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Miggiano Paolo - 1 febbraio 1988
Piano decennale di riarmo della Difesa
di Paolo Miggiano

SOMMARIO: Memorandum sulla nuova proposta di legge "promozionale" per le Forze Armate italiane.

(IRDISP - Memo - febbraio 1988)

1. La nuova proposta di leggi promozionali della Difesa è stata fatta con furbizia. Con essa si vogliono far votare al parlamento i sistemi d'arma più accettabili. Quelli che hanno carattere difensivo o quelli che prevedono una cooperazione nella R/S e produzione con gli alleati. Così ci si mette al riparo da critiche. Gli altri programmi, relativi ai sistemi d'arma offensivi e autarchici, verrebbero invece finanziati con il bilancio ordinario. Si tratta di vedere se il parlamento acetterà questo scambio: un formale riconoscimento di controllo per lasciare mano libera ai militari sul bilancio ordinario.

Le spese per armamenti del bilancio ordinario delle tre armi si aggirano oggi sui 5mila miliardi l'anno. Le spese per armi previste dalla nuova legge promozionale prevedono ulteriori 3mila miliardi di spesa l'anno.

Quindi, per avere una qualche legittimazione a dire qualcosa sul 40% delle spese per armi, il parlamento dovrebbe rinunciare a discutere il 60% della stessa spesa. Descrivere questa proposta come misura di controllo politico è falso. Accetarla come rafforzamento del controllo politico parlamentare significa per i parlamentari fare un cattivo affare.

2. La nuova legge promozionale ha anche l'obiettivo di innalzare le spese del bilancio ordinario. Questo è stato l'effetto delle leggi promozionali del 1975-77. Una volta aumentato il bilancio ordinario, i militari fanno con la spesa per armi quello che volgiono senza dover rispondere al parlamento. Paradossalmente, andando avanti di questo passo, con le prossime leggi promozionali il parlamento approverà il 30, 20, 10% del totale delle spese per armi, in cambio della mancanza di controllo sulla parte restante. Con le leggi promozionali degli anni Settanta la Difesa fece l'errore di specificare sia i soldi che le caratteristiche tecniche di tutti i sistemi d'arma richiesti. Così fu possibile contestare gli sfondamenti di spesa e le modifiche delle armi. Tra queste ultime si ricorda: la portaelicotteri antisommergibili che diventa portaerei per proiettare potenza, i Tornado che erano intercettori e multiruolo e poi diventano bombardieri a lungo raggio nucleari e convenzionali, gli MB-339 che dovevano essere

da addestramento e diventano da combattimento, la nave da sbarco San Giorgio che doveva essere l'ammiraglia della protezione civile e ora monta sistemi per il controllo del tiro della Elsag, la Fopi per la protezione civile che è diventata la Fir per interventi lampo all'estero, ecc. Ora la Difesa pensa di utilizzare i 5mila miliardi del bilancio ordinario senza correre il rischio di future polemiche.

3. Il giudizio prioritario sulla legge promozionale è di natura militare. La spiegazione data nell'articolo del CORRIERE DELLA SERA (24 febbraio 1988) che queste armi servano per ridurre l'inferiorità convenzionale della Nato, è più che discutibile. E' invece che un folto gruppo di restauratori, che si sono opposti all'accordo Reagan-Gorbaciov, pensano di rispondere al problema della relativa inferiorità convenzionale della Nato sul Patto con: a) il mantenimento e anche lo sviluppo delle armi nucleari (a proposito non sarebbe male avere assicurazioni da Zanone sul fatto che le testate dei Patriot saranno SOLO convenzionali), vedi F-16 e nuove armi nucleari; b) con il rafforzamento delle componenti miliatri offensive, capaci di proiettare potenza militare lontano dalle frontiere.

Questa capacità di proiezione di potenza vale tanto a Sud quanto a Nord Est, va oltre l'area di responsabilità definita dal Trattato della Alleanza atlantica (come ammette anche G. Simone). La proiezione di potenza a Nord Est è di un centinaio di chilometri nei territori di Austria e Iugoslavia. La proiezione di potenza a Sud varia da centinaia a migliaia di chilometri, a seconda del sistema d'arma. Fanno parte di questa tendenza, per la marina: gli aerei Stol per GARIBALDI e la comunicazione ufficiale che si richiede la seconda portaerei MAZZINI. Ovviamente aerei e nuova portaerei saranno finanziati col bilancio ordinario. Per l'aeronautica: i 4 aerei Awacs, i quattro Boeing 707 aerocisterne e anche da trasporto strategico, i 165 Efa. La Nato dispone già nel Mediterraneo di propri aerei Awacs. Aerei radar nazionali servono solo se si pensa di fare operazioni al di fuori della Nato lontano da casa. Gli awacs vanno visti assieme agli aerocisterna. Questi allungano (come ammette anche Simone) il raggio dei Tor

