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De Andreis Marco, Miggiano Paolo - 1 giugno 1988
Forze aeree Nato/Patto di Varsavia nel Mediterraneo
di Marco De Andreis e Paolo Miggiano

SOMMARIO: Memorandum concernente un confronto tra le forze aeree della Nato e quelle del Patto di Varsavia nell'area del Mediterraneo.

(IRDISP - memo - giugno 1988)

La fonte più accreditata per i confronti tra forze militari è il MILITARY BALANCE, edito dall'Istituto Internazionale di Studi Strategici di Londra. Da questo annuario, edizione del 1987-88, sono stati presi in considerazione TUTTI gli aerei da combattimento (COMBAT AIRCRAFT), senza distinzione tra aerei cacciabombardieri, intercettori, da appoggio tattico, nucleari o convenzionali. Una distinzione articolata per tutte queste categorie è più difficile.

Per quanti riguarda la NATO, il calcolo delle forze prende in considerazione le forze aeree (americane e europee occidentali) dislocate a terra in Portogallo, Spagna, Italia, Grecia e Turchia. A queste vengono aggiunte le forze aeree portate dalle cinque portaerei NATO (due americane, due francesi, una spagnola) normalmente dislocate nel Mediterraneo.

Le forze aeree del Patto di Varsavia comprendono le forze aeree (sovietiche e europee orientali) dislocate a terra in Ungheria, Romania, Bulgaria, nonché nei Distretti Militari (DM) sovietici di Kiev, Odessa e Tbilisi. A queste sono aggiunte le forze aeree di una portaerei sovietica e dell'aviazione di marina sovietica del Mar Nero.

Sulla base di questi criteri, le forze aeree della NATO nella regione mediterranea ammontano a 1872 aerei. Quelle del Patto a 2048.

La differenza quantitativa del 10% non è così drammatica come sostengono molti organi di informazione e autorità governative. Lo scarto maggiore a favore del Patto è negli intercettori, che - per le loro caratteristiche - costituiscono una minaccia minima per il nostro territorio. In generale il 10% di inferiorità quantitativa della NATO è controbilanciato dalla superiorità qualitativa (tecnologica) degli aerei occidentali.

A questa valutazione delle forze aeree dei due blocchi vanno aggiunte una serie di note.

1. Non abbiamo preso in considerazione gli aerei della Francia dislocati a terra, in quanto tali forze vengono normalmente associate al fronte europeo centrale. Per un'analisi più corretta si dovrebbero assegnare al teatro mediterraneo una parte degli aerei francesi, quelli delle basi del sud-est della Francia, ma non disponiamo di dati così articolati sulla struttura dell'aeronautica francese.

2. Va altresì detto che le forze aeree del Distretto Militare (DM) sovietico di Tbilisi (525 aerei), pur essendo vicine alla Turchia, hanno anche una funzione non secondaria di difesa rispetto alle forze iraniane (ed esulano quindi, almeno in parte, dal confronto con la Nato). Così come va aggiunto che le forze aeree sovietiche del DM di Kiev sono considerate, da diversi analisti, come assegnate anche al sostegno del fronte centrale europeo.

3. In uno scenario di guerra generale tra Patto e Nato, bisognerebbe anche considerare le forze aeree dei paesi neutrali (Austria, 32 aerei da comb. e Iugoslavia, 395 aerei da comb.). Questi 427 aerei andrebbero conteggiati a favore della Nato in caso di attacco del Patto, e a favore del Patto in caso contrario.

 
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