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De Andreis Marco - 1 giugno 1987
Ruolo FIAT nella produzione militare
di Marco De Andreis

SOMMARIO: Memorandum sulla produzione di materiale bellico da parte di aziende collegate o di proprietà della Fiat.

(IRDISP - Memo - giugno 1987)

La FIAT ha acquistato il pacchetto di maggioranza dell'ASTRA di Piacenza, una ditta specializzata nella produzione di veicoli speciali pesanti per uso civile e (soprattutto) militare - tipo gru, camion per il trasporto di corazzati etc. L'ASTRA rifornisce l'esercito italiano ed esporta considerevolmente. L'acquisto allarga e integra la già rilevante presenza della casa torinese nel settore dei mezzi terrestri.

L'operazione Westland è, come è arcinoto, stata conclusa. Il pacchetto di maggioranza della casa elicotteristica britannica è ora in mano al consorzio FIAT-United Technologies - quest'ultima meglio nota come Sikorsky.

La quota di azioni FIAT in mano ai libici è tornata alla famiglia Agnelli. Ciò significa che si riaprono le porte del mercato militare americano. Prima dell'espulsione di Gheddafi una grossa commessa dei Marines, pari a 8 milioni di dollari, per 133 trattori della FIAT Allis era stata messa in forse dal Congresso. Anche gli accordi di coproduzione o produzione su licenza diventano ora meno imbarazzanti per i partners americani.

La SNIA-BPD, del gruppo FIAT, è la capocommessa di uno dei sette consorzi cui sono andati fondi del Pentagono (2 milioni di dollari ciascuno) relativi alla prima fase di un programma volto alla messa a punto dell'architettura di un sistema a livello europeo per la difesa contro i missili balistici. Tale sistema è meglio noto come Anti Tactical Ballistic Missile (ATBM), la cui parentela con l'SDI è evidente dal fatto che tutta la faccenda è gestita per conto del Pentagono dall'SDIO, cioè lo Strategic Defense Initiative Office. Della cordata SNIA fanno parte, oltre a qualche ditta americana, l'Istituto Affari Internazionali (sic!), la FIAR e la Microtecnica.

A proposito di grossi affari con l'Esercito Italiano, la FIAT è consorziata con l'OTO-Melara per quanto riguarda la progettazione e la produzione dei nuovi carri (corazzati e blindati). La previsione di spesa riportata nella nota aggiuntiva '86 era di circa 1700 miliardi entro il 1990. Inoltre il consorzio si è esteso anche a un corazzato trasporto truppe, VCC-80, prima prerogativa della sola OTO-Melara. Il programma è uno di quelli della legge promozionale; il bilancio dell'87 formula a riguardo del VCC-80 una previsione complessiva di spesa di 129 miliardi (solo ricerca e sviluppo).

Sul piano più genericamente politico da segnalare infine un intervento di Giovanni Agnelli, il 29 aprile scorso, alla Scuola Ufficiali Carabinieri sul tema "l'Italia e l'Europa negli equilibri mondiali". Agnelli si è detto convinto che "il settore della Difesa è oggi quello sul quale si sviluppano più intensamente le innovazioni e le applicazioni della tecnologia avanzata che sono alla base dello sviluppo economico e industriale". In sostanza l'avvocato conta molto su un rilancio delle spese per armamenti convenzionali a seguito degli accordi sulla riduzione delle forze nucleari in Europa.

 
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