Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 23 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Pannella Marco - 13 agosto 1985
Un governo ombra di nome Rai
di Marco Pannella

SOMMARIO: Pannella si chiede cosa sarebbe successo nell'opinione pubblica se la Televisione di stato avesse diffuso le immagini delle violente contestazioni di alcuni agenti di polizia nei confronti del Presidente della Repubblica, del Ministro degli interni, del Capo della polizia e dei parlamentari radicali oppure del corpo martoriato di Salvatore Marino, morto negli uffici della squadra mobile di Palermo nel corso di un interrogatorio. La Rai si comporta come un "Governo occulto" che condiziona deliberatamente il Governo legale.

(IL MANIFESTO, 13 agosto 1985)

Mi si consenta di porre, con qualche urgenza interiore ed obiettiva, una pubblica domanda al mondo politico, ed a quelli del diritto e dell'informazione.

Cosa sarebbe accaduto in italia, nei giorni scorsi, se la Televisione di Stato non avesse deciso di censurare gli incidenti di Palermo e di disinformare, contro l'informazione della carta stampata, l'opinione pubblica? Cosa sarebbero stati sollecitati a fare il Governo e tutte le istituzioni, in tal senso?

Notizie, immagini, senza precedenti, gravissime, inedite; il Presidente della Repubblica in più momenti accerchiato da gruppi di persone dall'aria violenta ed esasperata, come teppisti; il Ministro degli Interni, il capo della Polizia, altissime autorità dello Stato aggrediti, insultati, sputati. Operatori televisivi e fotografi brutalizzati, con rullini e pellicole gettati in terra e calpestati, taccuini di appunti strappati dalle mani dei giornalisti, parlamentari e Segretari di Partito aggrediti anch'essi.

I cittadini sanno che per due parole sgarbate si può andare in galera per oltraggio; che due fischi o cartelloni di protesta in manifestazioni ufficiali comportano l'allontanamento brusco e la denuncia per manifestazione non autorizzata; i disoccupati, i pensionati, gli invalidi, i lavoratori hanno appreso che una manifestazione che comporti anche solo qualche insulto rispetto a qualche agente comporta reazioni in definitiva eccessive ma pur sempre legittime. Dinanzi a quelle immagini in molti avrebbero probabilmente pensato che cosa sarebbe potuto accadere se la mafia avesse voluto, in quei momenti, tornare all'attacco, effettuare una strage, colpire il Presidente Cossiga: e quali atroci dubbi sarebbero per di più circolati. Insomma : quelle scene "non" censurate, "non" rubate alla riflessione degli italiani avrebbero aiutato e spinto il Governo e le forze politiche nella direzione giusta, gli avrebbero dato coraggio e forza democratica, e sarebbero stati premiati tutti coloro che dinanzi alla barbarie

di un nemico qualsiasi, oggi la mafia, agiscono e reagiscono responsabilmente, non (sia pure per un momento) passando ad operare nella stessa direzione di quello. Penso anche alla immensa maggioranza dei membri delle forze dell'ordine, ed alle loro famiglie, ancor più che agli altri.

E, ancora, se qualche giorno prima la Televisione di Stato avesse mostrato, con tutta la pietà e la discrezione del caso, e come ha pur osato fare qualche televisione privata palermitana, lo stato del corpo di Salvatore Marino, quale sarebbe stata la reazione della immensa maggioranza degli italiani? Vi sarebbe stato spazio per le polemiche contro le rispettose e civili parole del Ministro degli Interni, che presentava come atti dovuti anche ai funzionari sollevati dai loro specifici incarichi i tre provvedimenti cautelativi presi dal Governo?

Risponda ciascuno come crede, in coscienza. A me preme indicare come la responsabilità assunta dalla Rai-Tv (in particolare dai telegiornali di massimo ascolto della Rai1) è ed è stata di enorme rilievo e peso politico; si è trattato di un atto che pesa quanto un vero e proprio atto di Governo (e di Governo autoritario), letteralmente irresponsabile e senza appello, ad un tempo palese ed occulto, e che ha condizionato e condiziona, deliberatamente, il Governo legale e responsabile, stravolgendo la realtà, negandone la conoscenza ai cittadini, predeterminandone con la negazione della verità le scelte e le opinioni. In questo caso ci si è associati a quanti hanno reso il compito dei colleghi giornalisti della carta stampata difficile, pericoloso, rimproverandogli d'aver fatto con coraggio e con prudenza il loro mestiere; ed a questi giornalisti tutti dobbiamo gratitudine e solidale riconoscenza, perchè davvero hanno in genere fatto per la verità più di quanto l'atmosfera concedesse.

In realtà questo Governo - occulto ed irresponsabile - nella direzione del condizionamento del funzionamento delle istituzioni e del formarsi della volontà popolare, è fatto di ogni giorno, da anni. Porterò in altra sede, quella opportuna e necessaria, personali testimonianze di quanto statisti e politici ai vertici dello Stato abbiano in questi anni a volte tentato di correggere le più proterve o appariscenti degenerazioni di questo centro di potere; e tentato inutilmente. Esistono, comunque, numerose delibere della Commissione di Vigilanza parlamentare, controllatissima dalla Dc e dal potere partitocratico, che rimproverano e denunciano il mancato rispetto di leggi e di indirizzi regolamentari.

Unico risultato: l'anonimo "potere di Governo" di un pugno di funzionari e giornalisti di Stato s'accresce ogni giorno di più, usurpa quello del governo istituzionale, del Parlamento, della legge.

Ora c'è da chiedersi se tutto questo può davvero continuare a non riguardare la giustizia. Non solamente il pur prestigioso "Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei", ma molti altri, cominciano ad indicare nel perimetro delle previsioni del codice penale l'indiscutibile, vero attacco ai diritti politici e costituzionali del cittadino, l'indiscutibile reato associativo, persistente e in corso, che si compie per poter violare in modo sistematico e continuato leggi perentorie, ma che non contengono in se' stesse la previsione di sanzioni specifiche. In tal senso, da anni e in crescendo, esistono denunce ed esposti che sembrano dormire in alcune Procure e Procure Generali, a cominciare da quella di Roma. Denunce infondate? Si abbia almeno il coraggio e l'onestà di dichiararlo...

Comunque ci sembra incauto negare che questo problema esista, o far come se non esistesse. Perchè in tal modo il Paese, cui si nega di vedere, sapere, ascoltare quando scoppia un grave caso di ammutinamento proprio mentre il nemico spara ed è all'attacco, si troverebbe a doverlo inconsapevolmente subire ogni ora di ogni giorno, sotto i suoi occhi, nelle sue case, e proprio a partire dai grandi "Palazzi di vetro" dell'informazione di Stato.

 
Argomenti correlati:
il manifesto
informazione
polizia
cossiga francesco
violenza
informazione
stampa questo documento invia questa pagina per mail