SOMMARIO: Analisi della situazione in Friuli Venezia Giulia e a Catania, per ciò che riguarda la presentazione di liste ambientaliste e la candidatura di esponenti radicali.
(Notizie Radicali n· 107 del 24 maggio 1988)
L'accordo che non è stato possibile raggiungere per Catania -dove ci sono state due liste, una civica laica e verde e una del »sole che ride - sembra invece definitivamente raggiunto, mentre andiamo in stampa, per il comune e la provincia di Trieste. Verdi, ambientalisti e radicali presenteranno un'unica lista, che sarà guidata -al comune- da leaders nazionali e parlamentari del Gruppo verde e del Gruppo federalista. La lista ha il simbolo di un arcobaleno che sovrasta la sagoma del Castello di Miramare circondato dalla scritta »per Trieste civica laica e verde . La lista comunale sarà guidata, per i verdi, da Gianni Mattioli, Rosa Filippini, Michele Boato e dall'ambientalista Virginio Bettini, e per i radicali da Marco Pannella, Adelaide Aglietta, Francesco Rutelli e da Marco Taradash.
Alle regionali del Friuli Venezia Giulia, che si svolgeranno lo stesso giorno, i parlamentari radicali e i radicali triestini che hanno promosso la lista »Per Trieste per il comune e la provincia di Trieste, inviteranno a votare le liste verdi del »sole che ride , presenti in tutte e cinque le circoscrizioni regionali, in cui sono candidati anche ambientalisti iscritti al Partito radicale.
Fra i candidati triestini saranno presenti anche esponenti delle maggiori associazioni ambientaliste ed ecopacifiste: Andrea Wehrenfenning della Lega Ambiente, Maurizio Becar delle Liste Verdi Alternative, Paolo Angiolini degli Amici della Terra. Per i radicali di Trieste Paolo Ghersina. Nelle circoscrizioni di Udine, Pordenone, Gorizia e Tolmezzo si alterneranno come capilista Renato Fiorelli, radicale e consigliere comunale verde di Gorizia; Federico Rossi, ambientalista e federalista friulano; Francesco Brazzuiti, già consigliere e promotore della Lista della montagna in Carnia.
Alle elezioni politiche del 1987, il Partito radicale ebbe in Friuli Venezia Giulia il 3,6%; i Verdi, che si presentarono per la prima volta, il 3,5% dei voti. Entrambi hanno in Friuli Venezia Giulia una media assai più alta di quella nazionale (insieme il 7,1% rispetto al 5,1% della media nazionale). A Trieste i radicali hanno avuto il 5,5% e i verdi il 3,5%. Sono percentuali naturalmente solo indicative, perché si tratta di elezioni diverse e ci si presenta con simboli diversi, ma dimostrano tuttavia il potenziale di alternativa laica, riformatrice e verde che esiste a Trieste e nella intera regione del Friuli Venezia Giulia.
Il dialogo per la formazione di queste liste era iniziato con la conferenza stampa in cui il senatore radicale Gianfranco Spadaccia annunciava di aver promosso la formazione di una lista »civica laica e verde alle regionali, alle provinciali e alle comunali di Trieste, assicurando una disponibilità al dialogo »fino all'ultimo minuto utile per convergenze elettorali con altre forze politiche , indicando in primo luogo i verdi e gli ambientalisti, e in secondo luogo i repubblicani di »Giustizia e Libertà . Il dialogo con i verdi ha sortito alla fine un risultato positivo e una lista comune.
Le diffidenze da superare sono state molte. Ora si apre un impegno comune che speriamo sia premiato dagli elettori della città e della regione.