nado, permettendogli bombardamenti tipo quello di Isaraele su Tunisi. Due degli aerocisterna, secondo Simone, sarebbero anche in grado di trasportare oltremare una parte della Fir, con le sue autoblindo pesanti Centauro (cannone da 105 mm, come quello del Leopard 1). La storia degli Efa è come quella dei Tornado, essi hanno diverse funzioni, tra cui quella di cacciabombardieri. Invece a noi servono velivoli ottimizzati per l'intercettazione. Se la Difesa si comporterà farà gli stessi imbrogli fatti col Tornado, tra qualche anno avremo il comandante dell'aeronautica che chiederà di comprare da un alleato la versione ADV (AIR DEFENCE VERSION)... dell'Efa. Per l'esercito la capacità di proiezione di potenza riguarda la nuova linea di mezzi corazzati e blindati. La tendenza ad aumentare la fanteria leggera anticarro invece di aumentare i carri armati, patrocinata da Poli, non sembra essere durata oltre il suo comando dell'esercito. Per il 1990 avremo 1.500 carri armati operativi per difendere i 60 chilometri del

la soglia di Gorizia, di questi una parte consistente ma ancora non definita sarà di nuovi carri Ariete prodotti dal consorzio Oto-Iveco. Oltre a questi ci saranno le 400 blindo pesanti Centauro e 2mila leggere Puma. Anche tutti i mezzi destinati a potenziare la difesa antiaerea, visti in questo contesto, possono assumere un altro significato. Se essi sono - come sono - per la maggior parte mobili, essi possono diventare la componente di difesa aerea di forze corazzate di occupazione di territorio altrui. Questa possibilità è anche insita nella strutturazione per corpi di armata del nostro esercito. Grande mobilità delle unità + grande potenza di fuoco + difesa antiaerea mobile = capacità di occupazione militare. Ci sono, a questo proposito dei progetti "segreti" dell'esercito per nuove armi necessarie all'attacco in profondità a Nord Est, su cui sto cercando di avere informazioni più precise. Per ora so che comprendono nuovi aerei d'attacco senza pilota (detti DRONES in inglese) da far fare alla Meteor di T

rieste. Ovviamente nel buio del bilancio ordinario questi progetti potranno marciare fino a diventare un fatto compiuto.

4. Mi sembra ovvio che è l'idea di fondo dei conservatori o neoconservatori militari che va controbattuta. l'Italia non deve rispondere ai processi di disarmo delle armi offensive (quelle nucleari lo sono per eccellenza) con il rilancio del convenzionale offensivo. Questa cura sarebbe forse peggiore del male che si intendeva curare. Vanno invece esplorate altre possibilità.

A) Le possibilità di ridurre la superiorità convenzionale del Patto attraverso le trattative. E' è assurdo che il governo abbia già presentato al parlamento un progetto per aumentare la sicurezza col riarmo, mentre non ha ancora presentato la sua proposta per aumentare la sicurezza col disarmo (proposta per le trattative di Vienna). Senza proporre le seconde, le prime assumono il significato di un rifiuto alla sicurezza basata sul disarmo. Gorbaciov non è immortale. La sicurezza che possiamo strappare ai russi attraverso le trattative non dura all'infinito. Stiamo sprecando giorno per giorno un'occasione non ripetibile.

B) Sul piano della difesa dobbiamo far avanzare l'integrazione militare, economica ed operativa, europea. Ma essa deve essere di tipo difensivo. Sull'integrazione economica servono i dati su tutti i progetti di acquisto dei sistemi d'arma nei prossimi cinque anni e di ricerca per i prossimi dieci anni. Ciò vale tanto per le leggi speciali che per il bilancio ordinario. Solo dopo questi dati si potrà affermare che si è abbandonata la strada dell'autarchia. Sull'integrazione operativa sai già, se vuoi, cosa proporre. Un ulteriore idea sarebbe quella di costituire per il Mediterraneo una forza navale Nato stabile, come quella che sta nel canale della Manica. Forza da porre sotto comando di un europeo.

5. Per concludere. Far votare il parlamento sul 35-40% delle spese per armi dei prossimi dieci anni è una truffa. Il parlamento deve rivendicare la possibilità di conoscere IN ANTICIPO quali programmi verranno iniziati con il bilancio ordinario. E' solo la conoscenza preventiva di tutti i programmi da avviare che può dare un qualche ruolo di controllo al parlamento. Infine c'è un problema di razionalizzazione della spesa. Simone, a proposito della fregata Nato per gli anni Novanta, dice che la collaborazione permetterà un 20% di risparmio ai singoli paesi. Il risparmio, o meglio l'efficace utilizzazione delle risorse disponibili, può produrre altrettanto che l'aumento delle spese. La proposta di affidare il posto di segretario generale alla Difesa ad un manager civile di successo mi pare attuale.

 
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