lettera di Marco Pannella al SECOLO XIXSOMMARIO: Una lettera di Marco Pannella al direttore del Secolo XiX a proposito di un articolo dal titolo "Tortora trema, Melluso si sposa". Tortora è sereno, ma "se tremasse, tremerebbe per la sorte della giustizia e dello Stato di diritto, non per sé":
(SECOLO XIX, 4 settembre 1985)
Caro direttore,
il suo giornale è uno dei pochi che ha tentato di fornire una informazione leale ed equilibrata sul "processo Tortora". Non è un caso che in questo processo contro la Nco non si sono visti nè i Cutolo, nè gli altri generali della organizzazione e che è contro Tortora che un pugno di magistrati, cronisti giudiziari e giornalisti hanno lottato per un paio d'anni: in tal modo ottenendo una celebrità che i magistrati che hanno lottato contro Cutolo e le sue malefatte non hanno nemmeno sfiorato.
Ciò detto vorrei però intervenire per criticare - se me lo consente - il titolo di oggi del servizio sulla ripresa del processo. "Tortora trema, Melluso si sposa", comunicate. Ebbene io sono stato in una riunione di lavoro, per cinque giorni, con Enzo Tortora, gli altri eletti del PR e il segretario, tesoriere, giunta federale.
Abbiamo ovviamente discusso anche del processo. Le assicuro che Enzo Tortora non trema affatto. Se tremasse, tremerebbe per la sorte della giustizia e dello Stato di diritto, non per sè. Il recente sondaggio Makno mostra come, malgrado la Tv di Stato abbia dato ai superpentiti e supercriminali del processo più spazio di quanto non ne abbia dato ad intere forze politiche parlamentari nell'arco di un anno, nei suoi telegiornali di massimo ascolto, l'opinione pubblica è in grande maggioranza dalla parte di Tortora, comunque contro i suoi accusatori, pubblici o "privati" per conto pubblico
Mi consenta ora di aggiungere una mia convinzione, personale: Tortora sarà condannato dai suoi "giudici", perchè colpevole di essere assolutamente innocente; e la sua innocenza può far crollare l'intero castello accusatorio contro gli altri 800 imputati, molti dei quali sicuramente colpevoli sul piano "storico", ma innocenti sul piano processuale, per colpa dei magistrati che hanno istruito e condotto questo processo.
E per questo, nessuno di noi trema. Tremano invece quei "cronisti", quei "giudici", quei "pentiti" che hanno bisogno della condanna di un innocente perchè le loro colpe non appaiano chiaramente a tutti.
Marco Pannella
Risposta del SECOLO XIX
Inseguito dalla polizia o in attesa di un verdetto, trema più un innocente di un colpevole. Lo diceva Hitchcock, indiscutibile esperto di thrilling. Ed è difficile non tremare nei panni di Enzo Tortora. Ben per lui, per la sua saldezza nervosa, se, come ci assicura Marco Pannella, sta dando prova di grande compostezza e serenità anche in questi giorni decisivi, che non è esagerato definire terribili per lui. Era riferito alla sua angoscia di cittadino incensurato, oltre che famoso, stimato, addirittura amato che di colpo viene trascinato nel turbine di un'accusa infamante, tutto sulla parola di quei fior di galantuomini che sono i camorristi pentiti, il titolo "Tortora trema, Melluso si sposa".
Voleva sottolineare gli opposti stati d'animo dei due principali personaggi del processone di Napoli, nelle ore che precedono la sentenza, ore di ansia, di legittimo timore per l'accusato, ore da dedicare ad un ennesimo show, ad altri assurdi esibizionismi per l'accusatore, il quale ha tenuto a far sapere dal gabbione di che colore sarà e che firma avrà il suo abito da sposo, a quale editore ha già venduto il servizio in esclusiva delle nozze, insieme - buon peso - al libro con le sue ultime "rivelazioni". E visto che questo è un testimone-chiave del castello accusatorio, può essere legittimo sentire almeno i brividi in questa attesa.