nonviolenza e l'incivile, cinica e inutile violenza...

Io non so, e non mi riguarda qui, quando e perché si sia probabilmente spezzato in Giorgio Almirante il meccanismo del "pane e cipolla". So che egli continua ad attaccare come corrotti e corruttori ogni altro che non sia un suo fedele (e non sempre nemmeno in questo caso). So che mentre Ugo La Malfa, con tragica determinazione sincerità, rivendicava il "dovere" di finanziare il proprio partito anche attraverso sovvenzioni nascoste di questo o quel gruppo di interessi, solamente Almirante si univa alle nostre critiche. Io so che milioni di persone, che hanno necessità di speranza civile come del pane, di onestà per vivere e sopravvivere, rischiano di precipitare in disperazione, in definitivo rifiuto della politica e della fiducia nella possibilità che questa sia pulita e onesta.

Io so che la demagogia disperata di questo retore è oggi pericolosa soprattutto per questo. Io so che da anni il Pci e lobby editoriali e di potere al di sopra di ogni sospetto - dallo sfascismo sistematico e puntuale - proteggono in ogni modo Almirante, sostanzialmente ricambiato a iosa da Almirante stesso. Ne ho documentato a iosa, in ogni sede, da più di un anno, molti casi.

Ieri, per difendersi, il leader missino ha usato argomenti penosi e clamorosi, naturalmente non colti o non riportati. Accusandomi di averlo accusato d'esser "ladro" egli non ha fatto polemica contro di me. Ha accusato e minacciato "i ladroni". Ha loro gridato in faccia: "Se non siete capaci di tutelarmi nemmeno in casa mia, se lasciate che le accuse di Pannella vengano ora conosciute dall'opinione pubblica, ebbene da domani sarà crociata, ogni missino sarà "carabiniere contro di voi"...

"Per la prima volta", Almirante è stato eletto Segretario in assoluta violazione dello Statuto del suo Partito. Avevano il terrore della votazione segreta, delle schede bianche, di quelle nulle, di quelle per Staiti di Cuddia, candidato cui è stato negato perfino il diritto di esser non-votato, che si è abrogato puramente e semplicemente. Questa era la notizia, e questa è la verità finale del Congresso "della serenità e dell'onestà".

Mi auguro che su questa vicenda, quella del "mendacio" di uno dei leader più amati e stimati d'Italia, quella delle ragioni che gli hanno imposto questo mendacio, la democrazia italiana, la stampa sappiano comprendere che è affar loro. Ormai non è secondario accertare se io sia un calunniatore di regime, e comunque un politico meschino che cerca di colpire per bassi motivi e comunque un avversario, o se Giorgio Almirante è un mentitore e un disonesto.

Se questo accertamento sarà fatto, e prioritariamente questa necessità più forte la democrazia, la speranza - pur nel dramma e nel dolore - di milioni di giovani e di vecchi (il che mi pare - forse - ancora più importante).

Mi si sia molto attenti. Tirando il filo di Almirante è ben altro, che presento e mi da quasi paura e angoscia, che viene alla luce. E' la verità del Pci, di coloro che con continuità ne determinano davvero, ma in modo segreto, la politica da quarant'anni, e che si manifestarono come si manifestarono, puntualmente, con le vicende De Lorenzo, Miceli, Rosa dei Venti, Peteano, D'Urso, Gelli. L'ho già ripetuto più volte in aula di Montecitorio, dinanzi a presidenti del consiglio e governi interi: tutto questo, più d'ogni altra cosa, è materia di doverosa attenzione e indagine dei nostri servizi di sicurezza, se davvero devono operare a tutela della "sicurezza" della repubblica e del paese, perché ci troviamo dinanzi ad un ennesimo indizio, solido e pericoloso, di destabilizzazione continua, di attentato alla costituzione, di oligarchia corrotta e determinata a tutto, e che già più di una volta è stata sul punto di prevalere...

 
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