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Consiglio federale Pr - 15 giugno 1986
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO FEDERALE

SOMMARIO: Denunciando il continuo attacco condotto, in particolare dal Pci, contro la Prima Sezione della Corte di Cassazione e il silenzio dell'Associazione Nazionale Magistrati sulla gestione intollerabile del processo di Napoli contro la Nco, rileva come l'ANM abbia gravemente pregiudicato, con prese di posizione totalizzanti, la serenità dei magistrati coinvolti nell'esame dei quesiti referendari sulla responsabilità civile.

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Il Consiglio Federale del Partito Radicale,

DI FRONTE alle polemiche esplose contro la Prima Sezione della Corte di Cassazione per la sua giurisprudenza degli ultimi due anni in tema di acquisizione della prova e delle garanzie processuali, condotte dalla parte più intollerante dell'area politica del PCI;

NEL RIBADIRE la sua denuncia contro questo attacco all'indipendenza dei giudici,

DENUNCIA in particolare il persistente silenzio dell'Associazione Nazionale Magistrati che ha fin qui caratterizzato la sua azione con un'intollerante e indiscriminata difesa degli interessi corporativi veri e presunti della categoria, ennesima conferma della sua occulta ma anche indiscutibile subordinazione politica alle iniziative e agli interessi dei quali sono portatrici correnti interne al PCI;

RILEVA in particolare il silenzio-assenso del suo Presidente Criscuolo e della sua corrente che, dopo aver preso lo scorso anno pubblica posizione a favore del referendum comunista, dopo aver compiuto una sistematica campagna di difesa meccanica dei magistrati responsabili, con un pugno di giornalisti e di pentiti, di aver gestito in modo intollerabile il cosidetto processo contro la Nco, di aver pregiudicato con prese di posizione totalizzanti e di vertice la serenità dei magistrati istituzionalmente coinvolti nell'esame dei quesiti referendari, di aver ignorato qualsiasi procedura democratica per pronunciarsi su detti referendum, ignorando del tutto e imbavagliando le tante voci di magistrati elevatesi a loro sostegno, dopo aver portato alle soglie dell'elezione a vicepresidente del Csm il candidato del PCI, oggi lascia libero campo alle intimidazioni e agli attacchi contro la Corte di Cassazione;

DENUNCIA il carattere partitocratico e contrario alla difesa dell'indipendenza dei magistrati che, sempre più, la parte maggioritaria dell'Anm assume e impone.

 
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