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Partito radicale - 6 gennaio 1988
Mozione generale approvata dal 34· Congresso del Partito Radicale, Bologna 2 - 6 gennaio 1988
"Attraverso le frontiere, i partiti, gli Stati nazionali

per l'europa del diritto e della nonviolenza"

SOMMARIO: Con questo slogan si apre il 34· Congresso del Partito radicale del gennaio 1988 a Bologna. E' il congresso che sancisce la trasformazione del Partito radicale in soggetto politico transnazionale. Da quel momento il Pr si propone come strumento di organizzazione politica aperto alla partecipazione di cittadini di ogni paese ed anche appartenenti a diversi partiti. Il Congresso decide che il Partito in quanto tale non parteciperà alle competizioni elettorali nazionali.

Il XXXIV Congresso del Partito radicale prende atto delle proposte del primo segretario e del tesoriere e le approva.

E' ormai non più rinviabile la costruzione di una forza politica transnazionale, unico strumento adeguato per affermare gli ideali e i valori e per raggiungere gli obiettivi che hanno costituito per trent'anni la ragione stessa del Partito radicale e delle sue lotte politiche. Nessuno dei grandi problemi della nostra epoca dai quali dipendono il destino dell'umanità, la vita del diritto e il diritto alla vita di ogni persona, può oggi essere affrontato e sperare di essere risolto nella sola dimensione nazionale. Occorrono istituzioni, poteri democratici, diritto positivo e leggi sovranazionali, a cominciare dall'obiettivo storicamente maturo degli Stati Uniti d'Europa.

Il Partito radicale decide pertanto di portare a compimento la propria trasformazione in soggetto politico transnazionale, non più solo nelle sue finalità politiche, ma anche nella concretezza della sua realtà associativa. Il Pr da questo momento si propone come strumento di organizzazione politica, oltre ed attraverso le frontiere nazionali, aperto alla partecipazione anche di appartenenti a diversi partiti nazionali. Il Partito radicale in quanto tale non parteciperà pertanto alle competizioni elettorali nazionali.

Il Pr ha in questi anni animato e svolto un ruolo determinante nello scontro aperto in Italia fra partitocrazia e democrazia, diritto ed illegalità, certezza delle regole e logica di occupazione e spartizione del potere. La continuazione di questa lotta in forme diverse, da concepire ed organizzare, è affidata ai radicali italiani ed alle loro associazioni e troverà per il prossimo anno negli organi del partito il necessario punto di riferimento e un luogo di confronto. Il Partito radicale, nel momento in cui decide di rinunciare anche e in primo luogo in Italia alle competizioni elettorali, consegna ai radicali la responsabilità di perseguire con il massimo di iniziativa la promozione di nuovi soggetti politici riformatori e di aggregazioni politiche ed elettorali capaci di prefigurare una forza laica di alternativa che possa governare la trasformazione democratica delle istituzioni.

Il XXXIV Congresso del Partito radicale impegna gli organi eletti e tutti i radicali ad una straordinaria campagna di iscrizioni che consenta la nascita e l'organizzazione del partito transnazionale, di cui oggi esistono solo i primi presupposti.

Il Congresso approva la relazione del tesoriere e prende atto della grave situazione economica e finanziaria, conseguenza delle enormi spese che il Pr ha dovuto affrontare per conquistare margini minimi di lotta politica e di difesa della propria immagine ed identità.

Il Congresso giudica che le condizioni minime indispensabili per l'esistenza del partito e di un'attività transnazionale siano nel raggiungimento:

1) dell'obiettivo di 4 miliardi di lire di autofinanziamento;

2) dell'obiettivo di almeno 3 mila iscritti fuori d'Italia e della costituzione dei primi significativi nuclei associativi almeno in alcuni paesi europei.

Il Congresso infine indica i seguenti temi di immediata iniziativa politica agli organi esecutivi e alle associazioni radicali, secondo le proposte contenute nella relazione del primo segretario:

1) Stati Uniti d'Europa, rispettando la diversità di culture delle diverse regioni europee;

2) antitotalitarismo e diritti umani;

3) lotta allo sterminio per fame, antimilitarismo e sicurezza;

4) antiproibizionismo contro la criminalità, le culture e le ideologie sviluppatesi attorno e grazie al mercato clandestino della droga;

5) difesa e sviluppo dei principi dello Stato di diritto;

6) ambiente, energia e difesa dell'ecosistema.

Il Congresso decide che il prossimo congresso ordinario sarà convocato in una città europea non italiana.

 
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